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La guerra dei vent’anni – Ruby ultimo atto

Creato il 13 maggio 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

La-guerra-dei-ventanni-Ruby-ultimo-atto-anteprima-600x337-901744Va in scena la ricostruzione del Cavaliere sulla vicenda dei festini ad Arcore.  Uno speciale in onda su Canale 5 per avvalorare la sua  verità e la singolare certezza sulla caccia ostinata della magistratura.  Non è la prima volta e ogni volta, Berlusconi grida alla persecuzione delle toghe rosse: lo fa da vent’anni. L’ultima, dalla piazza di Brescia dove, senza dubbio alcuno, afferma “Io sono innocente” – ” Io sono qui e resto qui, più determinato e convinto di prima, se qualcuno pensava di scoraggiarmi o spaventarmi si è sbagliato di grosso e resterà deluso”. – “A questi magistrati voglio mandare un messaggio, potete farmi di tutto ma, non potete impedire a molti milioni di italiani di volermi bene”. Dal palco il Cavaliere si paragona a Tortora.  Ma Tortora si fece processare, rinunciò all’immunità di parlamentare europeo, ritornò in Italia e finì agli arresti domiciliari. Venne assolto, perché lui non c’entrava proprio nulla. Peccato che quei magistrati, che commisero quella palese ingiustizia e una mole incredibile di negligenze investigative, rimasero al loro posto come nulla fosse successo.  Su quello si dovrebbe  puntare il dito e gridare all’ingiustizia!taglioAlta_001237-640x337

Qui, al posto del concetto di giustizia, va in scena, in prima serata lo speciale sul caso Ruby confezionato da Mediaset, dietro ordine di Berlusconi, per sposare le ragioni della difesa dell’ex premier. Le attese non vengono tradite, si tratta del solito giornalismo propaganda di una verità distorta e infarcita di buonismo che rasenta il ridicolo e offende l’intelligenza degli italiani.  …”Ruby raccontò le sue vicissitudini, difficoltà enormi…di essere arrivata a Milano disperata, una storia tragica che spinse al pianto diverse persone sedute al tavolo, quindi le offrii il mio aiuto, per farle trovare un residence e lei ritornò qualche volta alle altre cene, in una di queste mi disse che aveva la possibilità di aprire un centro estetico con una sua amica, a Milano,  e per acquistare le apparecchiature mi chiese un  prestito di 57.000€, ma io sapevo bene che era una donazione. Le concedetti questa somma. Da parte mia ci fu un atto di cortesia e generosità tesa a non costringerla a qualche cosa che non avrebbe fatto bene a lei e al suo futuro” – “In vita mia non ho mai esercitato pressioni su nessuno, sono uno che non sa dare ordini, io so convincere e sono gentile, estremamente gentile”…”cene normalissime, nessun raporto sessuale con Ruby né con altre invitate, solo regali in denaro ma, mai per rapporti sessuali”…

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Intervistata anche Ruby rubacuori, la “nipote” di Mubarak: “Non ho mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi, mi accusano di essere stata una prostituta, e voglio fare una rettifica su tutte le diffamazioni che sono state dette. Milano è nata dalla mia voglia di realizzare un sogno, per lavorare nella moda o nello spettacolo, per avere una chance in più…dalla Sicilia sono andata via, ero giovane… ho dovuto arrangiarmi, era difficile stare sola…per difendermi usavo le bugie”…

L’avvocato Ghedini afferma che “non  esiste una prova e si continua ad accusare una persona” sul suo percorso di vita privata!

Ricostruire tutta la vicenda legata alla giovane marocchina per la quale l’ex premier Berlusconi è sotto processo a Milano, rientra a pieno titolo nell’informazione che dovrebbe essere imparziale, lucida e obiettiva. Quando però  essere di parte si ripercuote anche nel racconto dei fatti, se inquina la cronaca, allora non siamo più nel campo del giornalismo, ma in quello della manipolazione, della censura e della propaganda. Raccontare le ragioni della difesa di Silvio Berlusconi è legittimo ma, in questo caso il racconto televisivo è  presentato oscurando del tutto le tesi dell’accusa, celando le contraddizioni, mettendo a tace

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re i dubbi e con un monologo del Cavaliere,  privo di contradditorio: “È una guerra a me, che dura da venti anni, venti anni di persecuzione, hanno cominciato nel 1994 e via via un fango continuativo in Italia e all’estero…2700 udienze, più di 400 milioni di spese, pago alimenti per  3 milioni di euro al mese e ora anche l’interdizione…essendo io l’unico ostacolo frapposto tra la sinistra e il potere, visto che non sono stati capaci di farmi fuori con libere elezioni cercano di farmi fuori attraverso l’uso politico della giustizia” – ” Io che non ho colpe mi sento la responsabilità del coinvolgimento di tutte queste persone, sono mesi e mesi che le sostengo, perché non hanno di che campare, sono state rovinate con danni incommensurabili, solo perché mi conoscevano, per fortuna sono intervenuto in tempo…è un’operazione immonda”!

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Siamo nella televisione del padrone, e si dice quello che vuole il padrone, com’è ovvio che sia, per quanto tutto ciò non sia certo molto onorevole, professionalmente, per chi ci lavora. Non ci si poteva attendere altro nè si può sperare di far cambiare idea ai fan di Berlusconi che ancora accorrono ai suoi comizi e si bevono tutte le promesse elettorali. L’arringa difensiva impachettata alla vigilia del processo Ruby non fermerà la giustizia italiana che, nonostante le  pecche e lentezze, sta cercando di scrivere la parola verità sulle tante, controverse,  vicende belusconiane. Gli italiani, nel frattempo, almeno il grosso degli italiani,  hanno capito benissimo come gira il mondo, e soprattutto il loro Paese.


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