Una cosa che mi incuriosisce molto della vita madrileña è el desayuno, specchio riflesso della colazione italiana.
Cosí come in Italia si fa colazione al bar stando in piedi, prendendo il cornetto con le mani (o nella migliore delle ipotesi avvolgendolo al tovagliolino) e inzuppandolo nel cappuccino, in Spagna si fa tutto al contrario (ovviamente la stessa identica cosa la potrebbe dire uno spagnolo dell’Italia, perché la magia della vita sta nella relatività dei punti di vista).
Non è un mistero per nessuno che in genere lo spagnolo al bar è un po’ guarro, cioè un po’ porco e sporco: fazzolettini per terra, scambi di piatti, mani ovunque, ma ecco che nel primo pasto della giornata l’iberico è stranamente composto.
Pe la colazione in Spagna ci si siede al tavolo o se proprio si ha molta molta fretta al bancone (ma pur sempre seduti), si consumano quantitá di latte che nemmeno una mensa d’asilo e ci si abbandona al tintinnio del cucchiaino che gira impazzito in tazze e bicchieri: lo zucchero non mancherá mai a colazione, nemmeno nel caffè solo (cioé nel caffé senza latte, appunto SOLO). Non ho mai conosciuto uno spagnolo che beva il caffè senza zucchero!
Una cosa curiosissima é che il caffé cortado, cioé con un po di latte, solitamente lo servono nei bicchieri di vetro e non nelle tazze. Questo significa ustioni mortali ai polpastrelli!!! Cari bar spagnoli, potete andare da ikea e comprare delle tazze belle capienti per chi vuole mezzo litro di latte caldo nel café bollente??
No, loro versano tutto nel bicchiere di vetro, qui si usa cosí!
E che si magna a colazione? Fondamentalmente 2 cose (e ovviamente altre mille, ma le più importanti sono due): per gli amanti del salato la barrita con tomate, cioè una barra di pane con il pomodoro,
per gli amanti del dolce il croissant plancha, cioè il cornetto alla piastra.
La barrita con tomate è molto simile al pane col pomodoro che ci preparava la nonna a merenda, ma qui il pomodoro non è spezzettato ma grattugiato, e lo servono in poltiglia, pronto per essere spalmato.
Ecco perché nei supermercati spagnoli troverai tanti ralladores quando quasi nessuno grattugia il formaggio in casa: qui si grattugia il pomodoro!
Il croissant plancha è la vera scoperta di questo giá di per sé sorprendente 2014: oggi per la prima volta in 5 anni e mezzo di vita a Madrid ho mangiato (divorato) un croissant plancha, e ho toccato il cielo con un dito!
La base è il cornetto, come l’italico ma probabilmente meno buono perché qui i dolci son quelli che sono.
Il cornetto de toda la vida lo aprono in due e lo mettono su una piastra rovente cosparsa di burro. Friggi e rifriggi quando é bello dorato lo servono in un piatto con un vasetto di marmellata e un ancora burro. E forchetta e coltello.
Sai la relazione fisica, carnale, quasi erotica tra te e il cornetto del bar sotto casa in Italia? Sai quegli slinguamenti, toccamenti, succhiamenti di zucchero a velo, crema e nutella? Dimenticali!
Qui il cornetto non verrà mai, e dico mai, toccato con le mani, ma solo e sempre con le posate!
Non solo perchè è bollente, ma proprio perché qui siamo in Spagna, e si fa cosí. Credimi.
Ma insomma posate permettendo la cosa più importante della giornata di oggi é solo una: ¡croissant plancha te amo!
(detto questo ora devo assolutamente dimenticare questa esperienza mistica, altrimenti arriveró al mare rotolando!)