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La lista Tsipras che si sfalda

Creato il 04 giugno 2014 da Symbel

La lista Tsipras che si sfalda

Sicuramente il risultato della lista Tsipras è stata una delle sorprese dell’ultima tornata elettorale europea. Probabilmente neanche loro potevano immaginare di passare lo sbarramento del 4% e portare a Bruxelles ben 3 rappresentanti.

Probabilmente per quello Barbara Spinelli, giornalista di Repubblica e candidata forte della lista aveva dichiarato prima delle elezioni che si sarebbe fatta da parte qualora fosse stata eletta, non immaginando il successo, seppure al fotofinish, riscontrato.

Peccato che sia stata eletta davvero, addirittura in due diverse circoscrizioni elettorali e che abbia deciso, contrariamente a quanto dichiarato prima delle elezioni, di non farsi più da parte, adducendo la scusa che sia stato proprio Alexis Tsipras a chiedergli di non rinunciare al suo posto.

Il problema non sono tanto i modi della Spinelli, di cui avevamo avuto un’avvisaglia quando ha fatto fuori la famosa responsabile della comunicazione, Paola Bacchiddu per la famosa foto in bikini che ha contribuito al successo della lista, ma il fatto che non rinunciando prenderebbe l’unico  posto rimasto disponibile a uno dei candidati delle due maggiori forze che sostengono la lista: Rifondazione Comunista e SEL, lasciando l’una o l’altra forza senza un suo candidato al parlamento europeo.

Problema  non da poco, che si somma a una certa insofferenza all’interno di SEL che sta valutando di tornare in casa PD, salendo sul carro del vincitore Renzi, ma tradendo il sostegno proprio a quel candidato greco, scritto a caratteri cubitali sul simbolo della lista di cui facevano parte.

E’ un bel dilemma, che certo non fa onore alla lista, e che probabilmente decreterà uno scoglimento, o quanto meno una scissione, che significherebbe non superare lo sbarramento delle prossime tornate elettorali.

E’ davvero un peccato, la lista Tsipras, come Lega e Fratelli d’Italia, era una delle poche liste che portavano avanti in modo serio un’idea politica, che poi magari non si condivide, mettendola davanti alle logiche “democristiane” di partito, grazie a un programma condiviso dalla base dei loro sostenitori.

Purtroppo una dipartita della Syriza italiana sarebbe un male per la politica italiana, sopratutto per la coerenza che è venuta meno, anche se è noto che la sinistra abbia una storia nel non saper vincere le proprie battaglie politiche a causa di correnti interne disomogenee.

 

Brian Boitano (redattore)

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