Magazine Diario personale

la mia vita senza anoressia e bulimia

Da Dony


Concentrarmi sui lati positivi della mia vita.
Questo è il compito che mi ha dato lo psicologo da fare a casa.Visto che nel suo studio, dopo avergli confessato che da un po' di settimane vedo tutto nero, poi mi sono limitata a piagnucolare per il resto del tempo, senza collaborare con lui in modo costruttivo.Allora in questi giorni ho ripensato per un'ultima volta a come sto vivendo, o meglio NON vivendo, per colpa del DCA che prosciuga tutte le mie energie.E poi ho preso il mio diario cartaceo, che è un'agenda dove piu' che scrivere raccolgo fotografie, pero' durante il 2011 c'è stata un'occasione in cui l'ho anche riempito di parole; ho aperto il blog e riletto i vecchi post del 2011; ho dato voce alla parte sana di me, ed eccola lì, chiara e trasparente, la mia vita senza il DCA.
- Luca che mi ha portato la primavera in un giorno di pieno inverno- Luca che in poco tempo mi ha dato piu' di chiunque altro- Luca che ama me e anche i miei difetti- uscire di casa in un giorno di pioggia piegata in due dal mal di stomaco e salire su un aereo in compagnia dei miei amici piu' cari, ignara di andare incontro all'avventura piu' bella della mia vita- fare scalo a Dubai e fissare ogni cosa con gli occhi sgranati come una bambina- arrivare finalmente in India ed essere accolta dall'abbraccio materno di suor Jane- 8 ore di follia a bordo di una jeep per giungere alla destinazione finale del viaggio, tra i colori, gli odori e i rumori del Paese dove ho ritrovato me stessa- sedermi a tavola con le suore del polo sanitario dove si è svolta la missione umanitaria e non avere paura- il riso con le verdure, le bananine fritte, il chapati, la marmellata di frutti tropicali, il succo d'ananas, il latte di cocco, sapori di quei giorni- i bambini vaccinati nelle scuole che ci assalgono appena scendiamo dal nostro pulmino- riempirli di regali e sentire le farfalle nello stomaco davanti alla loro gioia- osservare i bambini di un orfanotrofio assistere con gli occhi sgranati ad una nostra lezione di igiene dentale- coccolare quei bambini per ore e sentirmi un po' mamma anch'io- fermarmi a contemplare un tramonto tra le piantagioni di cotone, e in mezzo a quella terra del nulla sentire di avere tutto- piangere tra le braccia di suor Jane e sentirmi dire di non vergognarmi, perche' le lacrime sono il sudore del cuore- conoscere una ragazza indiana guarita dall'anoressia- muoverci tra i villaggi del sudest indiano con gli abitanti che ci chiedono l'autografo- essere ricevuti dai comitati di accoglienza dei villaggi con ghirlande al collo e striscioni di benvenuto- partire in escursione per comprare dei souvenir da portare a casa, e tornare indietro con tutti i nostri soldi spesi per regalare giocattoli ai bambini dell'orfanotrofio- mangiare una focaccina indiana e bere una gazzosa sul ciglio di una strada polverosa, al tramonto- visitare i pazienti seduti per terra, in mezzo al fango, tra i muggiti dei bufali- passare una notte insonne per la nostalgia di Luca, e con la mia collega Claudia ricordare tutte le canzoni degli anni '80- alzarci stravolte il mattino dopo e trovare una sorpresa a colazione: la Nutella, regalo di suor Jane!- mangiare con le mani il riso cucinato per noi dalle donne di un villaggio- vedere gli spazzolini da denti distribuiti tra gli abitanti dei villaggi indiani appesi alle pareti delle capanne di paglia e fango- vedere suor Jane toccare il cielo con un dito all'arrivo degli aiuti umanitari per rendere piu' funzionale l'ospedale che ha tirato su da sola in mezzo al nulla- vedere suor Jane all'opera come ginecologa e come chirurgo in sala operatoria- vedere suor Alice ballare il valzer con il mio collega Giorgio sulle note di "Romagna mia"- visitare i templi indu' e ricevere la benedizione con la tika dipinta sulla fronte e i fiori ed il riso sparsi sulle nostre teste- le suore che vestono me e Claudia con il sari, e poi ci pettinano, truccano e ingioiellano- uscire di sera tra la popolazione indiana vestite da indiane- usare la fantastica Nikon di un collega per immortalare l'anima di questo Paese- la gita al mare nel Golfo del Bengala con le suore a farci da guide turistiche- giocare a pallavolo con le suore nelle acque dell'oceano indiano- gonfiare 200 palloncini per rallegrare gli alunni di una scuola da sottoporre a vaccinazione, e che io sia juventina e i palloncini da gonfiare dell'Inter è solo un dettaglio;)- stringere tra le braccia i neonati venuti alla luce durante quei giorni alla missione delle suore- spostarci in dieci sulle Apecar della Piaggio (omologate per tre persone)- le lunghe code di pazienti venuti a farsi visitare da noi percorrendo decine di km a piedi sotto il sole cocente- comprare kg di gelato artigianale e offrirlo ai bambini dell'orfanotrofio, osservandoli gustare questo evento raro- riempirli dei giocattoli comprati per loro, e trovarci con tre bambini in braccio a testa- salutarli dai finestrini del pulmino, inseguiti da tutti loro sul sentiero lungo la piantagione di caucciu'- lo spettacolo di danze e cabaret delle suore la sera prima di rientrare in Italia- il discorso di ringraziamento di suor Jane, le parole piu' belle ricevute in vita mia- suor Angela che ci saluta dalle finestre del polo sanitario, con le braccia spalancate quasi a voler abbracciare il mondo intero- fare di nuovo scalo a Dubai durante il viaggio di ritorno, e in mezzo a tutto quello sfarzo esagerato realizzare che la vera ricchezza sta nella poverta' che mi sono appena lasciata alle spalle- appoggiare il capo sul sedile dell'aereo, stringere tra le mani il mio diario di viaggio, e pensare " sono felice"- scendere a Malpensa e trovare Luca che mi dice che gli sono mancata e che è fiero di me- dimagrire per colpa di una gastroenterite e guardandomi allo specchio non riconoscermi piu' in quelle guance scavate- rientrare al lavoro e sentirmi dire che si è sentita la mia mancanza, perche' sono indispensabile- dedicarmi al giardinaggio con Luca- andare a votare e contribuire alla vittoria del Sì al referendum del giugno 2011- sentirmi offrire una promozione sul lavoro, rifiutarla per non togliere spazio alla vita privata e non rimpiangere la scelta nemmeno per un secondo- la mia prima vacanza al mare con Luca- le merende estive con il fior di Fragola prima e il Solero Algida poi- la mia nipotina a quattro zampe Titty che mi consola quando sono triste- la seconda missione umanitaria in Brasile, stavolta con Luca al mio fianco- il mio compleanno festeggiato a Salvador de Bahia, con Luca, i miei amici, le suore della missione- il sobborgo di Candeias e il quartiere di Malemba' dove ho soggiornato dieci giorni, con le sue contraddizioni: le spiagge bianche e il mare cristallino da una parte, lo squallore e il degrado delle favelas dall'altra- salire sull'Elevador Lacerda e ammirare la baia di Todos os Santos sotto di noi- passeggiare tra i vicoli del Largo do Pelorinho, con i suoi edifici multicolorati- le bambine di una scuola di danza che ballano per noi- i bambini di un orfanotrofio sostenuti a distanza riempiti di regali portati dall'Italia- giocare a calcio con dei ragazzi brasiliani e vincere la sfida Italia-Brasile- l'abbraccio commosso con le suore in missione a Salvador al momento di rientrare in Italia- il blog  e tutte le persone splendide conosciute via email- i mercatini natalizi con cui abbiamo raccolto i fondi per costruire un impianto d'acqua potabile in India e finanziato la prossima missione- Luca che mi fa sentire bellissima quando mi guarda- Luca che mi sgrida ogni volta che inizio a fare discorsi strani- Luca che mi versa nel piatto la porzione di pasta per assicurarsi che io non faccia la furba- leggere sul blog di Kiara che ha smesso di uccidere le farfalle- un weekend da principessa con Luca- fare una gita in montagna con Luca, addormentarci all'aria fresca sotto il sole alto e al risveglio scoprire di esserci trasformati in due aragoste- fare spese insieme all'Ikea per la nostra casa- camminare mano nella mano per le strade deserte della nostra citta' in una notte d'agosto- guardare insieme un dvd sul divano sotto al piumone in una notte di dicembre- incontrarci la mattina presto mentre io esco per andare al lavoro e lui torna dal turno di notte, e mandarci un bacio attraverso i finestrini delle nostre auto- dormire in un agriturismo in una camera color lavanda- commuovermi guardando " Si puo' fare" con Claudio Bisio- ascoltare il Bolero di Ravel- riscoprire il piacere di fare colazione grazie alla tazza viola a pois bianchi regalatami da una cara amica- stare immersa quasi un'ora nella vasca da bagno ricoperta di bagnoschiuma al cioccolato bianco- aprire la cassetta della posta e invece delle bollette trovare acquerelli e mail art regalati dalle mie amiche bloggers- ricevere regali inaspettati da persone altrettanto inaspettate- il mio capo che mi dice che mi vuole bene come a una figlia- il mio smalto color acquamarina- bere un cappuccino buonissimo con la schiuma che fuoriesce dalla tazzina- schiarire i capelli con i colpi di sole e trovarmi piu' luminosa- ricevere una letterina in inglese dalla mia figlioletta a distanza- scoprire che il buio che arriva presto la sera non mi angoscia piu'- Luca che mi chiama per sapere come sto e se ho mangiato- Luca che mi fa una sorpresa al lavoro, passando a trovarmi e portandomi una brioche fresca- Luca che si addormenta mentre guarda la tv con la sua testa appoggiata sulle mie gambe- osservare le persone che si soffermano a leggere i messaggi positivi sui biglietti colorati della mia bacheca in sughero al lavoro- un cioccolatino lasciato sul mio tavolo da un collega- ricominciare a frequentare la mensa aziendale insieme ai colleghi che mi incoraggiano- ricominciare a frequentare ristoranti e bar senza avere attacchi di panico- camminare tra l'allegria delle persone senza sentirmi perennemente fuori posto- incontrare per strada un ragazza anoressica e provare per lei solo pena, e non invidia come un tempo- sentirmi dire dalla bambina di una mia amica che mi vesto sempre bene come le sue Barbie- camminare sulle sponde del mio lago con l'i-pod che spara nelle cuffie PARADISE dei ColdplayQuesto è stato il mio 2011, l'anno in cui il DCA è stato meno opprimente perche' io ho trovato la forza di reagire, concedendogli sempre meno spazio.La maggior parte di tutte queste esperienze non potrei mai riviverle se cedessi di nuovo al suo richiamo, senza opporgli resistenza.Per cui adesso Dony si da' una bella svegliata, e quella vita, LA VERA VITA, e non il surrogato di esistenza a cui si è piegata ultimamente, SE LA RIPRENDE INDIETRO!Grazie al mio strizzacervelli, che forse per una volta i soldi non li sto buttando nel cesso!la mia vita senza anoressia e bulimiaE se siete arrivati a leggere fino a qui...grazie infinite anche a voi!

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