Titolo: La libreria del buon romanzo
Titolo originale: Au bon roman
Autore: Laurence Cossé
Traduttore: A. Bracci Testasecca
Editore: Tascabili e/o
Pagine: 402
Data di pubblicazione: 07 Aprile 2010
ISBN: 9788866320654
Prezzo: 11.00 €
Sinossi:
Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda, esperta guidatrice, perde il controllo dell'auto e finisce fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce presto che questo non è un classico romanzo poliziesco. Gli aggressori non sono né agenti segreti né trafficanti. Non aggrediscono dei duri ma delle persone miti. Ce l'hanno in particolare con un libraio ribelle, con una malinconica ereditiera e con la libreria che i due hanno creato senza mai pensare che potesse suscitare tanto odio. Chi, tra gli appassionati della letteratura, non ha mai sognato di aprire una libreria ideale dove si vendessero solo i libri più amati? Lanciandosi nell'avventura, Francesca e Ivan, i due librai, sapevano che non sarebbe stato facile. Come scegliere i libri? Come far quadrare i conti? Ma ciò che non avevano previsto era il successo. Un successo che però scatena una sorprendente sfilza di invidie e aggressioni.
Cosa pensereste se, domani, nella vostra città venisse inaugurata una libreria nella quale si è deciso di vendere solo i migliori romanzi pubblicati, quelli che meritano di essere letti, quei capolavori indiscussi della letteratua che tutti dovrebbero avere sugli scaffali della propria libreris casalinga?
Io, personalmente, ne sarei incuriosita e apprezzerei l'idea fermo restando che sia una tantum, perché se alla fine ci fossero solo più librerie così sarebbe un disastro.
L'idea che fa da sfondo a questo romanzo originale e ben strutturato, con una punta di giallo, è proprio questa: Francesca e Ivan, amanti della lettura e della letteratura, decidono di aprire una libreria nella quale vendere solo buoni romanzi. Istituiscono dunque un comitato di otto elettori, scelti tra scrittori/lettori, che dovranno fornire loro un elenco di seicento tra quelli che ritengono essere i migliori romanzi di sempre. Per garantire che tutto si svolga senza influenze, gli elettori non si conoscono tra loro e usano degli pseudonimi.
Ovviamente, se all'inizio l'idea viene accolta con entusiasmo, da un certo momento in avanti le "librerie normali" iniziano a ribellarsi e ad osteggiare questo progetto.
A me è piaciuto, nonostante abbia letto e sentito tante opinioni discordanti soprattutto sul fatto che una libreria con solo romanzi buoni scelti da chi li vende, non sarebbe una buona idea. Come ho detto prima, se esistessero queste librerie accanto a quelle normali, io sarei più che contenta perché potrei girare in una quando non ho voglia di vedere i libri di Moccia, di Volo, della James e, nell'altra, quando invece voglio vedere anche quelli.
In ogni caso, tanto di cappello a quest'autrice per l'idea geniale e originale che ha avuto!