E prima che passi Pasqua, vi voglio proporre anche la mia versione di torta Pasqualina....in barba al mio mal di testa che ancora non mi vuol passare :-/.Questa è una tipica torta salata, di tradizione ligure, che si prepara nel giorno di Pasquetta, per le gite fuori porto, in quanto è pure buona fredda.La tradizionale, viene preparata con le biete o con gli spinaci e viene fatta con una pasta apposita stesa sottile e in più strati.Ma io avevo una sfoglia in scadenza in frigo :-), avevo le ortiche in giardino, avevo le uova di quaglia :-) e quindi, in barba alle tradizioni, ne ho preparata una versione tutta mia, ma del tutto piacevole.Ovviamente, avendo una pasta sfoglia tonda, ho dovuto fare dei salti mortali per farne venire fuori una versione quadrata e con le strisce :-) e alla fine, le uova non erano così tante da coprire tutti i quadratini....ma chi se ne frega!!! L'importante è aver fatta qualcosa di buono con ciò che avevamo in frigo, anche se, alla fine, è venuta una torta un pò...spartana!! :-)Ed ecco la mia versione
INGREDIENTIPasta sfogliaortiche freschecipollottoacciugheguancialericorraparmigianosale-pepe2 uovauova di quaglielatte
Lavare le ortiche e sbollentarle leggermente con la loro acqua di lavaggio.In un padellino far soffriggere il cipollotto, tostare il guanciale e levarlo. Aggiungere le ortiche che avrete scolato per bene e far stringere.Quando sono ben asciutte, far sciogliere un paio di acciughe e aggiungere il guanciale tagliato a listarelle.Far freddare un pò e aggiungere la ricotta, 2 uova, il parmigiano, sale e pepe e mescolare bene.
Stendere la pasta sfoglia nella teglia e riempire con il composto di ortiche.Stendere le strisce di pasta sfoglia e spennellarli con un uovo sbattuto con un pò di latte e mettere in forno a 180°.Quando la pasta sfoglia è dorata, uscir la torta, fare dei piccoli solchi con un cucchiaino nel quadrati e far cadere un ovetto di quaglia sopra. Peparlo e salarlo e rimettere in forno fino a che gli ovetti saranno cotti ma ancora morbidi (a me piacciono così) se li gradite sodi, far cuocere ancora.
Ed ecco la mia versione