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La legge Levi

Creato il 01 settembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

Sono terminate ieri tutte le promozioni editoriali di tutte le librerie fisiche e online.
Su Amazon infatti si recitava:

Caro cliente,

Sembra ormai certo che dal 1° settembre entrerà in vigore una legge sul prezzo dei libri in lingua italiana il cui articolo principale recita: “È consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attività di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato”. In ottemperanza con questa legge, continueremo a scontare liberamente i titoli fuori catalogo o su cui la legge non viene applicata, e a offrirti ottimi prezzi sulla nostra selezione di milioni di titoli in lingua straniera. A breve ti offriremo inoltre la possibilità di scegliere tra un catalogo di centinaia di migliaia di libri usati.

Ma in cosa consiste esattamente la legge Levi-Prodi?

Il disegno di Legge Levi-Prodi (o DdL Levi, DdL Levi-Prodi, o giornalisticamente detto anche DdL ammazzablog o DdL antiweb), è una proposta di legge per la riforma dell’editoria italiana.

Risalente al 3 agosto 2007, viene approvata dal Consiglio dei ministri il 12 ottobre 2007 (XV Legislatura) e prende il nome dal suo principale autore Ricardo Franco Levi e dell’allora presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi.

Il sopraggiunto cambio di governo e le molte critiche, interromperanno l’iter fino alla nuova ripresentazione in parlamento il 9 giugno 2008 da parte dello stesso deputato Ricardo Franco Levi, con piccole modifiche al testo precedente (XVI Legislatura). Pur avendo avuto l’avvallo del consiglio dei ministri e manifestazioni favorevoli da più onorevoli, la proposta di legge non è ancora approvata in forma definitiva. L’iter al 23 marzo 2009 si trova allo stato di “assegnazione alla VII Commissione Cultura”.

In sintesi: la legge regola i prezzi dei libri e tutela da un lato le librerie indipendenti, dall’altro la piccola e media editoria.Se per gli acquirenti, tale provvedimento può sembrare sconveniente, altrettanto non lo è per le librerie, che trovano, grazie alla norma, una possibilità concreta di tornare a competere sul mercato.

La legge, infatti, stabilisce che non ci possono essere promozioni al dettaglio con sconti al di sopra del 15% e, eccetto nel mese di dicembre, gli editori potranno effettuare campagne promozionali non reiterabili nel corso di un anno solare e della durata non superiore ad un mese, con sconti fino al 25% del prezzo di copertina. I venditori al dettaglio, dal più piccolo al più grande, potranno decidere se aderire o meno a tali campagne promozionali.

Niente più sconti sui libri nel periodo natalizio, né promozioni nelle grandi librerie e tanto meno in rete. (via Il Recensore)


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