Magazine Cinema
Se non altro l'operazione di Zemeckis è utilissima per farsi interessare della più antica opera in lingua inglese (anche se ci sarebbe da discutere riguardo la lingua) esistente, il Beowulf appunto. Il regista di Ritorno al Futuro, passato ormai definitivamente all'animazione in motion capture (Polar Express, A Christmas Carol), prende una parte del lunghissimo poema e la modella a suo piacimento. Narra dell'arrivo a Heorot di Beowulf, della sua vittoria sul troll Grendel (che massacrava da tempo gli abitanti del posto) , della sua proclamazione come re e della battaglia finale con il drago, battaglia nella quale troverà la morte (anche il drago però, tiè). Il fatto che Grendel fosse figlio del Re di Heorot e il drago figlio dello stesso Beowulf (entrambi dalla medesima madre demone, un'ignuda Jolie) è un'assoluta invenzione di Zemeckis che ha almeno 3 finalità: sentimentalizzare il tutto, movimentare il tutto, legare il tutto. Altrimenti ci saremmo trovati davanti a una vicenda ancor più noiosa, ancor più piatta (nessuna storia d'amore, nessuna maledizione) e scollegata tra la prima parte e quella finale ambientata decenni dopo. Finita quest'assurda esegesi comparata parliamo del film. Ottima l'animazione (il mare, i mostri marini, l'atmosfera lorda della sala) che raggiunge il suo apice, sia visivo che emozionale, nella straordinaria figura del troll Grendel, a mio parere vera star del film: morto lui, finito tutto. (Qui in Umbria diciamo: morto Cristo spenti i lumi). La vicenda però, come accennato, è tremendamente statica, rarissimo esempio di film epico d'avventura con 2 sole location, la sala di Heorot e la caverna della demonessa. L'intuizione di sceneggiatura di far generare i demoni dagli stessi Re, è sì discreta ma niente di più. In più particolare e a mio avviso fuori luogo la vena ironico-comica di tenere Beowulf nudo per 15 minuti con sempre davanti qualcosa (una testa, una mano,un oggetto, un'inquadratura anomala etc..) per non fargli vedere il pistolotto, espediente che avevo visto usato soltanto nel mitico Austin Powers. E tra colpe dei padri, Cristianesimo in coming e altri mega-temi arriviamo stancamente alla fine. Affatto bocciato, ma da vedere solo con attitudine positiva.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Recensione di “Il mio corpo mi appartiene” di Amina Sboui
Amina Sboui, celebre in tutto il mondo per aver postato su Facebook delle immagini a seno nudo per combattere contro la condizione della donna in Tunisia, ha... Leggere il seguito
Da Valeria Vite
CULTURA -
UMBRIA JAZZ 15 / Anche NICOLA CONTE per la serata conclusiva domenica 19 luglio...
Anche NICOLA CONTE prenderà parte alla serata conclusiva di Umbria Jazz, domenica 19 luglio all’Arena Santa Giuliana, una grande festa a ingresso gratuito e un... Leggere il seguito
Da Giovanni Pirri
CULTURA, MUSICA -
Edoardo Puglielli. Umberto Postiglione e il grande sciopero di Lawrence (1912)
Lawrence Strike 1912«Quella di Lawrence fu la prima grande vittoria degli immigrati. I poveri lavoratori venuti da tutte le parti del mondo, espulsi dalla... Leggere il seguito
Da Silcap
CULTURA, STORIA E FILOSOFIA -
Umbria Film Festival – Dall’8 al 12 Luglio a Montone (PG)
Si tiene a Montone (Perugia) dall’8 al 12 luglio 2015 – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – la diciannovesima edizione dell’Umbria Film Festival,... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
VÆKSTHUS nella serra dell’Odin Teatret – Installazione narrante di Rossella Viti
Tecniche di comunità e Residenze Creative, questo il tema della settima edizione del Festival internazionale di teatro “Finestre”, racchiude le attività che il... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Recensione album “Aske” – Burzum
“Aske” – Burzum Ci sono artisti che entrano nella storia della musica e raramente questo succede solo per la qualità della loro produzione. Leggere il seguito
Da Wsf
ARTE, CULTURA