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La libreria ai tempi dell’ebook

Creato il 05 maggio 2012 da Symbel

La libreria ai tempi dell'ebookL’ebook è un’invenzione meravigliosa, poche storie, e basta con le menate sul profumo della carta e sul piacere di sfogliare, sul peso da sentire in mano, e sul piacere di vedere il progresso nella lettura dal numero di pagine che rimane fino alla fine.
Il segnalibro artistico, l’immagine di copertina, la pagina che ingiallisce e balle varie.
L’ebook ha almeno altrettanti pregi, se non di più, per chi è veramente interessato a divorare contenuti invece che sollazzarsi con visioni romantiche e un po’ intellettualoidi.
Premesso tutto questo, con un po’ di sano talebanesimo tecnologico da contrapporre a quello veterocartaceo, sarebbe disonesto non considerare un aspetto del libro talmente evidente da sembrare quasi banale: la libreria.
Ai tempi dell’ebook reader le librerie si svuotano, e da oggetto di arredamento deputato ad accogliere i tomi più o meno voluminosi, si riducono, per chi le compra ancora, a espositori di gingilli, bomboniere e soprammobili vari.
E’ ancora presto per decretare la morte definitiva della libreria anche perché, chi oggi scorre centinaia di pagina su un Kindle o un Nook, quasi certamente possiede già in casa un bagaglio di libri cartacei di un certo volume e quindi non avrebbe comunque problemi a riempire uno scaffale, anzi per molti l’ebook risolve drasticamente il problema legato proprio allo spazio.
Ma i giovanissimi? Quelli che cominciano a leggere adesso direttamente su reader? Loro probabilmente non sentiranno nemmeno il bisogno di acquistare all’Ikea la famosa ed economica libreria Billy.
Scompariranno le enormi pareti tappezzate di volumi ed enciclopedie, le enciclopedie poi sono ormai sparite da un pezzo a favore di wikipedia o banalmente di Google Search.
Scompariranno le visioni di direttori di giornali che intervengono a Porta a Porta dai loro studi con alle spalle montagne di libri ben impilati negli scaffali o gli scrittori intervistati nelle proprie case, magari avvolti da una nuvola di fumo e immersi in ambienti dove i libri sono ovunque, in orizzontale, in verticale e persino in diagonale.
Avverrà forse fra qualche decina d’anni o forse meno. Se tutto questo servirà anche a far scomparire il libro come feticcio, come trofeo, come distintivo da mostrare, mai aperto, mai letto ma con il dorso in bella mostra nello scaffale in salotto, quasi che la cultura si possa assimilare anche solo osservandone il dorso, ben venga. Altrimenti, per chi vive in modo più compassato le sue letture e anche, diciamo, il suo portafoglio, non sarà difficile alternare la lettura digitale a quella di un buon libro cartaceo, magari anche bello da tenere in casa.

symbel (redattore)

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