Dal Fascicolo del P.M. e del Procuratore dell’Accademia per l’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti[Quadro Indiziario. Motivi. Griglia di Parsons. Orientamento Tecnico-
strumentale delLafcadio Incaricato]
PATRIZIA CIMINI(Roma, dove vive).Titoli: Pesci pensieri, Roma 1988; Un alfabeto non stupido, Verona 1992.
4° stralcio
Stupefatto per la corrispondenza tra le sue immagini presupposte e la soluzione dell’enigma, volle rendere omaggio al P.M. Baba, che scivolò à dos du vent vers l’Îlot de la « V »[i] : tra le ventotto immagini delle case della luna, nella Decima V è con a (Una donna che partorisce: davanti a lei un leone d’oro e un uomo in atteggiamento di convalescente[ii]): vento trifido e cauto che genera streghe?Nell’Undicesima, V è con la e (Un uomo che cavalca un leone, tenendo con la sinistra lacriniera di quello, con la destra una lancia[iii]) : vento malpigo?Nella Dodicesima, V è con la i (In una plumbea e nera sede, un drago che lotta controunuomo[iv]): vento malpasso?Nella Tredicesima, V è con la o(Un cavallo che monta una cavalla, e un pastoreappoggiato aun bastone sta col volto sostenuto su entrambe le mani[v]): vento cupo, compasso?Nella Quattordicesima, V è con la u(Un uomo che tiene un cane sospeso per la coda;e ilcane volgendosi verso di essa si morde la zampa[vi]): vento lipido?E dobbiamo perciò intendere che essendo la rotta, per l’Îlot de la V, esposta a tutti i frangenti, il Baba si sia reso irraggiungibile? E noi, scrivani del Sole, non possiamo che stare a mirar “Quatte e corrotte chiglie di tartarughe/i gusci occupano la spiaggia”[vii]e Baba che suona “indecenti violini per sabba a venire”[viii]?
[i] L’Îlot de la “V”, dopo accurate indagini geografiche , fu localizzata lungo la costa della Turchia, quasi di fronte al porticciolo di BABA LIMANI, nascosto sulla punta dell’omonimo capo, a nord dell’isola di Lesbo e a sud dell’isola di Bozcaada, l’antica Tenendo, citata da Omero e amata per il vino delle sue vigne, famosa per gli ancoraggi meridionali che nascosero gli Achei prima della conquista di Troia, da cui dista meno di dieci miglia.Il fatto che il nome del P.M. inizialmente incaricato fosse BABA, che, in argot, l’abbiamo visto, è l’ “étonné”, lo stupefatto “ébahi”, il baba, l’être baba, l’onomatopea che enuncia la bouche qui bée, fece presupporre l’implicazione della cantante TORI AMOS, perché, nel suo Cd Under the Pink, Wea International e Warner Music 1994, cantando “Baker Baker”, parla di un bel dolce meraviglia del tempo che può beare la bouche, il palato, come il babà, il dolce di pasta lievitata a forma di fungo, intriso di rum, che, in francese, è Baba, come il polacco Baba, che significa “nonna”.Per questa ulteriore connessione, l’ultimo P.M. a cui fu affidata l’indagine, convocò anche la nonna e il fornaio (Baker) di Tori Amos. Anche in questo caso, si perse molto tempo a cercare, senza risultati positivi, un fornaio dal cognome Baker e che fosse uno specialista del Babà! “Baker Baker baking a cake make me a day make me whole again and I wonder what’s in a day what’s in your cake this time”(da Tori Amos, “Baker Baker”, Cd. cit.: song number 5).[ii]Cfr. Giordano Bruno, Ventotto immagini delle case della lunai, in: Idem, iLe Ombre delle Idee, Bur, Milano 2001: pag.203.[iii] Ibidem.[iv] Ibidem.[v] Ibidem.[vi] Ibidem.[vii] Come nella poesia V VENTO:“Vento malpigovento malpassovento trifido e cautogeneri streghe.Vento cupo, compassovento lipido.Quatte e corrotte chiglie di tartarughei gusci occupano la spiaggiae tu suoni indecenti violiniper sabba a venire”(pag.25 di Patrizia Cimini, Un alfabeto non stupido, Anterem edizioni, Verona 1992).[viii]E bisognava venire fin qui, sulle coste turche, per un Baba che suona indecenti violini con la Veuve Poignet ? O c’è nel vento, forse in quello della Tredicesima casa lunare, il fantasma di Baba? Baba Vo Baba Limani ?
■ La Hit del Lafcadio per la Tortura dei Poeti ■Dal 26 agosto al 1° settembre 2012
Hit Reo Genus Tipo Ordo Procedendi Grado di dolore Arma
1° Mario Grasso Robustum Lirico un po’ Epifanico 4 4 Pulviscolo radioattivo
2° Patrizia Cimini Subtile Lirico-epifanico 4 4 Bascule
3° Paolo Badini Moderatum Epifanico 4 3 Grande Berta
4° Gabriele Ghiandoni Moderatum Lirico didascalico 4 2 Arma da fuoco moderna
5° Giulia Niccolai Subtile Epifanico 4 4 Acinace
6° Lino Angiuli Subtile-Medium Lirico un po’ epifanico 4 4 Mitragliatrice o Mina Gravida
Patrizia Ciminiancora sul podio del Lafcadio Incaricato per la Tortura, così vi regaliamo il 4° stralcio del suo Fascicolo e , come annunciato, Tori Amos, implicata nelle indagini[vedi mod.orig. Fascicolo P.M.F2012/08/la-hit-del-lafcadio-patrizia-cimini], ci delizia con il suo “Baker Baker”. Che volete che vi dica, settembre è arrivato!...Lino Angiuli scende al 6° posto. Immobile Badini: avrà il sottomarino atomico senza carburante, non gli arriva più dalla Val d’Agri, non s’era detto che era nel Golfo di Taranto che “zunzulìava”?
Mario Grasso · Crucchèri
Salvatore Sciascia Editore 2002
■ Mario Grasso
PUETA?
Scuntentu, sciacquagnòccu d’a parola,‘u pueta non vidid’unni spunta ‘u suli,s’arràspa e cerca ‘a luna.Non sarba ma disìa,cerca frannògghilie spichi a’ jazz’i troia;va a ligna senza corda,sbirrittìa cani e umbri,s’allammìca lu çiatua ‘na parola,‘na cazzalòra ‘a scangiappi quadra e i quadànippi frevi di malària.Dannificu, (chistu sicuru),s’arràgghia non è mulu,havi ‘na schìgghiaca non assimìgghiae ppi capìllu è mugghi non capìrisi è pueta‘u munnu so’ limmìasicur’i nenti‘a morti lu consolama si è pueta mancu a idda cridi.POETA?- Scontento e sciacquino della parola,/il poeta non vede/da quale parte spunta il sole,/si gratta e cerca la luna./Non conserva ma desidera,/cerca briciole/e spighe dove dorme la scrofa;/va per legna senza munirsi di corda,/si scappella a cospetto di cani e di ombre,/distilla il proprio fiato/dietro una parola,/scambia una piccola pentola/per marmitta e le caldane per febbre malarica./Dannifico,(questo sicuramente),/se raglia no è mulo,/il suo è un grido acuto/irripetibile/e per comprenderlo è meglio non capire/se è poeta/cerca a tentoni il proprio mondo/sicuro di nulla/lo conforta il pensiero della morte/ma se è poeta non crederà nemmeno a quella.
CRUCCHèra
Si rruppi sutta ‘u pisu ‘a curdiceddae ‘u quatu chinus’u gghiuttì ‘a jsterna:curri, cerca, v’a’ pigghia ‘na crucchèra,spàchila ôso dduvìri,càlila ‘a corda,strascìnila, furrìila ‘nt’u funnusin’a quannu ‘ncoccia…
Còmiti ddi jsternica nt’a ‘stati ‘nnacàvunu mulùnae tazzamìti morti‘a panz’all’aria.Ppi vìviri e lavàriacqua êjsternacurava l’occhi rrussi, ‘ncaniàtid’u cloru d’a putàbbili.
‘N campagna, appisa a ‘n muru ‘i catapècchiavisti ‘na crucchirèdda arruggiatìzza‘a scanciai ppi scultùraA prima vista,‘na tiràntula niura d’azzaru.
RAFFIO-La cordicella si è rotta sotto il peso/e il secchio colmo/è stato inghiottito dalla cisterna:/corri, cerca, vai a prendere un raffio,/legalo a dovere,/lo cali e con una canna/guida la corda,/muovi a strascico e a giro nel fondo/fino a quando aggancia…//Comodità quelle cisterne/che in estate cullavano angurie/e gechi morti/a pancia per aria./Per bere e lavarsi/acqua di cisterna/curava gli occhi arrossati, infiammati/dal cloro della (acqua)potabile.//In campagna, appeso al muro d’una casupola/ho visto un piccolo raffio mezzo arrugginito/l’ho scambiato per una scultura/a prima vista,/una tarantola nera d’acciaio.
■[da: Mario Grasso, Crucchèri, Salvatore Sciascia editore 2002]■
Il Fascicolo di Patrizia Cimini
è cointestato...a Tori Amos!