Anche quel che resta del vecchio statalismo fascista se ne va via divorato giorno per giorno dai soliti interessi. Persino nella città di Ferrante Aporti, storico innovatore di cui parliamo con tanta fierezza, le scuole per l’infanzia diventano un lusso, se sommate alle mazzate riservate ai cremonesi dal sindaco delle tasse. Il movimento 5 stelle non risparmia indignazione e indica alcune spese assai contestabili.
Le famiglie pagheranno una retta fino a 70 euro al mese e anche la refezione, con costi che – in base al reddito – possono arrivare anche a mille euro. Si tratta di un nuovo duro colpo alle numerose famiglie della classe media, quelle dove lavorano in due a circa mille euro netti al mese. In questo periodo di crisi e di sacrifici la giunta taglia i costi del personale che lavora, ma non taglia, di molto, il costo di figure esose e sovrapponibili come il segretario generale, il direttore generale e il capo di gabinetto che costano più di mezzo milione l’anno!
La giunta Perri-Nolli dimentica che le attuali “scuole per l’infanzia” furono create proprio nella nostra città. Nel 1830 il filantropo cremonese Ferrante Aporti, pedagogista e politico italiano, pioniere dell’educazione scolastica infantile, creò il primo asilo pubblico gratuito d’Italia per sostenere i bambini e proteggerli “dai pericoli della strada” e dare loro “un pasto gratuito”. Dopo quasi 100 anni, il fascismo ricordò “Ferrante Aporti, apostolo dell’infanzia, fondatore degli asii in Italia vaticinò nell’educazione del popolo la rinascita politica della patria”, con una targa che ancora campeggia all’ombra del Torrazzo. E dopo 200 anni, ci pensano Perri e Nolli a imbrattare la nostra e la “loro” storia con questa decisione sciagurata.
Movimento 5 Stelle Cremona
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