Cara Lilli,
tu lo sai già ma io voglio ripetertelo.
La mia monella è bellissima. Non lo dico solo io che sarei comunque poco obiettiva. Lo dicono tutti. Ha lunghi boccoli castani, occhi grigio celesti grandi e gioiosi che parlano, un sorriso disarmante e contagioso. E' dolce, ha grandi potenzialità ed è finanche spiritosa.
Se la guardi mentre è cammina per mano a me o al suo papà, mentre cerca di colorare o sgranocchia un biscotto o beve da sola il suo latte dalla tazza o guarda un cartone in TV o si arrampica in quelle strutture-gioco che ci sono nei centri commerciali e scivola giù ridendo nel tubone o nuota nella piscina di palline colorate...se la guardi così vedi una bambina come le altre.
Se non cade in qualche gesto stereotipato (tipo agitare una ciocca di capelli davanti agli occhi o sfogliare un libro in modo meccanico o ripetere tante volte di seguito la stessa frase di una canzone o di un cartone animato) potresti anche non capire che ha un disturbo.Prima di avere la monella conoscevo, in teoria, il significato della parola "autismo", avevo anche visto varie volte il film Rain Man con quel grandissimo attore che è Dustin Hoffman. Ma in realtà la mia era una conoscenza assai superficiale.Prima non sapevo, ad esempio, che lo spettro autistico è vastissimo, che tra la "normalità" e "l'autismo conclamato" ci sono tanti stadi, gradi diversi di gravità del disturbo.Ecco. L'ignoranza. Questa è una cosa che va combattuta. E' necessario smantellare quegli stereotipi di soggetti autistici che sono un pò come dei folli, chiusi totalmente al mondo esterno e incapaci di condurre una vita autonoma e in qualche modo soddisfacente.Più che mai in Italia ancora troppo poco si sa di questa problematica. Me ne sono resa conto bene io, avendo dovuto affrontare l'iter diagnostico e poi terapeutico per la monella e trovandomi nel contempo a dover spiegare alla gente quale sia il disturbo da cui lei è affetta e che cosa comporta, o meglio cosa non comporta.La monella è quel piccolo tesoro che ti ha recitato la poesia di Pasqua, o che ti ha cantato Il gatto puzzolone, che ha abbandonato pian piano il pannolino e il biberon, che conosce benissimo l'alfabeto e riconosce quasi tutti i grafemi, sa contare da 0 a 100 (e ritorno) e ora addirittura conta anche in inglese (ebbene si! una novità dell'ultimissimo periodo!). E' quella bimba che ora sta imparando a giocare insieme ai suoi coetanei, che ha finalmente approcciato la prescrittura (che è uno scoglio che sembrava quasi insormontabile a inizio dell'anno scolastico, perchè lei si rifiutava di lavorare con penne e matite).Soprattutto è quella bimba che desidera esternare i suoi sentimenti, che manifesta l'affetto con abbracci e baci, che ora vuole esplorare cose nuove, pur se con cautela.Ha un percorso davanti che non per questo è diventato semplice, lo so: è ipersensibile, è testarda come un mulo, tende all'iperattività, va seguita e stimolata nel modo giusto. Ma può raggiungere dei traguardi che chi ignora cosa sia il suo disturbo in realtà, magari ritiene impossibili.
Ho letto qui che 1 bambino su 80 in Italia è affetto da autismo (nei diversi gradi del disturbo). Non si può più restare ancorati a concezioni obsolete, bisogna diffondere notizie giuste e reali e far in modo che questo tipo di problema non faccia più timore, come se si parlasse di pazzia.E soprattutto per far sì che si aprano nuove porte per migliorare le strutture riabilitative, per potenziare la preparazione dei terapisti e dei medici che devono occuparsi dei soggetti con disturbi rientranti nello spettro autistico.La mia monella è bellissima. E ha tutto un futuro davanti a sè che io voglio sia il più possibile radioso.