Magazine Scuola

La meritocrazia spiegata da Don Verzè

Creato il 21 luglio 2010 da Zaxster @samueleblogzero

Pochi giorni fa si è laurata in filosofia con il voto di 110 e lode la figlia del Silvio, Barbara Berlusconi.
Chissenefrega, direte voi.

E invece no, anche questa volta la cricca del Berlusca ne ha approfittato per far uscire il peggio dell’Italia, incuranti di essere in pubblico e con il solito atteggiamento di chi ha il potere tra le mani e può farne ciò che vuole.
Il colpevole questa volta è Don Verzè, il prete-imprenditore che gestisce l’università San Raffaele di Milano.

La meritocrazia spiegata da Don Verzè

Presentatosi alla proclamazione della sua più “famosa” studentessa (cosa per altro mai avvenuta in una triennale), in presenza del Presidente del Consiglio, ha offerto alla non-più-così-giovane ragazza (lei è del 1984 e quindi ha preso la laurea triennale con 4 anni di ritardo) una cattedra per la nuova facoltà di economia della sua università.

Alla faccia della meritocrazia!

A quanto pare bisogna essere figli del Premier per avere una cattedra offerta seduta stante dal rettore.

Cosa dovrebbero dire tutti gli altri, che prendono la laurea specialistica, poi il dottorato, poi fanno ricerca, poi fanno un concorso, poi sputano sangue contro le baronie? Vi sembra un bel messaggio da parte di un PRETE?

VERGOGNA!

Per fortuna una professoressa del San Raffaele si è ribellata e ha scritto una lettera di protesta:

Insegno filosofia della persona alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Scrivo queste righe per dire: non in mio nome. Non è  certamente  in mio nome che il nostro rettore, don Luigi Verzé, intervenendo come è suo diritto alla cerimonia delle proclamazioni delle lauree, si è rivolta alla sola candidata Barbara Berlusconi, che giungeva a conclusione del suo percorso triennale, chiedendole se riteneva che potesse nascere una facoltà di Economia del San Raffaele basata sul pensiero dell’autore sul quale verteva la sua tesi (Amartya Sen), e invitandola a diventare docente di questa Università, in presenza del presidente del Consiglio, il quale assisteva alla cerimonia.

Intendo dissociarmi apertamente e pubblicamente da questa che ritengo una violazione non solo del principio della pari dignità formale degli studenti, non solo della forma e della sostanza di un atto pubblico quale una proclamazione di laurea, non solo della dignità di un corpo docente che il rettore dovrebbe rappresentare, ma anche dei requisiti etici di una istituzione universitaria d’eccellenza quale l’Università San Raffaele giustamente aspira a essere.

Tengo a dissociarmi nettamente e pubblicamente e da queste parole e dalla logica che le sottende, logica che da una vita combatto, come combatto da sempre  il corporativismo e i sistemi clientelari dell’Università italiana, e il progressivo affossamento di tutti i criteri di eccellenza e di merito, oltre che dell’Università stessa come scuola di libertà.

Me ne dissocio individualmente, anche se spero che la deprecazione dell’accaduto sia unanime fra il corpo docente. Ma tengo a ribadire con questa mia serena dichiarazione che non sono né di principio né di fatto corresponsabile dell’andamento di questa cerimonia: non di principio per le profonde ragioni di dissenso che ho qui espresso, non di fatto, perché in effetti non figuravo fra i componenti della commissione relativa alla candidata in questione, e certamente non perché avessi chiesto di esserne esonerata.

Finirà mai questo schifo?

p.s. Don Verzè è l’uomo di questo video… giusto per chiarire!


Samuele su B-log(0) - Non c'è limite al possibile, 2010. | Permalink | 2 commenti | Aggiungi a del.icio.us


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :