Recentemente, il 9 maggio 2013, si è tenuto a Washington DC il nono “National Catholic Prayer of Breakfast“, un annuale evento culturale sorto come risposta alla chiamata di Papa Giovanni Paolo II verso un cammino di nuova evangelizzazione. Questo evento, ha come scopo la creazione di un momento di incontro e riflessione sui temi che i cattolici sono chiamati ad affrontare nella quotidianità, in qualità di elementi attivi della società moderna.
All’incontro di quest’anno, è stato particolarmente interessante l’intervento della Prof.ssa Helen Alvare, docente di Diritto presso la George Mason University School of Law, che ha dedicato un discorso alla moderna morale sessuale, ai suoi effetti, e alla “controproposta” cattolica a questo tipo di valori. Secondo la giurista, infatti, “il nuovo ‘mercato’ del sesso, ha danneggiato terribilmente l’immagine e la dignità della donna, soprattutto fra i più poveri“; prendendo come spunto la figura di Papa Francesco, ha esortato tutti coloro che sono contrari al nuovo costume sessuale dell’Occidente, a farsi avanti per denunciare la rapida avanzata di questo modello culturale : “proprio come il nostro leader è senza paura,” – dice – “cerchiamo di essere leader senza paura“.
Nel suo intervento, la Prof.ssa Alvare ha sostenuto che le moderne strutture sociali e governative, promuovono un modello che danneggia incredibilmente le fasce più deboli della popolazione; questo perché, “i poveri soffrono sia sul piano economico che su quello umano, a partire dai valori che la moderna società propone“; tra questi valori, un certo tipo di “libertinaggio sessuale” ha contribuito tra la popolazione più povera, ad un aumento della trasmissione di malattie, e delle gravidanze indesiderate. Secondo Alvare, la “dottrina cristiana, è in grado di offrire una visione più ampia della sessualità, che permette di salvaguardare la dignità di ogni persona“.
“Sappiamo” - continua nel suo intervento - “che il benessere comune è strettamente legato alla presenza di legami forti e fedeli all’interno del matrimonio. Non dobbiamo più teorizzare su questo punto; dobbiamo iniziare ad affrontarlo e risolverlo“. Secondo la giurista, “la qualità della vita degli americani migliorerebbe sensibilmente se si iniziasse a ricostruire il legame tra sesso e matrimonio, lasciando da parte visioni che vogliono questi due aspetti in contrapposizione tra loro.” Tutto ciò, andrà fatto in collaborazione con il governo, che “non deve continuare nella sua opera di svalutazione della morale cristiana“.
Alvare, insiste molto sull’impegno da parte dei cattolici in questo campo : “Richiederà anche intrepida testimonianza da parte di tutti i ceti sociali, tra cui donne e minoranze, che devono rendere testimonianza alla verità circa l’etica sessuale cristiana“. Secondo la giurista, infatti, è da respingere con forza l’idea che i cattolici non debbano intervenire su questioni controverse e spinose come la morale sessuale : “Sono i temi che incontriamo sul nostro cammino, pertanto sono i problemi che richiedono la nostra attenzione“.