La mandragora, per via della sua radice dalla forma vagamente antropomorfa, ha fin dall’antichità stuzzicato la fantasia degli uomini. Nel 1911 Hanns Heinz Ewers pubblicò una sorta di rivisitazione moderna del mito di Frankenstein, collegato anche con quello di Homunculus: Alraune: Die Geschichte eines lebenden Wesens. Ewers riprese una tradizione medievale secondo cui, nelle notti di luna piena, le radici di Mandragora prendevano forma umana portando fortuna ma anche sofferenza e tormenti. Immaginava così che uno scienziato creasse a partire dal seme di un impiccato un figlio inseminando una prostituta. Da quella terribile unione nasceva così Alraune, donna contraddistinta da un fatale fascino e carisma. La storia ebbe subito un incredibile successo e scatenò la fantasia dei produttori cinematografici. Nel 1918 uscirono almeno due versioni del film, che mi risulta siano andate perdute: una ungherese con regia di Micheal Curtiz e Edmund Fritz ed una seconda tedesca, regia di Eugen Illés e Joseph Klein. Nel 1919 venne quanto meno annunciato Alraune und der Golem di Nils Olaf Chrisander anche se potrebbe non aver mai visto la luce (vedi sezione approfondimenti). Il successo non si esaurì negli anni successivi tanto che venne girato il remake di cui ci occupiamo oggi, che vide la luce nel 1928, uno degli ultimi anni del cinema muto con un cast di eccezione, basti pensare a Brigitte Helm e Paul Wegener, e con la regia di Henrik Galeen che aveva in passato diretto pellicole come Il Golem (la prima ormai frammentaria versione del 1915 assieme a Wegener) e lo studente di Praga.
Il Professor Jakob ten Brinken (Paul Wegener) progetta di dare vita ad un essere vivente fecondando una prostituta con lo sperma di un impiccato. Lo scopo di questo immondo esperimento è quello di valutare se l’essere nato in questo modo riceverà in eredità i vizi dei suoi genitori. Dall’unione nasce Alraune (Brigitte Helm), che crescendo si dimostra una donna dal fascino e dall’intelligenza eccezionale ma in grado di portare agli uomini che si innamorano di lei tristezza e disperazione. Alraune cresce sotto lo stretto controllo dello scienziato, pensando sia suo padre biologico. Solo il Professor Jakob e, suo malgrado, il nipote Franz Braun (Iván Petrovich), infatti, conoscono la vera natura della ragazza. Così, quando Alraune scoprirà la sua vera origine, organizzerà con Franz Braun una terribile vendetta ai danni del suo creatore…

Il film, purtroppo, non mi risulta sia mai stato editato in DVD, ma è possibile vederlo tramite un vecchio riversamento (forse da VHS) o attraverso una registrazione dalla RAI. La qualità in particolare del primo riversamente è molto buona e il film merita certamente la visione. Vi lascio con uno spezzone tratto da una scena circense (c’è anche questo nel film!).
Approfondimento: riguardo i due o tre o addirittura quattro Alraune che uscirono tra il 1918 e il 1919 vi consiglio questa bellissima pagina anglofona che discute e fa chiarezza sulla probabile situazione. Potete visitarla cliccando qui.
