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"La Medicina e i Mantra"

Da Risveglioedizioni
Risveglio Edizioni, Libri, Spiritualità, Meditazione, Medicina, Cosmologia, Arte, Filosofia, Ufologia, Federico Bellini, Ambra Guerrucci, Osho, TV E’ innegabile che la medicina moderna abbia fatto negli ultimi 100 anni progressi notevoli. La tecnologia ha dato un grosso apporto, soprattutto in ambito diagnostico. La medicina e la chirurgia d’urgenza hanno contribuito a salvare milioni di vite, sicuramente impresa impossibile fino al secolo scorso. Di Marcello Pestilli
Eppure mai come oggi l’umanità è sembrata così malata, le corsie d’ospedale sono stracolme, le persone diventano malati cronici a vita, dipendenti da farmaci che non sono in grado di guarirli. È ormai opinione comune che nella medicina e nei medici ci sia qualcosa di storto. Una minoranza della popolazione comincia a svegliarsi e si informa autonomamente grazie alla rete, ma il grosso della popolazione sembra essere caduta sotto l’effetto di una ipnosi collettiva. Un fatto è certo, che la medicina odierna si basa su concetti scientifici ampiamente superati e sembra cieca nel non voler considerare le nuove acquisizioni che si sono realizzate nell’ambito della fisica quantistica. Il modello scientifico su cui si basa è obsoleto. Le sue radici risalgono a Cartesio che vedeva l’uomo diviso in due parti distinte: res cogitans e res extensa, cioè mente e corpo, spirito e materia. Nessuna delle due parti poteva influire sull’altra, il corpo biologico era considerato come una perfetta macchina e la malattia era vista come una rottura accidentale di una delle due componenti. Questo modello dell’essere umano è oggi in difficoltà. Per quanto sia stato utile alla scienza dei tempi andati, oggi può essere sostenuto soltanto dall’inflessibilità più rigida e dogmatica. La medicina moderna non tiene conto dell’organizzazione unitaria delle informazioni che compongono l’essere umano. Ogni componente del corpo sembra essere non in relazione con le altre. Tutti gli aspetti emozionali e mentali non vengono minimamente presi in considerazione come fattori determinanti per l’insorgenza delle malattie. I malati in questo modo vengono completamente deresponsabilizzati e l’insorgenza di una patologia viene vissuta dalle persone come un fastidioso e inevitabile accadimento determinatosi accidentalmente o pervia di avverso destino trasmessoci geneticamente dai nostri genitori. La drammaticità di questo modello è sotto gli occhi di tutti. Le multinazionali del farmaco hanno ormai preso il sopravvento e dettano le regole. La ricerca scientifica nel campo della medicina è completamente nelle loro mani, viene da loro manipolata, ed i medici succubi ed ignoranti, quando non in malafede, sono comunque diventati compiacenti e non in grado di ribellarsi a questo stato di cose. L’interesse principale delle case farmaceutiche è il business e non certo la salute dei malati. A conferma di questa situazione basti solo menzionare che negli Stati Uniti, il paese più rappresentativo ed estremo di questo modello, dove le cause di morte nella popolazione per malattie iatrogene (malattie determinate da errori medici o da complicanze da farmaci), sono al terzo posto, solo dopo le malattie cardiovascolari e malattie tumorali. Fortunatamente, anche se questo modello è ancora imperante nella società occidentale, una nuova visione della medicina si sta faticosamente affermando tra la popolazione più consapevole. Nota inizialmente con il nome improprio di medicina alternativa, ha assunto nel corso degli anni varie denominazioni. Trovo personalmente che il nome di medicina olistica, ossia l’arte e la scienza di curare l’essere umano come unità di corpo, mente e spirito, sia la più appropriata. La visione della medicina olistica tiene conto dell’organizzazione unitaria delle informazioni che compongono l’essere umano; tiene conto del vissuto emotivo, dei conflitti psicologici e non per ultimo dell’essere umano come entità dotata di coscienza, capacità di scelta e capacità di trasformazione. Ed è proprio l’acquisizione del concetto di coscienza che è venuto a mancare alla medicina moderna. Non si è inoltre adeguata alle importanti scoperte della fisica quantistica, rimanendo ferma a insufficienti concetti della fisica newtoniana. Infatti sono proprio gli studi della fisica quantistica che ci dicono che è la coscienza che determina la realtà. La natura ondulatoria o corpuscolare degli elettroni fatti passare attraverso una fessura, durante gli esperimenti di fisica, dipendono dall’aspettativa dell’osservatore, cioè della coscienza. Un’altra acquisizione della fisica quantistica, di cui la medicina si è completamente disinteressata è il concetto dell’interscambiabilità materia – energia, come si evince dalla famosa formula di Einstein: E=MC² Tutto l’universo è energia che vibra a diverse frequenze, comprese le nostre cellule. Ogni cellula nel nostro corpo ha una determinata vibrazione. Il modo di vibrare, cioè la frequenza di vibrazione ne determina la caratteristiche. A supporto di questa tesi riporto l’esperimento incredibile dello scienziato russo dr Pjotr Garajev. Durante l’esperimento il team dello scienziato sottopose a irradiamento con luce laser un embrione di rana, poi con complesso procedimento di luce riflessa sottopose a irradiamento un embrione di salamandra con la luce cha aveva in precedenza irradiato l’embrione di rana. Il risultato fu stupefacente perché dall’embrione di salamandra si sviluppò una rana. Appare inconfutabile che furono le informazioni ricevute dalla luce laser a determinare l’inatteso sviluppo dell’embrione. Recenti studi hanno dimostrato che i recettori di membrana delle cellule (proteine) funzionano come antenne molecolari sintonizzate sui segnali ambientali, in grado quindi di decodificare informazioni luminose, sonore, e frequenze radio. I segnali ricevuti dai recettori di membrana viaggiano fino al nucleo cellulare. Nel nucleo i filamenti di DNA sono avvolti da una guaina proteica che funge da barriera protettiva di modo che le informazioni contenute nei geni possono essere lette solo quando un tratto di guaina viene aperta. Naturalmente sono i segnali provenienti dai recettori di membrana a far aprire un tratto di guaina piuttosto che un altro. Appare evidente che il corretto funzionamento di una cellula rispetto al resto del corpo dipende dalle informazioni ricevute. In parole povere la famosa caccia ai geni cattivi che determinano o ci predispongono alle malattie, che tanto va di moda negli ultimi tempi, non ha molto senso se si pensa che l’espressione dei geni dipende dalle informazioni che la cellula riceve. Letta in quest’ottica la malattia può essere vista come una perdita di equilibrio del sistema (corpo) dovuta ad una scorretta informazione. Il corpo è un sistema in omeostasi tra informazioni che arrivano dell’interno, i nostri pensieri nostre emozioni, e le informazioni che arrivano dall’ambiente esterno. In buona sostanza il nostro benessere dipende da come viviamo, cioè da come ci alimentiamo, ma soprattutto da come pensiamo. Ma come pensiamo è espressione del nostro stato di coscienza. Il corpo non è mai malato o sano di propria iniziativa perché in lui si esprimono semplicemente le informazioni della coscienza. Ed è nella non considerazione di questo piccolo dettaglio il vero errore commesso dalla medicina odierna, che si occupa quasi esclusivamente dei sintomi trascurandone le cause. Qualunque cosa avvenga nel corpo è sempre l’espressione di una informazione corrispondente. La Medicina Olistica La medicina olistica tiene conto dell’unità dell’essere umano nella sue espressioni di corpo, mente, e spirito. Essa si occupa di ripristinare l’armonia perduta nel corpo, non con interventi soppressivi dei sintomi che non fanno altro che nascondere il problema, ma con interventi che mirano e riportare in esso la corretta informazione. Non rinnega completamente le acquisizioni della medicina ufficiale ma le integra in un sistema più vasto di conoscenze, eliminandone le distorsioni e gli abusi. L’omeopatia, l’omotossicologia, l’agopuntura, la kinesiologia, la floriterapia, l’auricoloterapia, la psicoterapia sono tra le discipline di cui si avvale. Ma esistono altre conoscenze ancora meno conosciute che si prestano benissimo allo scopo. La Scienza dei Mantra Esiste una antichissima scienza che risale ai tempi dell’India vedica che usa i mantra o mantram. Essi sono potenti e brevi formule sonore spirituali che se ripetute in continuazione hanno la capacità di trasformare la coscienza. Le emozioni, i pensieri e le parole hanno una loro frequenza vibrazionale, cioè generano lunghezze d’onda di varia velocità e durata che vengono trasmesse nel corpo e nelle cellule grazie al campo magnetico presente in essi, ed in grado di attivare quelle antenne di membrana di cui ho precedentemente parlato. Ricordo anche come lo scienziato russo Pjotr Garajev sia riuscito attraverso le informazioni contenute in una luce laser a modificare l’espressione genica contenuta in un embrione. Tutto questo spiega come le vibrazioni sonore o luminose agiscano nel profondo a livello cellulare e del DNA. Altri studi scientifici hanno dimostrato che certe onde sonore hanno la capacità di accelerare il processo di guarigione delle cellule nelle ferite del corpo. Naturalmente ogni mantra ha una sua specifica frequenza vibrazionale e di conseguenza una specifica funzione. A questo punto desidero parlarvi di un mantra specifico, il mantra delle cellule. Ma prima di parlare di questo mantra è necessario introdurre seppur brevemente, data la vastità e la complessità dell’argomento, due personaggi che hanno approfondito e lavorato in modo ampio e profondo sul fenomeno della coscienza umana e divina: Sri Aurobindo e Mere Sri Aurobindo, Mère e il Mantra delle Cellule Si tratta di due persone di alta statura spirituale vissuti nella prima metà dell’ultimo secolo trascorso. Sri Aurobindo e Mère. Secondo Sri Aurobindo l’uomo è un essere di transizione. L’evoluzione è un continuo dispiegarsi della coscienza. Dalla materia inerte e incosciente si è man mano sviluppata la vita, dapprima con il mondo vegetale e le due prime sensazioni primordiali, per poi affiorare sempre di più nel mondo animale con lo sviluppo delle emozioni. La mente comparsa nell’uomo è soltanto un termine intermedio della coscienza. La mente sarà superata e trascesa da un piano superiore di coscienza che Sri Aurobindo chiama coscienza Supermentale. La grandezza di Sri Aurobindo è stata quella di toccare e realizzare questo piano di coscienza, che sarà il prossimo passaggio evolutivo del dispiegarsi della coscienza. Egli ci dice che una delle caratteristiche di questo piano di coscienza è quella di essere incompatibile con qualsiasi tipo di distorsione, perché semplicemente in quello stato dell’essere la menzogna non ha possibilità di esistere. Per “menzogna” egli intende qualsiasi distorsione della manifestazione che non sia in accordo con la sua vera natura e funzionalità reale. Funzione e forma sono due facce della stessa medaglia. Infatti egli chiama questo piano di coscienza anche “Coscienza di Verità”. Mère, sua compagna spirituale, continuò il lavoro dopo la sua dipartita, calandolo fino al livello della coscienza delle cellule. Mi rendo conto che spiegare in poche righe quanto loro hanno realizzato è impresa impossibile. Mère nel corso dell’immane lavoro che stava svolgendo trovò un mantra che aveva la capacità di facilitare e accelerare lo sforzo che stava compiendo. La vibrazione di questo mantra: OM NAMO BHAGAVATE’, aveva le stesse caratteristiche vibratorie dello stato di “Coscienza di Verità”. Le vibrazioni di questo mantra facevano risuonare le cellule del corpo con le stessa vibrazione della coscienza Supermentale, lo stato di “Coscienza di Verità”. Dice Mère di questo mantra: “per il momento fra tutte le formule mantriche quella che agisce più direttamente su questo corpo, prendendo tutte le cellule e producendo immediatamente una vibrazione è il mantra sanscrito OM NAMO BHAGAVATE’ […] tutte le cellule venivano prese da un’intensità di aspirazione, e ha un tale potere di trasformazione!” E ancora: “il japa (ripetizione del mantra delle cellule) serve a mettere a posto il subconscio, l’inconscio, la materia e la cellule del corpo, tutto quanto, richiede un certo tempo, certo, ma finisce per avere un effetto proprio grazie alla ripetizione. Il japa riempie il corpo di coscienza,” La malattia come “menzogna” e il Cronopuntore di Luce Cosciente Abbiamo visto come il corpo sia l’espressione della coscienza e quindi anche espressione di tutti i processi e i mutamenti che avvengono nella coscienza. Qualunque cosa avvenga nel corpo è la realizzazione di un’informazione corrispondente, ovvero condensazione di una immagine corrispondente di un’idea. Stranamente la medicina odierna non prende in considerazione il fatto che le informazioni erronee possano essere causa di malattie. Malattia significa dunque mancanza di armonia, ovvero un disallineamento tra quello che si è veramente e quello che si pensa di essere, un qualcosa che va in conflitto, uno stato di non verità. Ho parlato anche del mantra delle cellule e di come abbia una stretta risonanza con lo stato di “Coscienza di Verità” e di come questa vibrazione sia incompatibile con qualsiasi stato di “non verità”, come lo è la malattia. Mère decise di consegnare il suo mantra all’umanità, consentendo a Satprem, un suo allievo, di registrarlo direttamente dalla sua voce, per far sì che l’uso di questo mantra risvegliasse nel corpo la “Coscienza di Verità”. Dopo aver conosciuto questo mantra si è pian piano insinuata in me l’idea di poterlo utilizzare per scopi terapeutici. Il ragionamento era che se uno degli effetti del mantra è quello di mettere a posto l’inconscio, il subconscio, la materia e la cellule, trovare il modo per poterlo utilizzare con le persone malate poteva essere interessante. Questa modalità è stata da me trovata insieme e grazie alla collaborazione di un ingegnere. Questa persona di origine italiana, che vive ad Auroville (India) aveva già costruito un apparecchio che utilizzava la registrazione della voce di Mère che ripeteva il mantra; attraverso questo apparecchio era possibile veicolare la voce attraverso dei led luminosi, per poi essere diffusa nell’ambiente come luce. Mi feci cosi costruire un apparecchio modificato, con delle uscite che potevano essere collegate con dei cavi a fibre audio-ottiche, in modo che questi potevano essere utilizzati a mo’ di aghi per agopuntura. L’idea era quella di poter portare l’informazione del mantra nei punti di agopuntura, punti di accesso ai canali energetici del corpo(meridiani), che sono dei conduttori elettromagnetici che convogliano le informazioni in tutte le parti del corpo. In questo modo potevo portare l’informazione in specifiche parti del corpo che necessitavano di essere trattate. Ho utilizzato questa tecnica nel corso degli ultimi anni con risultati davvero interessanti. Ho trattato diverse patologie con esito positivo e la cosa davvero sorprendente è che in alcuni casi il trattamento ha indotto esperienze di coscienza fuori dall’ordinario. Mi auguro che in un prossimo futuro la validità di questa metodica possa essere confermata e supportata da studi scientifici. Desidero concludere questo articolo riportando un breve brano, tratto dal libro “Sri Aurobindo, l’avventura della coscienza” di Satprem: “Quando avremo fatto dieci o cento volte la stessa esperienza ( che a seconda dello stato di coscienza in cui ci troviamo, può andare da un semplice raffreddore o da una banale caduta all’incidente più grave), saremo certi che ne’ il povero corpo, ne’ il cosiddetto caso c’entrano niente e che il rimedio non dipende da soluzioni esterne, ma dall’essere in una stato di verità e di ordine interiore, in una parola: dalla coscienza”. Esiste una sola malattia: l’incoscienza. Fonte: AA.VV

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