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La libertà d’impresa tra etica e ‘buona cultura’

Creato il 07 luglio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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“Sono d’accordo con coloro che lottano e lavorano per migliorare le condizioni dei lavoratori … e che insieme alla economia curano anche lo sviluppo culturale, morale e religioso del paese. Ma a far ciò occorre mantenere largo il respiro della libertà, anche della libertà economica, liberata per quanto possibile dai monopoli privati come dai monopoli pubblici[1]: poche righe che esprimono l’essenza del pensiero economico di Luigi Sturzo. Le abbiamo riprese dalla voce “Libertà d’impresa” del Lessico sturziano curata da Giovanni Palladino, il quale ricorda che “per Luigi Sturzo la libertà d’impresa era fondamentale, ma a condizione che fosse finalizzata al perseguimento del bene comune”.

Per Sturzo l’impresa privata rappresenta la cellula primaria della vita economica, così come la famiglia lo è della società. Sulla scia della Dottrina sociale cristiana, egli intende proporre una alternativa nei confronti sia del liberalismo individualista sia del socialismo. Fondamentale è operare una “intesa di collaborazione fra impresa e mano d’opera”.

I rischi derivanti dal liberalismo irresponsabile da una parte e dallo statalismo dall’altra, se pure ancora non evidenti come oggi, erano ben presenti nella mente del sacerdote di Caltagirone, che scrive: “L’alterazione delle leggi economiche del libero mercato non è solo da addebitarsi allo stato ma anche alle imprese private, quando queste costituiscono dei trusts o creano monopoli. La colpa dei governi, in tali casi, deriverà da tolleranza e da mancanza di correttivi, atti a rimettere nella sua vera e sana linea la libertà economica. Nell’un caso e nell’altro dei monopoli pubblici e dei monopoli privati, gli effetti anti-economici contengono anche effetti di notevole imponenza nel campo morale[2].

Una prospettiva che oggi sarebbe definita “olistica”, quella di Luigi Sturzo, in cui i vari ambiti del vivere civile si intersecano alla luce di un orientamento morale, valore fondante della sua visione: “La lotta contro gli egoismi individuali, nazionalistici, di classe, di razza è la lotta cristiana, la nostra lotta[3].

Marco Cecchini

 

[1]     Politica di questi anni. Consensi e critiche, IV volume, Zanichelli, Bologna 1966.

[2]     Del metodo sociologico – Studi e polemiche di sociologia, Zanichelli, Bologna 1970.

[3]   Politica di questi anni. Consensi e critiche, I volume, Edizioni di storia e letteratura, Roma 2003.


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