Magazine Società

La maggioranza approva il federalismo municipale

Creato il 03 marzo 2011 da Iljester

La maggioranza approva il federalismo municipale del quale vi propongo alcuni punti sintesiLa maggioranza ce l’ha fatta. Il Federalismo municipale è legge, seppure dalla sinistra si è alzato un coro di no. Il più divertente fra questi (no) è stato quello di Bersani che ha urlato contro la Lega, promettendo (o «minacciando») di andare a dire in giro che il Partito di Bossi pur di ottenere il Federalismo municipale regge Berlusconi al Governo. Un vero peccato che sia proprio questo il gioco democratico, e che il Federalismo municipale, nonostante qualche scivolone (che poi spiegherò) tutto sommato rappresenta un sostanziale e sostanzioso processo di riforma del nostro sistema contributivo e fiscale.
Ma vediamolo un po’ in alcuni punti di sintesi.
- ADDIZIONALE IRPEF. È indubbiamente la «riforma» maggiormente contestata, perché si teme che i Comuni in questo senso potrebbero determinare un aumento della pressione fiscale. Il quale però – secondo il DDL approvato – non potrà superare lo 0,4%. Il problema è che potrebbe scattare retroattivamente, a partire dal 2010. Saranno comunque i Comuni a dover scegliere le modalità di «aggravio» o «sgravio», in base ai servizi e alle esigenze concesse alla cittadinanza.
- TASSA TURISMO. Questa sicuramente è un punto della riforma che non condivido. I turisti potranno infatti pagare fino a 5 euro a notte per il soggiorno nei capoluoghi, nei comuni turistici e nelle città d’arte. Il che mi pare un’assurdità, soprattutto se si vuole incrementare il settore.
- TASSA IMU. Arriverà dal 2014. È la cosiddetta Imposta Municipale Propria che assorbirà definitivamente l’IRPEF. Non si applicherà alle prime case e non la pagheranno chiese, scuole, hotel e oratori religiosi. L’aliquota è del 7,6% e sostituirà il gettito attuale dell’Ici e dell’Irpef sulla seconda casa. Sarà dimezzata per quanto riguarda le case date in locazione.
- TASSA DI SCOPO. È una tassa prevista per realizzare alcuni servizi e infrastrutture. Il pagamento è riservato solo ed esclusivamente ai cittadini che dovranno usufruire degli uni e degli altri. Pertanto non sarà pagata da tutti i cittadini.
- TASSA SUI RIFIUTI. Non si pagherà più solo in base ai metri quadri, ma questo criterio verrà contemperato con il numero degli appartenenti al nucleo famigliare.
- FONDO PEREQUATIVO. I Comuni parteciparanno all’IVA al consumo e non più all’Irpef. Una quota (pari al 30%) degli altri tributi che vengono devoluti al Comune, serviranno per alimentare il fondo perequativo per bilanciare eventuali squilibri.
- TASSAZIONE AFFITTI. La riforma fiscale municipale prevede al posto della tassazione IRPEF e dell’imposta di registro per le locazioni, un prelievo fiscale fisso pari al 21% per i canoni liberi, mentre per quelli «agevolati» pari al 19%. La sostituzione viene definita «cedola secca». In ogni caso, rimarrà la possibilità di applicare la vecchia normativa, e gli inquilini – laddove il proprietario decida per la cedolare secca – non avranno comunque rincari d’affitto o adeguamenti annuali all’Istat. Il federalismo municipale poi prevede che nel caso di evasione, metà dei contributi evasi recuperati andrà a finire nelle casse comunali.
- COMPRAVENDITA IMMOBILI. Da gennaio del 2014 verranno abolite tutte le imposte per la compravendita degli immobili (imposta di bollo, ipotecarie, catastali ecc.), e verranno sostituite da una sola imposta del 9% per i beni immobili in genere e del 2% su quelli adibiti a prima casa. Dunque non ci sarà più la famigerata tabella dell’imposta di registro per i «trasferimenti immobiliari». In ogni caso, la soglia di imposta minima sarà di 1.000 euro.
A ben vedere dunque viene introdotta una generale semplificazione del sistema contributivo che sarà concentrato a livello locale. Questo permetterà ai Comuni di mantenere sul territorio gran parte delle risorse contributive. Certo, sicuramente esistono molte perplessità (soprattutto per quanto riguarda la tassa sul Turismo e l’Irfpef, almeno fino al 2014), poiché effettivamente il pericolo è che i Comuni poi aumentino in un modo o nell’altro la pressione fiscale o la mantengano ai livelli già presenti, ma senza offrire i servizi corrispondenti. I vantaggi invece riguardano alcune semplificazioni, soprattutto a livello di tassazione sugli affitti e sulla compravendita degli immobili.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :