La libertà di pensiero ha una lunga storia: per esercitarla non occorre una preparazione particolare. Basta porsi una domanda: “Ma perché ci devo credere?”. Probabilmente tutti, almeno una volta nella vita, si saranno posti questo dubbio: “Perché credere a quel che mi stanno raccontando?”. Dubbi che risalgono alle civiltà “pre-cristiane” e che sono diffusi su tutto il pianeta. Le mitologie religiose sono state criticate spesso in seguito a domande anche molto semplici. E quando la civiltà si è affermata questa libertà è stata riconosciuta.
Non si vede perché non continuare questo benefico esercizio di libertà, contro i dogmi, le consuetudini, le tradizioni. La libertà si rinnova nella vita di ogni individuo, chiunque, qualunque titolo abbia o nessun titolo, ricco o povero, influente o sconosciuto. Ciascuno però è libero di pensare e può dire no responsabilmente. No alle proposte religiose un po’ troppo invadenti, no alle dittature, anche quella sovietica, no al Pci, così anche sarà tranquilla Laura Carlino (prof. di storia dell’arte di cui si apprezza serenamente l’impegno), ma non saremmo qui a discutere se credessimo in una verità assoluta a disposizione dei volonterosi.
Nessuno proibirà certo a Cremona il 30 settembre alle 11 di entrare in Duomo alla messa dedicata al volontariato. Nessuno credo impedisca nulla alla Chiesa cattolica. Quel decreto sull’Imu? Non esiste. Vedi un po’. Qualcuno ferma l’attività della Chiesa cattolica qui in provincia? Sarebbe una notizia notevole. Qualcuno discute pubblicamente di pedofilia nel clero? Sarebbe notevole, visto l’importanza dell’argomento e la realtà dei fatti. Non lo farà nessuno.
Il fatto è che l’articolo 7 della Costituzione della repubblica democratica italiana dice che lo Stato è sovrano e indipendente rispetto alla Chiesa cattolica. Quest’affermazione, seguita dalla convalida dei Patti Lateranensi, dichiara che lo Stato, nella sua indipendenza da ogni religione (vedi anche l’art. 8 sulle altre religioni), è laico e guarda in un’altra direzione, rispetto alla Chiesa.
Chi fa del volontariato ha il diritto di non essere per questo considerato come cattolico, e ha il diritto di non ricevere auspici di carattere religioso. Nella festa del volontariato anche quest’anno si inserisce una messa, alle 11. Il programma è provvisorio. Quindi, per tenere modernamente distinti gli ambiti, suggeriamo di togliere la messa dalla festa del volontariato, a meno che tutte le associazioni siano state consultate e abbiano detto sì alla messa in programma.
Nessuno ha offeso chi va a messa. Anti-clericale è chi è contro i chierici, il clero, i preti. Ateo è chi è senza dio.
Laico è chi usa un termine non ostile come “ateo”, che esprime tuttavia distanza dal mondo religioso. E allora? Non si può? Qui si sostiene chiaramente non
Ma essere cittadini italiani vuol dire soprattutto questo. Siamo uno stato sovrano e indipendente che non deve rendere conto ai preti. Siamo liberi,
Purtroppo “religio instrumentum regni”, la religione è strumento di potere. I politici strumentalizzano la religione (o l’ateismo se si vuole, ma capita di rado). E’ abbastanza chiaro, è sempre successo, nelle forme più sottili o anche più dure (si pensi alla propaganda berlusconiana!). Quindi sull’argomento vale la pena di porre attenzione.
0.000000 0.000000