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Avevo promesso di pubblicare questo post una settimana dopo il precedente, ma come spesso accade le cose non vanno mai come le avevo programmate! quindi, senza ulteriori indugi, eccomi qua, a presentarvi il seguito della storia di questa band che ha cambiato per sempre il mio universo musicale.
Il precedente post si era interrotto proprio sull'uscita di Metropolis Pt.2 - Scenes from a memory, concept album dalle tinte gialle e misteriose. Ora non ricordo il titolo, ma pare che la band, durante la preparazione di questo Lp, si fosse ispirata ad un film in particolare, ma le informazioni a riguardo le tengo per il prossimo articolo. Dicevo... album potente, musicale, armonico, perfetto sotto numerosi punti di vista, può essere considerato un vero trampolino per la band, ormai lanciatissima verso un successo planetario, successo che culmina con il seguente tour, da cui verrà pubblicato il live Live scenes from New York, concerto che verrà poi in seguito inserito in un succoso dvd che consiglio a tutti quanti di recuperare. La performance sul palco dei cinque è spettacolare, inimitabile, uno spettacolo in cui, oltre la musica, troveranno spazio anche veri e propri intermezzi filmati che accompagnano i brani suonati dalla band. Una curiosità sulla cover di questo live: inizialmente doveva avere come immagine le Twin Tower avvolte dalle fiamme, con il cuore simbolo della band impresso sopra, ma vista la coincidenza con l'uscita dell'album (nei negozi sarebbe dovuto arrivare proprio l'undici settembre) e per rispetto verso le vittime dell'attentato, la band cambiò l'immagine che però è possibile trovare sulla vhs del concerto, pubblicato nel maggio del 2001. Un successo unanime, che lancia i Dream verso quello che sarà il loro album più atipico, secondo il sottoscritto. Six degrees of inner turbulence, fin dal titolo già conturbante e molto introspettivo; un doppio cd, carico di novità a livello sonoro e che annovera alcune fra le tracce più elaborate che avessero composto fino a quel momento, che si piazza immediatamente in cima alle classifiche Billboard e vi rimane per svariate settimane. Fra i brani posso citare The glass prison, dedicato a Bill W., fondatore dell'Anonima alcolisti, e la suite omonima contenuta nel secondo cd. Una lunga traccia, della durata di circa 42 minuti, che ripercorre numerose sonorità e si evolve in un lungo e articolato esempio di come questi ragazzi sappiano fare musica. Ma le avventure non sono ancora finite, seppur sembri impossibile poter bissare il successo di Awake, ancora nella mente dei fan e per molti di loro, ancora il disco di maggior spessore. Nasce così Train of Thought, in cui i Dream sembrano voler ripercorrere quelle musicalità che tanto vengono osannate, una musica cupa, dura, che sembra direttamente fuoriscire dall'anima, ma senza riuscirci, a dispetto delle speranze che vi avevano riposto. I fan non accettano benissimo il cambio di suoni e il timbro delle canzoni, che stavolta risultano meno armoniose e più d'impatto. La colpa di questa scelta, e del seguente risultato, è forse da attribuire proprio a Petrucci e alle sue chitarre: violente, prevaricanti, in quasi tutto l'album sembrano voler ricoprire il ruolo da protagonista, offuscando sia le tastiere di Sherinian sia il basso di Myung. Solo la batteria di Portnoy sembra tenere il passo, con un risultato finale davvero troppo duro per i fan. Servono due anni alla band prima che arrivino a proporre il loro riscatto, Octavarium, un vero e proprio ritorno a quelle sonorità che ormai erano, e sono tuttora, un marchio di fabbrica dei Dream. Armonizzazioni, serialità (L'lp si presenta come un concept album basato sulla numerologia e soprattutto sul rapporto del numero 5 con il numero 8) e una fedele e convinta esposizione di come la band fosse cresciuta e, per certi versi, avesse imparato dagli errori del passato. Il disco è solido, convincente, e si presenta con una serie di tracce potenti ma che non tralasciano le armonie sottili e i lavori di fino. Fra tutte v'invito ad ascoltare quella che da il titolo all'album, la fantastica Octavarium. Sono passati vent'anni dalla loro prima esibizione, vent'anni in cui, fra alti e bassi, il gruppo non ha mai dato segni di cedimento e ha risposto colpo su colpo a tutte le difficoltà che gli si presentavano. E questo è il periodo in cui esce Systematic Chaos, seguito dal tour Chaos in motion e dal loro primo best, un doppio cd contenete tutti i loro maggiori successi dal titolo semplice e scontato, Greatest Hits... Con Systematic Chaos la band effettua anche un radicale cambio di rotta, sostituendo l'etichetta discografica che li aveva accompagnati fino a quel momento e finendo per firmare un contratto con la Roadrunner records. Si dice che la casa discografica avesse preteso di ascoltare in anteprima l'album, prima ancora di buttare giù il contratto. La fiducia nel gruppo era stata messa alla prova; prova che, evidentemente, fu brillantemente superata! Nel 2009 venne pubblicato il loro decimo album, Black cloud and silver linings, album che racchiude alcune fra le tracce più potenti che la band abbia mai composto. Le chitarre si impongono, così come la batteria di Portnoy, creando alcune fra le tracce più dure mai ideate. Una fra le tante è A rite of passagge, da cui è stato tratto anche un video. Questo è un periodo denso di avvenimenti per la band, che si ritrova a compiere un tour mondiale, che li vedrà come head-liner anche al Gods Of Metal. Verso l'inizio del 2010 la band si ritrova in studio, per incidere Raw Dogs, brano violento e potente, contenuto nell'edizione speciale di God of War, per poi imbarcarsi in un tour nel Sud America, periodo in cui suoneranno anche al madison Square Garden per la prima volta dall'inizio della loro carriera, accompagnando niente di meno che gli Iron Maiden. Il 2010 è anche l'anno del cambiamento più radicale per la band, quello che maggiormente ha influito sui fan. Mike Portnoy abbandona i Dream Theater, dopo un accorato saluto sul web in cui lo stesso Portnoy spiega le cause di questa scelta e le motivazioni che lo hanno spinto a prendere tale decisione. I fan reagiscono con sbigottimento, riconoscendo fin da subito la paternità del gruppo proprio a Mike. E mentre sul web le notizie sul possibile sotituto si rincorrono senza trovare alcuna conferma, la paura serpeggia fra le file di appassionati, che rimangono attoniti chiedendosi quale sarebbe stato il futuro della band. I Dream non parlano, nessuno sembra voler aprirsi e dare una rassicurazione, e si deve aspettare il 18 aprile del 2011 prima di avere la conferma dell'ingresso di Mike Mangini nella band. A seguito di questa conferma, che solleva ma non convince gli appassionati, quello stesso anno vede la nascita di A dramatic turn of events, nuovo album e nuovo successo della band, che riesce così a dimostrare quanto la mancanza di Portnoy non avesse influito sulla qualità della loro musica. In merito a quest'album, c'è da notare come la Roadrunner Records fosse avanti e al passo coi tempi, avendo reso disponibile all'ascolto gratuito On the backs of angels, primo singolo del cd. A questo album è seguito un tour, tour che vede per la prima volta Mangini esibirsi dal vivo, un esibizione che mette fine a tutte le paure e le incomprensioni. I Dream esistono ancora, la loro anima esiste ancora, e questo basta ai fan per continuare a credere nella loro musica. La prima data è a Roma, il 4 luglio, un concerto epico che li vede sul palco insieme ai Gamma Ray e agli Anathema. E così arriviamo ad oggi, per l'esattezza al 24 aprile, quando la band ha dichiarato ufficialmente di essere al lavoro al nuovo album... Altra storia, altre leggende... Spero vi siate divertiti a seguirmi in questo viaggio durato più di vent'anni. Un viaggio denso di musica e di passione. L'appuntamento è per la prossima settimana, in cui vi parlerò nello specifico di Metropolis Pt.2. Un album che ha davvero un sacco di cose da dire...
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