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La Grecia è salva, forse, ma i Greci?

Creato il 21 febbraio 2012 da Dagored
La Grecia è salva, forse, ma i Greci?
Finalmente l'accorso tra i governi europei è stato raggiunto e nella notte l'Eurogruppo ha dato il via al pacchetto di aiuti da destinare al salvataggio della Grecia.
Un accordo faticoso, arrivato dopo che nella settimana passata si erano accavallate notizie e dichiarazioni di contrastanti: prima scettiche sulla possibilità di mettere rimedio alla crisi del paese ellenico, poi sempre più ottimistiche, tanto da far risalire i mercati finanziari sulle aspettative di un accordo ormai alle porte.
Alla fine l'accordo è arrivato, ma non senza che prima accadesse un'altro fatto che mettesse in dubbio che tra i paesi dell'Unione ci sia piena armonia. Un'iniziativa Italo-Britannica che ha prodotto una lettera d'intenti circa iniziative da prendere al fine di incentivare l'economia dell'eurozona e accelerare la crescita economica non ha ricevuto il sostegno di Francia e Germania e anche se tutti hanno voluto sminuire il valore di questa scelta mi pare proprio che non si un bel segnale.
Alla fine comunque l'accordo sugli aiuti alla Grecia è arrivato. Adesso si tratterà di vedere se sarà sufficiente per raggiungere lo scopo, ovvero evitare che lo Stato Greco dichiari la bancarotta, anche se in tanti sostengono che l'unico cosa che sta a cuore ai governi è quella di salvare le banche creditrici del governo Greco, per lo più istituti di credito Francesi e Tedeschi. Non è un caso che il primo ministro Greco Papademos ritorni a chiedere ai creditori privati una maggiore svalutazione dei titoli di stato Greci in loro possesso, titoli che secondo gli analisti avrebbero perso il 75% del loro valore, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare sui bilanci degli istituti che li detengono.
La Grecia è salva, forse, ma i Greci?
Tra l'altro nell'accordo non è nemmeno specificato quanto dei 130 miliardi destinato alla Grecia sarà a carico della Ue e quanto dello Fmi, che deciderà solo nelle prossime settimane il suo impegno, e nemmeno si può essere sicuri che l'ammontare degli aiuti eviterà sicuramente il default greco e questo anche e soprattutto per la ragione che i più pensano che la Grecia non sarà mai in grado di restituire la massa di denaro che sta prendendo in prestito e che gli "aiuti" servano solo ad allungare l'agonia dello Stato Greco e dare tempo alle banche di ristrutturare i propri bilanci.
L'unica cosa sicura è che l'accordo raggiunto rafforza i controlli della Ue sul governo Greco, sempre più commissariato, e poco assicura sulle misure da prendere per rivitalizzare l'economia della Grecia. Pensare che i greci possano restituire i prestiti senza che la loro economia produca ricchezza è insensato, ma pare non preoccupare nessuno.
Papademos deve ora applicare le misure di austerità, le nuove, chieste dalla Ue e assicura di avere il sostegno del 75% dei suoi concittadini. L'osservazione empirica di quanto accade nelle strade elleniche pare contraddirlo. La Grecia sembra essere quasi in una situazione prerivoluzionaria, ma se il primo ministro dice quello avrà i suoi buoni motivi e del resto saranno i fatti a dirci se ha ragione. Basteranno pochi giorni per vedere come i greci reagiranno alle nuove disposizioni comunitarie, specialmente col voto alle elezioni politiche generali previste per il prossimo 13 Aprile. In questo momento i sondaggi danno in forte ascesa i movimenti anti europeisti.

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