Chissà perché da un paio d’anni le top list mi annoiano, mi mettono in testa il pensiero “oddio cosa mi sono perso” e quindi ecco la mia non classifica musicale del 2012. Non è un vero e proprio elenco dei migliori dischi o artisti del 2012, ma sono quelli che ho ascoltato e mi sono piaciuti.
Afterhours “Padania”, 2012
Faccio sempre più fatica ad entrare nelle corde musicali di uno dei miei gruppi musicali italiani preferiti, però i loro dischi li compro sempre. Penso che sia interessante la ricerca di suoni e strutture musicali dell’album “Padania”, però la canzone “Costruire Per Distruggere” mi ha letteralmente folgorato! Suggestiva, enigmatica e inquietante.
Vinicio Capossela “Rebetiko Gymnastas”, 2012
Finalmente Vinicio si è deciso a pubblicare le canzoni di genere rebetiko che incise assieme ai musicisti greci. Nel disco c’è poco meno di una manciata di inediti, ma è tutto l’album che è interessante, con “colori” nuovi. Capossela si è dimostrato un esploratore di generi e grande interprete. Non ho resistito e sono stato a vedere un concerto del tour rebetiko.
Edda “Odio i Vivi”, 2012
Credo sia un grande disco ma davvero non ce l’ho fatta ad entrare questa volta nel mondo di Edda, troppo disturbante ma sicuramente lo riprenderò.
Mark Lanegan Band “Funeral Blues”, 2012
Preso all’uscita, non riuscivo a capire cosa avesse combinato con le basi disco dance ed è rimasto lì da parte. Poi l’ho riascoltato in autunno e mi ha sorpreso quanto può essere suggestivo reinventare un po’ sé stessi.
Patti Smith “Banga”, 2012
Bello, bello e bello, da ascoltare e da leggere, Patti si dimostra sempre una grande interprete. L’ho vista dal vivo assieme a mia sorella (many thanks Chicca). Il brano che preferisco è “Banga“. Molto particolare la cover di “After the Gold Rush” di Neil Young (uhm, quest’anno non ho ancora comprato i due suoi ultimi dischi).
Tètes De Bois “Mai di Moda”, 2012
Finalmente mi sono deciso ad avere qualcosa di loro e questa raccolta rappresenta bene la band romana. Belle sonorità, nostalgiche e moderne, ma sopratutto sono le storie che raccontano che mi hanno affascinato. La mia preferita è “La Canzone Del Ciclista“, mentre “Noi Siamo Il Traffico” l’ho dedicata a Michele. Un collettivo anarco musicale che ti scalda il cuore.
Gli altri ascolti sullo stereo non strettamente del 2012.
The Beatles “Yellow Submarine”, 1969
Abbiamo visto qualche volta nel corso dell’anno lo straordinario film d’animazione del sottomarino giallo e quindi anche la colonna sonora doveva essere suonata. In autunno Giulio ha imparato a scuola il testo di “All Together Now“.
Vinicio Capossela “Marinai, Profeti e Balene”, 2011
Mi ha accompagnato continuamente e per due anni questo doppio album. Letterale e colto ma molto suggestivo. Probabilmente non raggiunge il disco capolavoro “Ovunque Proteggi” ma va bene così.
Paolo Conte “Una Faccia in Prestito”, 1995
La canzone “Quadrille” ci ha fatto ballare e ridere per il verso: “Signore vostra moglie creola o mulatta o bianca di culatta ?“.
Sergio Endrigo “’65 – ’73 i 45 giri”, 2005
Uno dei nostri grandi cantautori, ingiustamente dimenticato secondo me. Questa raccolta ragionata è un compendio per entrare nelle melodie e nei testi di Sergio Endrigo. La canzone top è “La Ballata dell’Ex” che narra di un partigiano e della sua vicenda durante e dopo la guerra.
PJ Harvey “Let England Shake”, 2010
PJ è sempre sorprendente da ascoltare, questo album è inciso in una chiesa assieme ai suoi fidi e soliti collaboratori. Sul sito Indie Translations le traduzioni dei testi dell’album.
Giuni Russo “Vox e Mediterranea”, 1983 e 1984
Una donna sicula che aveva una voce straordinaria, si sente l’influenza di Franco Battiato ma la voce di Giuni supera tutto e poi che sarà mai questo “Libro dell’Est“?
Jonathan Wilson “Gentle Spirit”, 2011
Nulla di nuovo ma molto piacevole da ascoltare, ballate rock acustiche in una atmosfera da sogno.
Non posso scordare che ho ascoltato i Frigidaire Tango, gli Endless Nostalgia, i Detonazione, i Plasticost, e ho ripescato “Volume 8” di Faber, “Signora Bovary” di Guccini, “Legend” di Bob Marley, “Buena Vista Social Club” e “Clandestino” di Manu Chao.