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La meritocrazia degli amichetti del professor Monti: Adelfio Cardinale indagato per

Creato il 09 agosto 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Un altro membro dell’esecutivo tecnico dimostra di  condividere le regole della politica: il sottosegretario alla salute è indagato a Bari. Avrebbe favorito una conoscente   Quando ce l’hanno propinato, media e opinionisti vedevano nel governo Monti l’unica speranza di salvezza per una nazione che chiede pane e ottiene spread. Era il governo dei “tecnici”, dei “professori”, di quelli che (si pensava) sapevano come muovere i fili della complessa macchina statale, senza doversi preoccupare di un giudizio delle urne che risponde alle logiche della clientela e che possa scontentare alcuni a dispetto degli altri.La meritocrazia degli amichetti del professor Monti: Adelfio Cardinale indagato per

Mario Monti si è riempito la bocca di paroloni: meritocrazia, cambio culturale. Persino tante assurdità, proprie non tanto del tecnico, quanto dell’uomo che non ha contatto alcuno con la realtà (ricordate la polemica sul noiosissimo posto fisso? E i secondi di vergognoso silenzio a “Piazzapulita”?).

Ma ecco che, ancora una volta dopo i casi che hanno visto sul banco degli imputati il ministro Passera (l’intoccabile uomo di Intesa Sanpaolo indagato per reati fiscali), Malinconico, Zoppini e Cecchi,  c’è il sottosegretario alla salute Adelfio Cardinale ad uscire dall’anonimato di un esecutivo pieno di nomi e povero di risultati.

Il professor Adelfio Elio Cardinale, radiologo palermitano e capo gabinetto del presidente del Senato Schifani, è stato indagato dalla procura di Bari in merito ad una presunta raccomandazione di quelle in perfetto stile italiano. Proprio quelle che il governicchio avrebbe combattuto con più veemenza, secondo le intenzioni della vigilia.

Ma purtroppo certe abitudini prescindono dall’apparentamento politico ed ecco che, secondo la procura del capoluogo pugliese, il sottosegretario Cardinale avrebbe favorito la figlia del collega Salvatore Novo,Giuseppina, nella vittoria di un concorso per un posto da ricercatore. Tipica vicenda baronale all’ italiana, dove certe classi sociali hanno sicuramente più possibilità di emergere a prescindere dai meriti effettivi che possono dimostrare, salvo poi domandarsi come sia possibile che ci sia una classe dirigente di indegni  ed incompetenti, con tanto di titolo accademico esibito in bella mostra, molti dei quali siedono ai posti di comando della macchina statale.

Di certo una storia riprovevole, l’ennesima che coinvolge un governo Monti da cui non ci si attendevano scivoloni simili, solitamente riservati ai politicanti di mestiere cui l’insieme dei capi di imputazione che pendono sul capo del dottor Cardinale fanno davvero invidia: tra truffa, falso ideologico, usurpazioni di funzioni pubbliche, ce n’è abbastanza per candidarsi all’ARS…

(fonte: L’ESPRESSO)


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