Il romanzo parla dei piccoli eventi quotidiani che, anche se possono sembrare insignificanti, riescono a cambiare l'andamento delle vite. Se un po' ci conoscete lo sapete già quanto questa idea sia radicata in noi. A volte un piccolo disguido può scatenare tempeste, viceversa un incontro inaspettato può servirci a scoprire mondi sconosciuti. Siamo fortemente convinti che la gioia non la regali nessuno, ma vada cercata, seminata, accudita a seconda delle circostanze. In questo post il mood è "la creazione di piccole gioie".
Avreste dovuto vederci nella nostra piccola cucina ... Eravamo tutto uno strepitare: "Maaa .."
"Si?"
"Ma se lo facessimo qui?" "Qui dove?" "Ecco, qui!"
"Uhhh!!!Sììì"
"Immagina come verrebbero benne *.*" coro: "Sìsì proviamoci!!"
...
E visto che la prima volta c'è andata bene e che Svizzera e Sicilia si vogliono ancora più bene, dopo i mini arancini siamo partiti di slancio con la seconda ricetta rivisitata..
Stavolta il rischio è maggiore, a essere reinterpretata è stata la ricetta del sartù di mamma broccola e se lei ci disereda ci sfamerà lo Sbrinz!
250 gr. di riso originario mezza bustina di zafferano 1 uovo 100 gr. di prosciutto cotto. 100 di sbrinz 100 di piselli olio evo q.b. sale q.b. pepe q.b.
Per la crema 100 gr. di sbrinz 10.gr. di burro 60 ml. di latte sale q.b. paprika q.b.
Sistemate in forno preriscaldato a 200°C e cuocere per 10 minuti.
Per la crema di sbrinz.
Ammollare nel latte lo sbrinz tagliato a fettine sottili per una mezz'oretta.
Scaldare quindi a fuoco basso aggiungendo il burro, mescolando con una frusta fino a che il formaggio non si sia sciolto del tutto.
Aggiungere il tuorlo d'uovo e mescolare per ancora altri 20 minuti e poi man mano paprika a vostro gusto (noi ne abbiamo messi 2 cucchiaini e mezzo).
Servite il quasisartù con la crema calda sopra o a specchio nel piatto (noi abbiamo usato dei piattini rubati al servizio da tè), secondo vostro gusto.