Dopo le magre di questi giorni: dietrofront sulle elezioni, voto sul sottosegretario Cosentino e l’improvvisa esplosione della questione morale, la Lega comincia a mostrare un po’ di ruggine. C’è però una Lega, quella di Vigonza, che la ruggine la mostra da un po’. Francamente non li ho mai capiti, soprattutto non ho compreso fino in fondo il senso della loro azione politica. Protagonisti indiscussi di polemiche e distinguo con il sindaco che sostengono, hanno brillato principalmente per l’assenza cronica dal dibattito sulle grandi questioni del territorio, sulla scuola, sulla viabilità, sulla vendita dei cespiti di proprietà del comune e su mille altre cose che riguardano la quotidianità della gente che dicono di amare tanto. In sostanza vivono di rendita, forti di un consenso che ormai sta mostrando la corda anche a livello nazionale e pensano di mantenersi politicamente a suon di batimarso .Insomma a Vigonza la Lega non si vuole sporcare le mani, continuando indisturbata nella politica del doppio forno(in amministrazione, ma anche no), della quale hanno da sempre incolpato l’UDC di Casini, ma che rischia di compromettere , per manifesta inconcludenza, la lunga e solitaria rincorsa alla poltrona di primo cittadino.
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