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La mediocrita’ del venditore di fumo

Creato il 19 aprile 2011 da Speradisole

LA MEDIOCRITA’ DEL VENDITORE DI FUMOLa politica, se di politica si tratta, la si fa in TV. Il parlamento serve solo per fare le leggi pro Berlusconi. Lo ha detto lui stesso, siccome si deve difendere dai giudici, occupa il parlamento per farsi le leggi ad personam. Il lodo Schifani, poi il lodo Alfano, il legittimo impedimento. Uno come lui,  si deve difendere, dice, da cause che lo perseguitano da anni, per cui per governare e presciedere il governo del fare, deve occupare il parlamento e non lasciarlo lavorare.

Se il governo del fare non “fa” la colpa è dei giudici. Il ragionamento non fa una grinza e non manca occasione di comunicarcelo costantemente.

Ci sono, però,  episodi, in apparenza minori, che rivelano metodi inaccettabili di fare comunicazione politica, e per questo assumono un valore simbolico.

Fra tanti drammi che ci affliggono, con un governo che sbaglia sempre i tempi ed un parlamento che aggrava il caos, la storia della figurante televisiva che si finge terremotata, può sembrare marginale. Ma non è così.

E’ grave allestire finti processi a “Forum”, servono solo da megafono per il padrone di Canale5. In Abruzzo tutto è a posto, quelli che ancora non hanno la casa è perché vogliono fare i turisti a sbafo. La vita comoda dell’albergo.

Se si cambia posto geografico e anziché la figurante finta terremotata, si mette l’occhio della telecamera su Lampedusa, ecco che Berlusconi prospetta a quell’isola un luminoso avvenire, un vero paradiso in terra. Una pietraia trasformata in un campo da golf. E’ un modo di coprire i ritardi dei suoi ministri.

Lo ha detto il premier in Tv e la tv non mente. Questo è l’aspetto simbolico del giochetto messo in onda da “Forum”. I fatti veri sono sovrastati e devastati da una realtà virtuale.

Non importa che Berlusconi vada in tribunale come imputato, ci pensa la tv a farlo salire su un predellino e a divulgare i suoi attacchi ai magistrati che dovrebbero giudicarlo. Il processo a un singolo si trasforma in un processo a un potere dello Stato.

Tutto questo uso di megafoni pro papi, avvalora la tesi del papi onnipotente,  del “deus ex machina” barzellettiere , che si pone alla guida del paradiso, un Padreterno  insomma, senza il quale il paese sarebbe fermo, all’ammasso.

Lo ha fatto anche a Napoli, dove purtoppo il paradiso promesso è ancora lontano, e la città è di nuovo sotto la spazzatura. Ma qui i megafoni restano in silenzio.

Quello che colpisce è il modo di comunicare del capo del governo, esagerato, fuori dalla normalità. A suo tempo paragonò la magistratura, quella comunista secondo il suo parere, ad una metastasi cancerogena, destando negli ascoltatori, un senso di paura se non ribrezzo,  un male contro il quale è necessario agire in un  modo cruento e doloroso come un’operazione chirurgica.

Di recente ha definito uno “tsunami umano” l’arrivo di alcune migliaia di tunisini a Lampedusa. Un  capo del governo che paragona i profughi, i deboli, ad una terribile catastrofe naturale che devasta l’ambiente, sta usando parole di cui non conosce o non ha piena consapevolezza del loro significato.

Si dice che sia un grande comunicatore, ma sembra più che altro uno che sappia solo ferire e diseducare. Come,  per esempio, mimare la camminata sbilenca di uno zoppo davanti ad un disabile, o raccontare barzellette sconce sui carabinieri, proprio davanti ai carabinieri.

Ma la peggiore di tutte fu quando disse ad alcuni bambini (cito a memoria): “Quando tornate a casa, salutate i vostri genitori e dite loro: queste sono le parole del Presidente” .

Un modo di comunicare insensato, fatto di spiritosaggini e di plagi,  che è solo l’espressione di una mediocrità incredibile di un venditore di fumo e non di sogni.

(Il sito dell’immagine)



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