..bei progressi..nel corso dei secoli..niente da dire..
[40]Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». [41]Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». [42]Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. [43]E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: [44]«Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». [45]Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte
Vangelo secondo Marco 1, 40-45,
La parola lebbra deriva dal greco “lepròs”, scabroso.
Benché la lebbra sia generalmente considerata la malattia più antica del mondo, non si conosce con certezza l’epoca precisa della sua comparsa.
Si pensa che la malattia abbia avuto origine in India o in Africa.
Nelle leggi di Manu, nei Veda indiani (inizio del XV secolo a.C.), sono riportate istruzioni per la prevenzione della lebbra.
Intorno al 400 a.C. la lebbra fece la sua comparsa in Cina: Da Feng nel “Nei Jing” intorno al 190 a.C. segnalava le tipiche lesioni cutanee anestesiche della lebbra.
Negli scritti di Ippocrate (IV secolo a.C.) non c’è menzione di quadri clinici riconducibili alla lebbra; la malattia probabilmente è stata portata in Europa dai soldati di Alessandro il Grande di ritorno dall’India (326 a.C.).
Il reperto più remoto di resti umani con segni indubbi di lebbra risale al II Millennio a.C. (uno scheletro di un maschio di mezza età in India).
La prima descrizione completa di una malattia che corrisponda alla nostra nozione di lebbra viene dall’India e risale al VII secolo dell’era cristiana.
Nel XIII secolo si ebbe la maggiore diffusione della lebbra in Europa, dove diventò endemica. Trattandosi di malattia notoriamente infettiva, nel Medioevo, in Europa così come nelle altre parti del mondo, i lebbrosi erano costretti a vivere al di fuori delle città, nei lebbrosari.
Nel 2000, l’OMS-WHO ha definito come aree di endemia per la lebbra 91 nazioni. Le maggiori prevalenze si hanno in India, Africa sub-Sahariana e Sud America. La lebbra è ancora presente nel Sud Est Asiatico, nelle Filippine, in Malaysia, nel Sud della Cina e nelle Isole del Pacifico. In Italia sono stati presenti fino ad un recente passato alcuni focolai endemici nel meridione[1]; ma attualmente la maggior parte dei casi italiani sono di importazione. Circa 1/3 dei pazienti lebbrosi è inabile a causa degli esiti invalidanti della malattia. Sembra che gli individui più suscettibili alla lebbra siano i caucasici, seguiti da asiatici, indiani e africani. Nelle aree endemiche il 20%-30% dei casi di malattia sono pediatrici, ma anche se non trattati, non tutti cronicizzano. In Asia le forme lepromatose sommano il 50% dei casi e solo il 10% in Africa.(fonte Wikipedia)
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Noi tra gli operatori in loco…ci permettiamo di ricordarvi il Lebbrosario di Moramanga in Madagascar dove operano Le Piccole Serve che a Vercelli conoscete bene.
e visto come vanno le cose..che nel mondo gli Stati si dedicano a ben altro..e che come apripista mandano i religiosi ed i volontari..sapendo che lavorate bene col computer vi invitiamo a mandare un’offerta..al c/c nro 14441109 intestato a Congregazione Piccole Serve del sacro Cuore di Gesù,Viale Catone nro 29-10131 Torino.La causale è a scelta.Basta guardare il loro sito e decidete:
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Buona Domenica.
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