Tutto quello che non avreste mai voluto leggere e che in pochi raccontano, nel mondo dell'informazione. La scheda del libro sul sito di Chiarelettere: LA VERA STORIA, I RETROSCENA, LE INCHIESTE GIUDIZIARIE, I SOLDI, GLI ARRESTI, I LITIGI, GLI STIPENDI DEI MANAGER, LA MAFIA, LA SPECULAZIONE, LE MAZZETTE, LE BUGIE... TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE SU EXPO 2015
Benvenuti alla GRANDE ABBUFFATA dell’Expo, l’evento che dovrebbe cambiare faccia a Milano e innescare la ripresa italiana. Un’avventura che inizia nel 2008, poi tre anni persi a litigare su chi comanda e altri tre anni in cui si cerca di recuperare il tempo perduto e di disinnescare le inchieste che rivelano CLAMOROSI CASI DI CORRUZIONE.
Ecco la VERA STORIA, quella più visibile e quella segreta, dell’esposizione universale che si tiene a Milano dal primo maggio al 31 ottobre 2015. Il banchetto milionario che ha fatto felici centinaia di imprenditori e politici ma anche dirigenti corrotti, faccendieri, mafiosi.
CHE COS’È un’Expo? COME nasce Expo 2015? CHI sono gli uomini che la sponsorizzano? PERCHÉ Milano? PERCHÉ il sito espositivo è stato realizzato sulle aree al confine nordovest della città? QUANTO costa? CHI ci guadagna? E ancora, CHE COSA diventerà la grande area dell’Expo quando la manifestazione sarà finita? I soldi pubblici spesi per acquistarla saranno recuperati? La città avrà un lascito per il futuro o l’Expo si trasformerà nell’ennesimo quartiere abbandonato, nell’ennesima COLATA DI CEMENTO?
Nel libro trovate le risposte, i numeri e tutte le operazioni immobiliari realizzate, la malagestione del sindaco Moratti, le pezze di Pisapia, i conti in rosso di Formigoni. Un racconto documentatissimo e appassionato. Una storia italiana. I pretesti di lettura:
9 milioni di euro spesi per conquistare i voti per Expo: 265.000 euro per «eventi e manifestazioni» durante la visita degli ispettori, 244.000 euro per «ospitalità», altri 244.000 per «materiale promozionale».
Al 31 gennaio 2015, sono 18 le persone arrestate.
Eataly di Oscar Farinetti ottiene senza gara la gestione di 2 store e 20 ristoranti. I ristoranti saranno gestiti a turno, un mese ciascuno, da 120 ristoratori italiani scelti a insindacabile giudizio di Farinetti.
I terreni dell’Expo sono agricoli, valgono 20 euro/mq. Expo li acquista a 150 euro/mq. Cercherà di rivenderli a 300 euro/mq.
Nel 2006 Fiera Milano chiude con un buco di 22 milioni di euro. Negli anni la situazione non migliora, i conti sì: i terreni Expo, comprati nel 2002 a 14 milioni, nel 2009 sono messi a bilancio per 50,8 milioni.
Per la curatela e la direzione artistica della mostra Arts & Foods, prevista dal 10 aprile al 1° novembre 2015 alla Triennale di Milano, al critico Germano Celant vanno 750.000 euro.
Per la Fondazione Alliance for Africa si promettono fino a 100 milioni di euro. Sono stanziati 775.000 euro, ma solo un progetto viene realizzato: la ristrutturazione di una scuola ad Accra. Costo 200.000 euro.
Posti di lavoro scomparsi: nel dossier del Comitato di candidatura si parla di 70.000 posti di lavoro. Secondo una stima sindacale sono meno di 15.000.
Sulla poltrona di amministratore delegato dell’Expo si siede prima Lucio Stanca, 14 mesi per 450.000 euro; poi Giuseppe Sala, 430.000 euro all’anno.