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La libertà dell’incoerenza

Da Ant0n3l


A pochi giorni dalle elezioni, dopo varie full-immersion di talk show, di dirette in streaming, di tg, eccetera sto riflettendo (sì, è decisamente un periodo di riflessioni per me) su due parole: coerenza e incoerenza.
Al significato che questi vocaboli possono assumere non solo per quanto concerne gli scenari o i pastrocchi politici ma, soprattutto, nella vita di tutti i giorni, nel nostro modo di essere e nelle nostre scelte. E nei nostri valori.
Vedete, penso che una grande “possibilità” dell’essere umano sia proprio quella di poter “cambiare idea”.
Non, ovviamente, cambiare idea a caso ma di potere fare scelte ponderate (magari un po’ azzardate) anche se non rispecchiano, per dire, quelle della maggior parte delle persone, scelte che possono apparire agli altri fuori dal comune. O snob. Che, secondo me, non è detto poi che le scelte comuni siano le più giuste, non è così evidente. Possono esserlo per la maggioranza delle persone ma possono non esserlo per te.
Credo che se inizi – entusiasta – a percorrere una strada “comune” ma ti accorgi, lungo il cammino, che questa per varie ragioni non fa per te, che tu vuoi essere “altro”, che hai ben presente cosa non vuoi diventare e non ti fa paura ascoltare quella “vocina” che senti dentro, quella che ti porta a uscire da quella strada e a prendere, magari, il sentiero nel bosco pur essendo consapevole che comporta delle incognite, sia lecito poter dire: “Ho sbagliato. Mi fermo qui, non proseguo la strada con voi perché ho compreso che non è adatta a me. Provo a prendere quel sentiero che mi ispira di più, mi sembra più giusto per me”.
Credo che libertà, soprattutto ai giorni nostri, possa significare anche questo.
Sinceramente penso che in nome della coerenza si possano fare davvero molti errori. C’è chi – ostinatamente - prosegue sempre la stessa strada (senza mai mettersi in discussione per paura di cambiare idea) anche se percepisce in cuor suo sia quella sbagliata per sé, perché vuole essere a tutti i costi coerente, perché vuole apparire come gli altri. Che in questo senso a me, la coerenza, fa un po’ paura.
La libertà di poter essere incoerenti, a mio avviso, è una grande ricchezza dell’individuo, di ogni individuo, per lo meno di quello che ogni tanto non teme di mettersi in discussione. La libertà di poter dire: “Ho sbagliato, questa strada non fa per me”, la libertà di poter essere se stessi, di poter andare “in esplorazione” dove si vuole, di poter decidere e di poter fare delle scelte senza condizionamenti esterni (che – permettetemi di dire - chissenefrega se “così fan tutti”) è semplicemente una forza immensa del nostro essere.
Per dire… Se uno vota per vent’anni lo stesso politico (pur non essendone completamente convinto) per comodità che pensare costa fatica, perché è cosa comune, che intanto chiunque voti son tutti uguali, che intanto il mondo va così e non si può cambiare, che l’importante è essere coerenti agli occhi degli altri… Beh, sì. Uno così mi appare senza dubbio coerente ma anche molto stupido.
Allora, preferisco essere incoerente ma non confusa.

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