Gianni Atzori
di Gigi Sanna
Caro Gianfranco,stavo per completare un mio articolo (che nei prossimi giorni riceverai) sulla 'microscrittura' adoperata dai nuragici su supporto in bronzo e in ceramica, quando mi sono imbattuto in un piccolissimo taccuino (abbandonato, non so come, in un cassetto) appartenente al compianto Gianni Atzori. Ho riletto con fatica lo scritto di quelle poche paginette che, pur non essendo datate, mi hanno permesso comunque di risalire al giorno preciso in cui quegli appunti, 'pro memoria', furono stesi: il 19 giugno del 1998. Una giornata certamente importante, ma non allora: solo per come 'poi' sarebbero andate le cose di cui oggi trattiamo. Si può dire quasi senza soluzione di continuità.Era il giorno in cui l'agricoltore Andrea Porcu di Cabras consegnò la nota tavoletta bronzea di Tzricotu al dott. Raimondo Zucca perché a sua volta la consegnasse alla Sovrintendenza di Cagliari. Ed era anche il giorno della Conferenza stampa circa il ritrovamento dell'oggetto (dichiarato da alcuni archeologi un 'falso lapideo') durante la quale il documento fu illustrato al pubblico e ai giornalisti nella sala dell'Associazione per lo Sport e la Cultura 'G. Pirina' di Oristano. Ti mando, per associazione di idee, lo scritto con grafia così minuscola (era il modo abituale, 'nuragico' si direbbe oggi, di scrivere di Gianni) perché mi sembra di una qualche importanza, almeno per la curiosità di coloro che ormai, in questo Blog, ci seguono da tanto tempo: in essi si troverà l'inizio (con l'argomentazione 'in nuce') di quella 'storia' che in fondo continua ancora ai nostri giorni. L'annuncio della scoperta documentaria della scrittura nuragica: con i significanti e i significati spiegati (naturalmente per quanto allora era possibile) in quell'occasione rispettivamente da Gianni Atzori e dal sottoscritto. [sighi a lèghere]