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La Germania dà ragione a Fortis: italiani più ricchi dei tedeschi

Creato il 22 marzo 2013 da Capiredavverolacrisi @Capiredavvero

Poche settimane fa, in un nostra intervista al prof. Marco Fortis, veniva sottolineato come la ricchezza privata delle famiglie italiane fosse superiore, e l’indebitamento privato inferiore, rispetto alla media degli altri Paesi dell’UE. Bene, oggi è arrivata la conferma di questi dati anche da uno studio della Bundesbank.

Secondo la banca centrale tedesca mentre il patrimonio medio di una famiglia tedesca è di 51.400 euro e quello di una famiglia austriaca è di 76.400 euro, i patrimoni delle famiglie dei Paesi mediterranei colpiti dalla crisi sono molto più elevati: a partire dai 113.500 dei francesi, i 178.300 degli spagnoli fino ai 163.900 degli italiani.

Bundesbank

All’interno dell’analisi della Buba, i fattori chiave per capire i risultati emersi sono svariati, tra i più importanti l’elevato tasso di italiani che sono possessori di casa, il 68,4%, a differenza di quelli tedeschi, solo il 44,2%; inoltre, in Germania pesa ancora molto, dopo oltre vent’anni, il gap di ricchezza tra i Lander occidentali e quelli orientali. Mentre la ricchezza media delle famiglie ad Ovest è di 78.900 euro, ad Est il dato cala rovinosamente fino a 21.400 euro. A dispetto della maggiore ricchezza, gli italiani dispongono di minor potere d’acquisto, 16.179 euro rispetto ai 20.014 euro dei cittadini tedeschi; da segnalare che anche se minore di quello germanico, il potere d’acquisto degli italiani si assesta sopra la media europea di 12.943 euro, corrispondente al potere d’acquisto degli spagnoli; sotto la media i greci che si fermano a 11.357 euro.

Questa consapevolezza della maggior ricchezza delle famiglie italiane, rispetto a quelle tedesche, sta prendendo piede anche presso al stampa teutonica. A poca distanza di tempo, sia la rivista Focus che il quotidiano “Die Welt” hanno pubblicato due articoli sottolineando questo divario.  Su Focus, Uli Dönch, il caporedattore dell’Economia della rivista legata al centrodestra tedesco, scrive: “voi  siete più ricchi di noi! I vostri depositi e i patrimoni privati raggiungono un valore notevole, il 175 % del PIL.  Noi, i vostri vicini al di sopra delle Alpi che sembriamo molto più forti dal punto di vista finanziario, arriviamo appena ad un miserabile, rapportato a voi, 125 % del PIL.” Per spiegare questa differenza, la rivista richiama all’alto tasso d’evasione fiscale nel nostro Paese e alla criminalità organizzata:“Questo è dovuto prima di tutto ai vostri famosi “vecchi soldi”, i tesori miliardari silenziosi dell’industria nel nord Italia e quelli nel sud che invece appartengono alla… lo sapete già.”

Le stesse tesi sono state espresse da Anton Börner, imprenditore e presidente di un’associazione industriale di commercio con l’Estero, in una recente intervista a Die Welt. Börner, che vive gran parte dell’anno a Roma, è stato molto chiaro, evidenziando il paradosso di come un paese ricco come l’Italia chiede il supporto finanziario dell’Unione europea. Nell’intervista, ripresa anche da Focus, l’imprenditore prendendo spunto da dai dati sulla ricchezza delle famiglie propone una ricetta per uscire dalla crisi e dalla recessione del nostro Paese: “I patrimoni sono distribuiti in maniera molto diseguale. Il prossimo governo dovrebbe finalmente avere il coraggio di tassare i patrimoni improduttivi (ville,beni antichi, gioielli) con un’aliquota più alta rispetto alla ricchezza produttiva (salari, profitti delle imprese). Allora gli imprenditori tirerebbero fuori i soldi dalle case al mare oppure in montagna e si deciderebbero a metterli nelle imprese”.


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