Il viaggio intrapreso alla ricerca di corti sperimentali mi ha riportato in Giappone, evidente patria di ogni innovazione, anche nel campo dell’animazione.
La maison en petites cubes (Tsumiki No ie), questo il titolo del corto che vi segnalo oggi. Un corto che, come per i due precedenti, ha fatto incetta di premi in giro per il mondo, primo fra tutti un Oscar nel 2009 e il premio come miglioro cortometraggio in gara all’Annecy International Animated Film Festival.
In un mondo in cui il livello dell’acqua cresce continuamente, un uomo, solitario, è costretto a continuare a costruire sempre nuovi piani della sua casa. Un giorno, dopo che la sua amata pipa scivola verso le profondità dell’acqua, si ritrova costretto a intraprendere un viaggio nella memoria, una discesa in ricordi dolorosi e piacevoli allo stesso tempo.
La trama, se vogliamo, non è certo fra le più originali. In fondo, spesso si associano anziani a vecchi ricordi, ma è il come viene fatto che fa la differenza.
E mentre il protagonista scende, di piano in piano, i ricordi si sovrappongono alla realtà, mescolandosi, in un caleidoscopio di emozioni che non accettano di venir perse.
Kunio Kato, famoso anche per The Diary Of Tortov Roddle, una webserie in cui un uomo dagli abiti vittoriani intraprende un viaggio su di un maiale dalle zampe assurdamente lunghe, non ha molti lavori alle spalle, se non poche e rare escursioni nel mondo dell’animazione, ma dimostra di sapersi destreggiare bene in questo ambito, dove ha potuto dare mostra delle sue qualità e di cosa è in grado di fare.
Un ottimo cortometraggio, che non mancherà di emozionarvi con il suo lato struggente e malinconico e le musiche davvero perfette.
Fidatevi, di prodotti come questo ne esistono pochi in giro…
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