Le parole sembrano chiavi d’accesso.
Con le parole rappresentiamo, descriviamo e realizziamo infiniti mondi possibili.
Le parole colorano di nuovi sapori i nostri stati interiori e le relazioni con gli altri ma possono anche congelare la nostra descrizione del mondo nel freddo spazio dell’immobilità di pensiero, dove la credenza di non poter essere altro da quello che pensiamo di sapere di noi si fa decisamente troppo stretta per chi intende esplorare le strade della crescita personale.
Secondo Alfred Korzybski, fondatore della semantica generale, uno dei modi per non cadere nell’inganno delle parole potrebbe essere quello di eliminare, nel nostro modo di parlare e di pensare, il verbo essere da ogni legame con i concetti di identità ( es. tu sei un fallimento, lui è egoista, lei è disinibita).
L’effetto magico nel pronunciare la parola ‘è‘ si concretizza, nell’immaginario di chi l’ascolta, in una cristallizzazione delle cose, identificando il soggetto con l’aggettivo.
Nessuno è qualcosa di immutabile, assomigliamo invece a sistemi dinamici dentro un universo in continua espansione – come confermano i fisici- e quindi altrettanto dinamico.
Siddhartha Gautama Sakyamuni definiva la realtà come continuo cambiamento e, nella sua antica ricerca spirituale iniziata più 2500 anni fa e tesa alla liberazione dell’uomo dalla sofferenza, anticipava i temi della moderna psicologia. Budda, infatti, aveva individuato nell’ignoranza della natura impermanente della realtà la causa principale della sofferenza dell’uomo, e della donna naturalmente.
Le persone intorno a noi e le cose cambiano continuamente, la nostra personale esperienza ce lo dimostra poiché noi stessi testimoniamo incessanti cambi d’umore, stati d’animo, opinioni e modi di vivere.
Un giorno un monaco tibetano di alto rango mi disse che una delle meditazioni più potenti, e più facili da realizzare, è proprio quella sull’impermanenza. “Tutte gli istanti in cui sei arrabbiato, depresso in preda ad un qualsiasi tipo di sequestro emozionale oppure in qualsiasi circostanza tu abbia bisogno di aiuto”, mi disse, “schiocca le dita e ricordati in meno di un secondo che tutto passa e niente è immutabile, questo ti aiuterà ad essere più sereno e a preservare l’energia per vivere al meglio adesso”.
Sapendo che la vita si esprime nel movimento e ricordandolo consapevolmente, possiamo trovare spesso la felicità nella semplice accettazione del flusso.
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