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“La maglia che amo”, guest post di Diego Digas 6

Creato il 24 dicembre 2012 da Scurati @amalamaglia

Ginobili-Kinder

Questa è una storia diversa, la storia della mia anzi delle mie maglie preferite. La prima nessuno la conoscerà, o magari qualche “amico” tirato dentro questo sito forse sì. E’ la maglia dell’OSDS Basket di Sesto San Giovanni. Il ricordo è ancora perfetto, nitido nella mia mente: mia nonna che lava tutte le maglie, rigorosamente a mano e io che in un giorno di vacanza da scuola la aiuto a piegarle, la maglia e i relativi pantaloncini, piegati in modo che si potesse vedere bene e subito il numero. Insomma è qui che scatta l’amore!

La prima maglia, calcistica è quella dell’Ajax (era ancora griffata Umbro), l’unica che mi ricordi perché aveva lo sponsor ABN Amro che invece di essere orizzontale era verticale. Strana, ma semplice: il numero bianco in campo rosso, simbolo di un calcio elegante. Quel lanciere che dal petto spuntava… quanti ricordi! Il tempo passava, e anche le partite di basket e il rispetto per la maglia che mi era stato insegnato dai miei allenatori cresceva, tanto che guai a toccarmi la mia maglia da gioco, lei doveva essere sempre perfettamente dentro i pantaloncini e in ordine: far capire ai miei compagni di trattarla come si doveva era un’impresa! Come dicevo il tempo passava, nei momenti liberi mi divertivo ad immaginare “completi” disegnati da me. Quanto odio dei miei professori perché disegnavo solo maglie e solo maglie…

Scusate l’intermezzo nostalgico!

Un’altra maglia che ricordo con molto piacere fu quella della Kinder Bologna. Io, tifoso di Milano — Olimpia Milano! –, che disegna per una delle squadre nemiche! Eppure la scintilla scatta vedendo giocare quello che da li a poco sarebbe diventato il mio idolo: Manu Ginobili. Quale onore poter veder vestita la mia maglia su di lui! Invece dopo mille prove, mille pdf mandati al settore marketing della V bianconera e della Champion, che allora produceva maglie per molte squadre in serie A, Manu abbandona e cosi mi trovo senza l’idolo a vestirla, ma la sorpresa è stata grande quando, ovviamente senza avermi detto che l’avrebbero prodotta, la maglia viene svelata alla supercoppa di Genova, tra Benetton Treviso e Virtus Bologna. I particolari non mentono, tengo il disegno originale come ricordo: dall’originale si scosta solo per il numbering… eh te credo direi, me l’ero disegnata a mano!

Al giorno d’oggi il mio sguardo è più “meticoloso” più attento, scelgo le squadre nei vari giochi di Calcio in base alla maglia, le più gettonate sono il Celtic e l’Arsenal e quando una maglia mi piace la studio cerco di capire dove sono stati presi i particolari, i perché e i percome non sono state fatte scelte diverse, scelte magari più “conservative” o più “futuristiche”. Certo che oggi le squadre hanno 3 o 4 maglie, mentre prima al massimo 2, una bianca e una colorata… i colori erano sempre quelli i disegni erano pochi…ora invece è la scelta estrosa a pagare (citofonare Bayern Monaco seconda maglia per informazioni). Quando per un tifoso non conta di che colore è, ma che sia portata con rispetto!

Diego Digas 6

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