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La Lega brinda al mancato quorum e attacca il cardinale Tettamanzi. Si vota anche oggi ma i leghisti lo ignoravano

Creato il 13 giugno 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
La Lega brinda al mancato quorum e attacca il cardinale Tettamanzi. Si vota anche oggi ma i leghisti lo ignoravano La notizia più divertente di ieri è stata quella che i leghisti, dopo aver saputo i dati di affluenza alle urne delle 20, sono scesi in strada a festeggiare il mancato raggiungimento del quorum. Particolarmente euforici erano apparsi Borghezio claudicante e con un occhio nero, Castelli con il pigiama addosso e il cuscino sottobraccio e Calderoli con la bottiglia di champagne in mano. Quando Bobo BluesMaroni gli ha spiegato che si sarebbe votato anche oggi, la delusione è stata talmente forte che tutti e tre sono saliti sulla palma di Calderoli a dar fondo alla riserva di datteri. Battute a parte, perché quelle sono di esclusiva pertinenza di Brunetta, Tremonti e del Sultano, i leghisti hanno esultato davvero, a Radio Padania, con Matteo Salvini che cercava inutilmente di dar loro una calmata. Insomma, siamo vicini al quorum. Oltre il 41 per cento alle 22 è un’ottima base di partenza per tentare il colpo di reni finale. Se volessimo affidarci alle statistiche potremmo dire che è fatta, però meglio attendere almeno i dati delle 10 di questa mattina per avere la conferma che l’aria che tira butta decisamente sul buono. Tanto per continuare a parlare dei leghisti, che poi sarebbero quelli che sui referendum hanno tenuto un basso profilo ma che in queste ore si stanno scatenando, ci ha colpito molto l’attacco che Radio Padania ha mosso all’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi. C’è da dire che il successore di Sant’Ambrogio (e del cardinale Carlo Maria Martini) ha tenuto da sempre un atteggiamento coerentemente evangelico. Non sono un mistero le azioni (e le parole) a favore dei disoccupati, dei cassintegrati, degli immigrati e dei rom, categorie sociali quelle degli “ultimi”, che il cardinale considera alla stregua dei “normali”, ma che abbia parlato di “nuova primavera” dopo l’elezione di Pisapia e che ieri sia andato a votare per i referendum, ai leghisti non è andata proprio giù. Si sono lasciati andare a un “Tettamanzi non è il vescovo di tutti i milanesi” che, detto dai seguaci di Odino, suona come la conferma alle loro proverbiali idiozie. Dopo aver minacciato ancora una volta di mettere mano all’8 per mille destinato alla Chiesa cattolica, i leghisti hanno perfino ventilato l’ipotesi di una occupazione militare del Duomo con quello strano carroarmato con il quale cercarono di attaccare il Campanile di San Marco nel 1997, di rapire la Madunina e di chiedere come riscatto l’allontanamento del vescovo da Milano; decisamente un tasso alcoolico altissimo per prenderli in considerazione. Un altro personaggio, ieri, di buon mattino, è andato a votare. Si tratta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il fatto è che tutti i tg si sono dimenticati di dare la notizia, come se a votare fosse andato un metalmeccanico della Fiom qualsiasi, categoria notoriamente invisa ai giornalisti e agli opinionisti del TgUno, TgDue, Rete4, Canale5, Italia1. Rendendosi conto che la loro malafede era stata scoperta, nelle edizioni delle 20 la notizia è stata data ma aveva perduto completamente quell’effetto “trascinamento” che solitamente accompagna le immagini del presidente al seggio elettorale. Così, dopo aver detto che si sarebbe votato il 13 e il 14 giugno e aver ridotto perfino il Meteo a strumento di campagna anti-referendaria, le nobili reti Rai e quelle prone Mediaset hanno dovuto comunque prendere atto dell’affluenza degli italiani ai seggi. I maggiori istituti di sondaggio danno la percentuale dei votanti attorno al 55 per cento alle 15, ora di chiusura dei seggi. Considerato l’esito degli ultimi referendum, questo sarebbe da considerarsi un risultato dal sapore miracoloso, anche se sarà bene attendere le 3 del pomeriggio (che non saranno le lorchiane 5 ma sono altrettanto importanti), per dire come effettivamente sarà andata. Ai nostri lettori che ancora non lo avessero fatto rivolgiamo l’invito di andare a votare, sappiamo che non sarà un quorum raggiunto a far cadere il governo Berlusconi ma, scricchiolio dopo scricchiolio, qualcosa alla fine potrebbe accadere. 
PS. Nei commenti al nostro post di ieri veniva evidenziato il fatto che in molti seggi le schede di votazione erano state consegnate aperte e non chiuse, il che avrebbe potuto far cadere i cittadini meno accorti nella trappola di votarle una sull’altra causando l’annullamento di quelle sottostanti. Il regolamento dei seggi prevede che le schede vengano consegnate aperte, questo per evitare che qualcuno possa averle già votate o apposto un qualsiasi segno di riconoscimento. Nel nostro seggio c’era un cartello che diceva di non votarle una sull’altra pena l’annullamento e, da quello che abbiamo saputo, lo stesso cartello doveva essere presente in tutti i seggi. Se qualcuno non lo avesse notato potrebbe anche denunciare la mancata informazione ma nulla di più.

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