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Volevo iniziare l'anno in allegria e spensieratezza, che fosse almeno un minimo intelligente, ed ecco cosa ho pensato di proporre, Totò e Fernandel, un bravo regista, una storia che è stata ispiratrice di tante gag e, non ultime, le musiche del grande Nino Rota.
Entrambi i protagonisti vivono ad Assola, immaginifico paese delle Alpi Marittime. Giuseppe La Paglia (Totò) è un contrabbandiere di origini napoletane, sposato con la ex moglie di Ferdinand Pastorelli (Fernandel), un brigadiere dei doganieri francesi. Pastorelli è sempre a caccia di La Paglia, ed è durante un rocambolesco arresto che parte il film.
Assola è percorsa dal confine che vi scorre dentro con la sua striscia. Ci sono situazioni paradossali, come quella di un albergo ristorante tagliato in 2 dal confine. La Paglia, per difendersi, scoprirà che Pastorelli in realtà è nato in Italia anche se è stato registrato in Francia e da quel momento per il povero doganiere inizierà uno stillicidio di eventi sempre peggiorativi della sua ambigua situazione che lo porteranno fino al limite del suicidio: non è francese; diventa italiano mentre stavano per sistemare le cose in Francia; tornando italiano il suo divorzio francese non vale per cui... un casino! D'altronde, come gli ripetono sempre da una parte e dall'altra del confine ad alta voce: La legge è legge!
Evito ovviamente di scendere troppo nei dettagli, anche se parliamo di uno di quei film talmente belli e divertenti che si potrebbero vedere e rivedere enne volte senza problemi, con quei 2 formidabili interpreti, ogni loro battuta o mimica facciale immancabilmente fa ridere! L'ho visto con famiglia riunita, è stato uno spasso per tutti e per far capire qualcosa ai ragazzi ogni tanto ho dovuto interrompere la visione per spiegare bene ad esempio il concetto di dogana, contrabbandiere, divorzio, bigamia, cose che han compreso alla svelta ma che non appartengono al "diritto naturale" ché se fosse così uno magari dovrebbe nascerci con quei concetti ed averli propri come il fatto di camminare. Sono invenzioni dell'uomo e l'incipit del film, con la voce di Totò fuori campo, su queste cose ci va giù diretto pur con simpatica ironia.
Divertentissimo ed adatto a tutti, ha anche uno sfondo di satira che un minimo tiene accese le sinapsi più colte, dopotutto il film altro non fa che utilizzare le leggi in vigore con estremo rigore esponendone quindi tutte le possibili contraddizioni. Per quanto di fantasia l'applicazione della legge non fa una piega. C'è persino un momento in cui Pastorelli è completamente apolide e nessuno lo vuole accogliere! Il massimo è però nel risalto della mancanza di una legge per il divorzio in italia mentre in francia c'è, cosa che crea una situazione drammatica e grottesca, inverosimile eppure, ripeto, a norma di legge.
Insomma, cogliamone pure un messaggio di: le leggi ci sono, bisogna farle rispettare ma usiamo il buon senso. Occhio però che viviamo tempi in cui i primi ad estendere questo principio senza limiti sono quelli che le leggi le dovrebbero scrivere nell'interesse generale, e visto che già se le scrivono per i comodacci loro, se pensano anche di applicarle solo quando serve cadiamo nel dramma (o ci siamo già?). Teniamo presente che le vittime dell'applicazione tassonomica del Diritto, in questo film come nella vita normale, sono sempre e solo le persone del cosiddetto popolo, i potenti ne escono quasi immancabilmente indenni e non faccio esempi ché voglio mantenere un clima gioioso nella recensione.
Una curiosità la devo riportare, presa dalla pagina wiki, perché a volte la fantasia non è così distante dalla realtà:
"Il film è basato sulla storia del Rattachement à la France del comune di Briga Marittima, che divenne francese nel 1947, secondo i Trattati di Pace di Parigi. In realtà, per questioni economiche e strategico-militari, il territorio del comune fu tagliato in due dalla linea di frontiera che segue la linea di cresta del bacino della Val Roja. In questo modo, tuttavia, alcune frazioni situate al di là delle creste, a qualche chilometro dal capoluogo divenuto francese, rimasero italiani: Realdo fa oggi parte del comune di Triora (IM) in Liguria, mentre Upega e Piaggia formano il comune di Briga Alta (CN) in Piemonte, istituito nel 1947. La nuova linea di frontiera causò non pochi problemi agli abitanti dei borghi italiani (ca. 700 abitanti in tutto): i pastori avevano i propri alpeggi al di là del confine ed i controlli dei gendarmi erano quotidiani; alcune famiglie di Realdo avevano le proprietà al Frascio, una frazione in territorio francese che fu abbandonata per le complicazioni relative al passaggio della frontiera ed alla gestione dei beni oltre-confine, che si protrassero fino agli anni '60 almeno; nei primi anni dopo il 1947, numerose persone furono arrestate dai gendarmi per contrabbando, mentre si recavano a Briga divenuta La Brigue per sbrigare le proprie faccende (vendere del formaggio, andare dal barbiere, ecc..); per tutti gli anni '50, i Brigaschi "italiani" dovevano chiedere i propri documenti come l'estratto di nascita, al municipio francese di La Brigue, con grandi disagi e ritardi. I nomi dei protagonisti del film sono ispirati dalla vicende locali: Fernandel è il gendarme Pastorelli, dal cognome di una delle più numerose famiglie brigasche. Nel film, più volte, si fa allusione agli ordini ed ai provvedimenti attesi dalla vicina Cuneo".
Auguro a tutti gli amici e visitatori, nei rispettivi paesi, un 2011 nel quale la legge sarà applicata con un minimo di buon senso unito a compassione per chi sbaglia ma sempre, e senza eccezioni, in modo uguale per tutti!
Buona e allegra visione.
Onore in eterno ai due sommi protagonisti.
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