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La mamma e' sempre la mamma

Da Sfollicolatamente

Visto che questo blog si chiama Uno Nessuno Centomila, allora su dai, diamo i numeri.  Tanto non sarebbe la prima volta. E comunque, visto che il mare mi rende insonne, nervosa, scorbutica, insofferente e in gnerale rimbecillita a livelli da encefalogramma piatto, piu’ che dare i numeri ora non saprei fare, visto che, appunto, al mare ci troviamo. Io, Picca, il Gufo e la Iena.
Dear Husband e’ gia bell'e ripartito per il Colorado, dopo 6 giorni di cui -   1 speso a recuperare il jet lag -   3 pomeriggi a lavorare (poveretto :-( ) -   2 giorni in montagna di cui mezzo passato al PS di un paesino sperduto sperando che sapessero capire se al nostro amico era effettivamenet venuto un attacco di labirintite o se il suo aspetto verde e nauseabondo e la sua incapacita’ di camminare fosse dovuta a piu’ gravi cause. Per fortuna era solo labirintite (ma spero di non averla maia, perche’ non e’ bello).
E quindi noi ci siamo buttate nella mischia e siamo venute al mare, andando contro la nostra natura di creature di montagna, polenta e osei, in nome dello iodio e delle sue famigerate proprieta’ taumatugiche. E speriamo di capitalizzare per quest’inverno. Ma tanto la Iena ha gia’ fatto presente che 10 giorni non servono a niente, no no, tanto valeva non venire. E stica’.
Anche perche’, per ora, abbiamo capitalizzato solo la seguente lista di disavventure, courtesy of Hotel  Silvano Fetente’s: -   -  1 convenzione tra Hotel Fetente’s e una spiaggia inesistente. -   -   3 virus gastro-intestinali -   -  1 caduta della Picca dal seggiolone, la quale essendo l’unica non afflitta da virus (che sia perche’ non ha mangiato nulla del cibo cucinato dall’hotel, non avendocene il cameriere prospettato la possibilita’ anche piu’ remota, probabilmente in virtu’ del fatto che i bambini al di sotto dei 2 anni non pagano, si, ma manco mangiano eh!), ha pensato bene di non essere da meno buttandosi a volo d’angelo dal seggiolone seggiolina di tela con mini nastrino intorno alla vita, acccessorio tanto inutile quanto beffardo. -   1 gita al PS (che a noi piace andare al PS, soprattutto d’estate nei paesi di villeggiatura sperduti), tanto per essere sicuri che Picca non si fosse ammaccata.    o   6 ore di osservazione, a detta della pediatra. 1 ora e via, a detta nostra. Perche’ vabbe’ essere sicuri, ma la Picca sembra stare benone, e se i sintomi devono comparire, ora abbiamo la lista, e non sara’ poi piu’ facile individuare anomalie in condizioni di relativa routine quali la nostra camera d’hotel, invece che una sala giochi piena di    o   Millemila bambini iperattivi e smoccolanti e pullulanti di virus?    o   1 foglio con la firma della sottoscritta, in cui dichiara di rifiutare la permanenza in ospedale e di prendersi tutte le responsabilita’. Questa volta, al contrario dell’altra, la dottoressa ci ha lasciate andare senza fare storie. -   1 rientro in camera di Hotel Fetente's, dove ci aspettava un’orda di vecchietti in attesa di notizie, avendo la caduta di Picca avuto come teatro il ristorante dell’Hotel Fetente’s, dove appunto oltre ad una possibile tragedia, si stavano consumando anche svariati gerontopranzi a base di minestrina scotta e paillard rinsecchita. -   Millemila “Alloooora, tutto bene il bambinooooo”. E una Sfolli bianca come un cencio e desiderosa solo di portare in camera Picca affinche’ potesse continuare con la sua routine di pisolino e mare taumaturgico, che rispondeva “Ssssiiiii, tutto bene la BambinA”. Svariate risposte insulse e insensate che vanno dal    “Ah, e’ una bambina...ma certo, si capisce subito, ha i capellio ricci” al    “Ma che brava, ora non piangi piu’ eh, brava ciuccia ciuccia il ditino, buono? Eh in mancanza d’altro...” di una signora, e si sta parlando di una gentil nonnina sulla settantina con tanto di capelli bianch-azzurrini raccontli a crocchia e nipotini a seguito O_o -   1 caposala che ci insegue per dirci - con infallibile senso per il momento piu’ sbagliato di aprire bocca - che, insomma, ecco, tutti questi cambi di menu per la Signora Iena, ora basta, il cuoco s’e’ stufato. Per cui, se vogliamo continuare cosi, ci dovranno mettere in conto le variazioni e le aggiunte. -   1 Sfolli che da fuori di matto in reception, perche’ va bene la convenzione con la spiaggia inesistente, va bene le stanze luride e il letto della Picca non rifatto, va bene la penuria di sacchetti dove buttare i pannolini sporchi, va bene dover fare manovre da Gran Rally per raggiungere il parcheggio passando per il bagno pubblico, va bene tutto ma...chiamare ‘aggiunte’ due mozzarelle e un riso in bianco richiesti con largo preavviso e preannunciati gia’ da settimane in virtu’ della mancante cistifellea della Iena, questo NO.  E gia’ che c’e’, che si metta la sedia in stoffa e nastrino beffardo dove dico io, che d’ora in avanti la Picca mangia in braccio a me e basta. -   1 seggiolone magicamente materializzatosi al tavolo a cena. Bello, solido, stabile, imbottito, ergonomico. E senza bretelle ne cintura. Ergo completamente inutile, se non potenzialmente piu’ pericoloso della malefica sedia di stoffa per via della maggiore altezza dalla quale cadere a volo d’angelo. -   E per finire, l’ennesimo vecchietto che attacca bottone. Solo che questo si complimenta per la mia dedizione e premura di madre. Toh, un vecchietto simpatico e assennato, allora vedi Sfolli che c’e’ del tenero all’Hotel Fetente’s? “Tutte le donne dovrebbero poter avere un figlio...anche le donne non piu’ giovanissime, anche le donne single...”, continua il vecchietto, mentre finalmente mi torna fiducia nel genere umano e comincio ad annuire con il cucchiaio a mezz’asta, rovesciando gocce di minestrina scotta sulla testa della Picca (lo so, non si maneggiano liquidi caldi quando si hanno in braccio i bambini – infatti ormai sono giorni che mi tracanno minestrine fredde, oltre che scotte). “Cosi pure quelle vecchie zitellacce megere imparerebbero cosa sia l’abnegazione”, chiosa il vecchietto. Tracollo di Sfolli. Copiosi litri di minestrina riversati inavvertitamente sulla testa di Picca, dai cui riccioli d’oro ormai penzolano svariati capelli d’angelo. “Ma allora certi uomini, invece, non avrebbero bisogno di imparare l’abnegazione?”, trovo la forza di ribattere, ormai naufraga in un mare di minestrina e desolazione. “Ah, vabbe’, ma che vuol dire. La mamma e’ sempre la mamma”, dice lui. Ah be, certo. E tu sei un vecchio rimbambito, e ora spostati e smetti di ronzarmi nelle orecchie, che io e la mia bambina vorremmo cercare di goderci il resto di questa vacanza. Possibilmente senza cadute ne’ avvelenamenti ne’ barriere architettoniche. Ma forse questo, all’Hotel Fetente’s, nonostante le sue 3 stelle, non e’ che un sogno...
P.S. Vorrei dire che la spinta a scrivere questo post acido e un po' incazzoso mi e' venuta da quello che credevo essere il tema del blogstorming di Genitori Crescono di questo mese, ovvero Sicurezza e Organizzazione d'Estate. Altrimenti credo che mi sarei tenuta la bile per me, macerando tutto dentro di me come sono solita fare. Poi ehmmm ho scoperto che non era il tema del blogstorming del mese. Pero' ormai ho scritto e via. Lo lascio in balia della connessione dell'Hotel Fetente. Piu' non dico.
P.P.S. In tutto questo, sicurezza e organizzazione a parte, che sono importantissime, vorrei solo chiudere con una notizia di cronca: La Picca ha assunto un assetto bipede, finalmente... E quindi chissene della sfiga dai. La Picca Cammina!!!!  :-):-) :-)

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