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La lampada di Aladino

Creato il 15 gennaio 2015 da Ilnazionale @ilNazionale

Valoti15 GENNAIO – Se qualcuno glielo avesse predetto prima dell’incontro probabilmente nemmeno lui ci avrebbe mai creduto. Invece, scherzo del destino è andata proprio così. Protagonista di questa domenica da incorniciare è stato Mattia Valoti, giovane e promettente centrocampista gialloblù, che mandato in campo da Mandorlini nel secondo tempo del match contro il Parma, ha letteralmente mandato in tilt il meccanismo difensivo della compagine di Roberto Donadoni. Una prestazione tutta quantità e qualità – tanto da meritarsi alla fine addirittura la palma di migliore in campo – impreziosita dall’assist a Toni in occasione della rete del raddoppio e dalla pregevole realizzazione del tre ad uno grazie alla quale il punteggio finale è finito dritto in cassaforte. Le sorprese però non finiscono qui perché il ragazzo è anche figlio d’arte in quanto il padre Aladino ha vestito per due stagioni negli anni 90 la gloriosa maglia dell’Hellas, conquistando anche una promozione in serie A. E guarda caso – ironia della sorte – il padre è ora direttore sportivo dell’Albinoleffe, società dalla quale con indiscutibile abilità ed intuito Sogliano ha prelevato il giocatore per portarlo alla corte di Mandorlini. Bravo quindi è stato l’allenatore gialloblù che domenica ha scelto di strofinare la “lampada di Aladino” dalla quale è uscito colui che gli ha permesso di esaudire il suo maggior desiderio ovvero quello di tornare alla vittoria tra le mura del Bentegodi, dopo oltre tre mesi di preoccupante astinenza. E bello ed emozionate è stato infine vedere il sincero abbraccio finale con il tecnico subito dopo la terza marcatura, segno evidente del profondo rapporto che lega il mister con i suoi giocatori. Come si dice, queste sono proprio le cose che fanno bene al calcio. Alcune solite malelingue asseriscono invece che senza le forzate assenze per infortuni e squalifiche, probabilmente Mattia sarebbe rimasto nella lampada tuttavia io credo che in tutto ci sia sempre un preciso disegno del destino quindi doveva proprio andare così. L’importante vittoria ottenuta contro i ducali non è però tutta qui perché oltre alla solita monumentale prestazione di Toni, va dato altrettanto giusto merito a Jacopo Sala – autore del gol del vantaggio con un preciso rasoterra dai sedici metri – che sembra finalmente aver superato lo scoglio di questo inizio di stagione costellato da fastidiosi infortuni. Una vittoria che porta la firma quindi oltre che del solito Toni, anche di due giovani e talentuosi ragazzi italiani, che ancora una volta Mandorlini dimostra di saper valorizzare con indubbio merito. Dopo questa importante vittoria che ha riportato un po’ di serenità in tutto l’ambiente gialloblù, arriva ora l’affascinante doppia sfida lontano dal Bentegodi contro la Juventus. Si parte giovedì con l’incontro “secco” per gli ottavi di finale di coppa Italia per finire domenica sera con il posticipo dell’ultima giornata del girone di andata. Due partite sulla carta proibitive contro una delle migliori squadre d’Europa, vincitrice in patria degli ultimi tre scudetti. Ma il bello del calcio sta nel fatto che l’esito del campo spesso può regalare emozioni inaspettate. In buona sostanza può sempre succedere di tutto, anche quello che meno ti aspetti. Per la cronaca per trovare l’unica vittoria esterna dei gialloblù in terra piemontese bisogna tornare indietro sino al lontanissimo 3 aprile 1963 quando l’Hellas sconfisse i bianconeri con una rete siglata allo scadere da Giorgio Maioli, altro giovane talento del vivaio gialloblù ricordato da tutti con il simpatico appellativo di “Penel”. E guarda caso si trattava proprio del turno di Coppa Italia che portò all’inaspettata eliminazione dei padroni di casa dalla corsa per il torneo nazionale. Sognare non costa veramente nulla…

Enrico Brigi

twitter @enrico_brigi

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