Marco non si è mai lamentato della mensa scolastica, ha sempre mangiato tutto e non ha mai avuto mal di pancia. Mangia in mensa da quando aveva tre anni e sta continuando a pranzare li anche adesso che frequenta la scuola primaria e fa il tempo prolungato. Anche a me, sinceramente, non interessa andare a leggere il menù del giorno, chiedere se ha mangiato tutto oppure no, forse perchè Marco in fatto di cibo si è sempre autoregolamentato, non mi ha mai dato problemi, neppure da piccolissimo, ha sempre mangiato di tutto dalla verdura ai legumi, per questo, probabilmente, non mi sono mai posta il problema della mensa, nonostante adesso a scuola, volendo a turno, un genitore può pranzare con i bambini per rendersi conto dell'organizzazione e del cibo. Ma so benissimo che non tutti i genitori la pensano come me, per questo, su internet, ho trovato questo articolo della rivista "Uppa Un pediatra per amico" e ho voluto condividerlo con tutti, nella speranza che possa essere di aiuto a molti.
Pensa che mensa
È una giornata come tante, sono le quattro del pomeriggio e mi trovo ad aspettare le mie figlie all`uscita di scuola. Si avvicina un`altra mamma che mi chiede di parlare dei problemi della mensa scolastica. Sono anni che le mie figlie ne usufruiscono e anni che sento genitori (me compresa) lamentarsene, scrivere petizioni, vociare sulla stampa locale. Tutti parlano di quello che non va, ma cos’è che non va? Il punto cruciale della “questione mensa” è che fra i genitori le esigenze (e le conseguenti lamentele) sono le più disparate. Per molti la mensa è un servizio di ristorazione e, come tale, deve soddisfare a pieno il piccolo utente; il bimbo deve quindi mangiare tutto e tutto gli deve piacere; ma i gusti sono gusti e le abitudini alimentari molto diverse tra di loro. Accontentare tutti sarebbe impossibile.
Io stessa ho sentito un papà dire che Pietro non mangerà mai pasta e ceci a scuola se non li mangia a casa. Allora mi chiedo se la scuola debba avere anche il compito di dare un’educazione alimentare oppure no, se deve insegnare a seguire una dieta varia ed equilibrata, oppure no? E se Pietro non finisce il piatto? O rifiuta un pasto? Un`altra lamentela dei genitori: “Capisco l`educazione alimentare, ma mio figlio non può stare otto ore a digiuno; non potrebbe avere almeno un po’ di pasta in bianco al posto dei ceci?”. ( continua a leggere )