Magazine Attualità
Tutto come sempre: in una terra lontana scoppia l'ennesima guerra; un paese nostro alleato decide di intervenire militarmente a fianco di una fazione e noi continuiamo a mantenere due piedi in una scarpa.
Il Ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, ha confermato l'impegno italiano a fornire supporto logistico alla missione francese in Mali, a sostegno del governo di Bamako. Negata invece qualunque forma di intervento diretto, tradotto: niente soldati italiani, per ora.
LA COSTITUZIONE DIMENTICATA
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" Articolo 11 della Costituzione Italiana.
Sono perfettamente consapevole: dopo le missioni di pace fatte con i mitragliatori (Afghanistan e Iraq) e dopo aver visto bombardieri alzarsi in cielo e sorvolare territori stranieri, ufficialmente senza sparare un colpo e senza lanciare neanche una bomba - e allora cosa li mandiamo a fare? Mah- (Serbia e Libia) il supporto logistico appare come una quisquilia.
C'è un però.
L'Italia ripudia. Il verbo è ripudiare, respingere, rifiutare, rinnegare.
Ma se noi ripudiamo la guerra come possiamo sostenere, anche solo da un punto di vista logistico, chi la perpetra?
Ormai la Costituzione è passata da fondamento dello Stato a opuscolo di consigli utili, non necessariamente da seguire.
MA LA COERENZA ?
Una parte della popolazione si ribella allo Stato, all'interno di questa porzione vi è la presenza di gruppi legati al fondamentalismo islamico, mentre il Governo centrale è da sempre contrario ad una deriva religiosa estremista ma al contempo vi sono dubbi sulla legalità del potere che esercita.
Questa è la fotografia iper-veloce del Mali, dove una minoranza etnica (i tuareg del Nord) si sono alleati con i jihadisti per rovesciare il Presidente ad interim Diocouda Traorè. Ad interim perchè poco meno di un anno fa c'è stato un tentato colpo di Stato da parte dell'esercito e Traorè rappresenta la mediazione tra il vecchio regime e i golpisti.
I francesi hanno deciso di stare dalla parte del Governo. Ma...
Questa poteva essere la fotografia anche della situazione libica sotto Gheddafi ma in quel caso i nipoti di Napoleone soccorsero i ribelli.
Situazioni simili, decisioni completamente opposte, con il pericolo islamico che compare e scompare all'occorrenza
TERRORISTI?
Come abbiamo già detto non tutte le truppe ostili al governo maliano sono fondamentalisti islamici, i tuareg del Nord vogliono l'indipendenza della loro regione dopo anni in cui venivano sistematicamente marginalizzati o ignorati dal governo centrale.
Quindi tecnicamente questi non sono terroristi. Altrimenti dobbiamo riscrivere i libri di storia e definire terroristi anche i partigiani che contribuirono a liberare l'Italia.
Rimangono i fondamentalisti.
Domandina?
Perchè quando gli islamici ci stanno simpatici la loro è una guerra civile (Libia e Iraq) o una guerra di liberazione (Kuwait, Afghanistan anni 90) mentre quando non ci va bene sono terroristi (praticamente tutte le altre guerre compreso l'Afghanistan)?
Chi decide se chi combatte per una causa è un terrorista o un rivoluzionario? Se lo Stato non è guidato da un dittatore, ribellarsi equivale sempre a terrorismo?
Io non parteggio per nessuna delle due parti, ritengo sia alto il rischio di una repubblica fondamentalista nel caso si insediassero i ribelli, ma ritengo anche stomachevole far passare uno Stato che ha subito un golpe militare meno di un anno fa come esempio di democrazia da esportare.
Ma sopratutto vorrei vedere un pò più di coraggio da parte delle Istituzioni italiane.
Tecnicamente siamo in Guerra? Bene, allora è il caso che il Ministro degli Esteri Giulio Terzi e il Ministro della Difesa Di Paola abbiano il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e affrontare tutte le possibili conseguenze derivanti da questa decisione.
Giocare con le parole non ci metterà al riparo da possibili ripercussioni terroristiche.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
FESTIVAL AU DÉSERT – FIRENZE sesta edizione
SAMBA TOURÉ - ALY KEITA - GREG COHEN HAMID EL KASRI - ALFIO ANTICO VINCENT SEGAL - KARIM ZIAD AWA LY - MASSIMO GIANGRANDE - OUSMANE GORO AROUNA MOUSSA... Leggere il seguito
Da Yellowflate
ATTUALITÀ -
«Finché l’ISIL esiste saremo in pericolo»
(Pubblicato su Formiche)«Ci sono persone in Siria e Iraq che stanno tramando per compiere atti terribili in Gran Bretagna…finché l’ISIL [lo Stato islamico, o... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
Sud Sudan /Fallita mediazione e scontri a Malakal
Duri scontri si sono tenuti nella giornata di ieri, tra i ribelli e i governativi per il controllo di Malakal capitale dello stato dell’Upper Nile nel nord del... Leggere il seguito
Da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
Lemming
I Lemming non ragionano di fronte al pericolo. Seguono il capo in fuga fino al ciglio del burrone e non si rendono conto che stanno morendo.... Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ -
Ad un passo dalla guerra – scenari di guerra nei cieli di Ustica
I-Tigi siamo noi, ogni volta che siamo in volo – racconta Marco Paolini nel suo monologodedicato alla tragedia del volo Bologna Palermo, Ustica. La storia del... Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ