Published on gennaio 12th, 2013 | by Giulio Scaccia
0La Lotus 56 a turbina e trazione integrale. Un colpo di genio, forse troppo avanti con i tempi, di Colin Chapman.
Siamo alla fine degli anni 60 e dall’incontro di due grandi personaggi nasce il progetto di una monoposto rivoluzionaria per correre ad Indianapolis. Inizia così l’avventura tecnica della Lotus 56 a turbina. I due personaggi sono il mitico Colin Chapman ed Andy Granatelli vulcanico patron della STP Oil Treatment. Il progetto iniziale della 56 venne affidato al brillante Maurice Philippe.
Il telaio del tipo monoscocca era costituito da una vasca realizzata con pannelli in lega leggera, che si estendeva anche ai lati del motore. Le sospensioni erano con triangoli sovrapposti e gruppi molla-ammortizzatore posti in posizione verticale e montati in-board. L’impianto frenante, montato al pari delle sospensioni in posizione in-board, era dotato di dischi Girling da 260 mm di diametro abbinati a pinze e a due pistoncini montate inferiormente.
La vettura utilizzava cerchi in lega e pneumatici Firestone appositamente realizzati e caratterizzati da misure anteriori e posteriori di 9″x 15″.
Il progetto iniziale venne sviluppato per partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis del 1968.
Nei programmi una delle vetture doveva essere affidata a Jim Clark che però morì in una gara di Formula 2. Durante le prove in vista della gara, anche il pilota destinato a sostituire Clark, Mike Spence, venne coinvolto in un incidente che lo portò alla morte dopo l’urto con uno dei muretti della pista. La vettura in gara fu portata da Graham Hill, Joe Leonard e Art Pollard.
Joe Leonard sl aggiudicò la pole position e Graham Hill si piazzò al suo fianco, mentre il terzo pilota, Art Pollard, finì undicesimo in griglia. In gara le tre Lotus furono sfortunate. La gara del 1968 si giocò tra Bobby Unser su Eagle e Joe Leonard su Lotus ma a sette giri dalla fine Leonard fu costretto al ritiro per la rottura dell’alberino di comando della pompa carburante della turbina a gas mentre aveva 5 secondi di vantaggio e fu classificato 12° con Pollard 13°; Hill era uscito al 111° giro per un cedimento della sospensione a causa della quale finì contro il muro di protezione.
In quella stessa gara fecero la loro prima comparsa le vetture con propulsore sovralimentato che, sfruttavano i gas di scarico per l’alimentazione del compressore: erano i primi turbo. Questa tecnologia quindi fu sperimentata nelle gare americane molto prima della Renault in Formula 1.
A fine stagione la Usac intervenne di nuovo penalizzando ulteriormente le turbine e la Lotus 56 abbandonò le gare americane.
Il miglior risultato della Lotus 56B fu l’ottavo posto conquistato al Gran Premio d’Italia 1971, dove peraltro non corse sotto le insegne dirette del Team Lotus a causa dei procedimenti giudiziari in atto, a seguito del decesso di Jochen Rindt avvenuto sullo stesso circuito l’anno precedente.
Lo stesso Rindt, l’anno prima, parlava bene del progetto a turbina della Lotus. In realtà. La vettura risultò difficile da guidare in quanto allora richiedeva un radicale cambiamento nella guida visto che (come succederà oltre 10 anni dopo con i motori turbocompressi o con i motori diesel ad iniezione indiretta) doveva essere portato ad un alto regime di giri prima delle curve al fine di disporre all’uscita di una migliore coppia motrice in accelerazione. Conseguenza di questo, entrata di curva il pilota era obbligato ad agire contemporaneamente sui pedali dell’acceleratore e del freno.
La vettura corse anche con Reine Wisell il Gran Premo d’Inghilterra e, come già scritto, con Emerson Fittipaldi a Monza, sotto le insegne del World Wide Racing. Qualche tempo dopo Fittipaldi portò la vettura al secondo posto in una gara di F. 5000 a Hockenheim e da allora la vettura lasciò le piste per entrare nei musei.
Chapman, per decretare la fine dell’esperimento disse: “Se un giorno si fosse rivelata competitiva le autorità sportive I’avrebbero subito vietata”.
Lotus 56 e 56B – Scheda tecnica
Telaio: Monoscocca
Turbina: Pratt & Whitney
Trazione: Integrale
Lunghezza: 4.420 mm
Larghezza 1.905 mm
Passo: 2.591 mm
Peso: 612 Kg