Magazine Poesie

La migliore produzione lirica di fine secolo

Da Lindapinta
LA NOSTRA POESIA E L’ARCHIVIO PER CHI LA LEGGE E LA SCRIVE Recensione

di Maurizio Soldini

AVVENIRE 

3 APRILE 2013

Con questo monumentale archivio della poesia italiana contemporanea arriva un monito forte al risveglio della coscienza poetica nazionale. L’esortazione viene, manco a farlo apposta, da Napoli, la città dove nel secolo scorso Benedetto Croce esercitò il suo magistero filosofico e letterario condizionando con la sua estetica buona parte del canone e della critica del Novecento. L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio è un vero e proprio thesaurus di circa ottocento pagine curato dai critici – nonché poeti in proprio – Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo e raccoglie le biobibliografie di più di 200 poeti che hanno operato dal 1990 al 2012 e ne fornisce un assaggio dei loro stilemi. Ecco perché questa bella opera può essere chiamata a tutti gli effetti, al di là del pudore dei curatori e dell’editore, che non hanno voluto azzardare, per ristare nel politically correct, una vera e propria “Antologia di poesia contemporanea”, dove il lettore può avere la possibilità di fare una bella e ariosa camminata nel vasto parco delle più disparate forme poetiche, onde poter cogliere tratti di colore, sfumature di senso e quant’altro potrà contribuire a formare quel flori-legio canonico di una poesia, che mai come oggi ha la necessità da una parte di rinnovarsi, dall’altra di non tradire un canone, che si è formato nel tempo e che non può non essere rimodulato in un canovaccio, in cui passato presente e futuro si embricano indissolubilmente, dando forma al logos della poesia. Se di logos si tratta, significa che la poesia può e deve essere conosciuta, e per essere conosciuta deve essere letta. Ecco perché questo strumento antologico appena uscito nelle librerie si propone come formidabile attrezzo ermeneutico nel tentativo di dare consapevolezza poetica a tutti gli appassionati lettori (che in verità sono pochi), ma soprattutto a tutti coloro che amano scrivere la poesia. Non da ultimo vanno ricordati i giovani, gli studenti delle nostre scuole medie e delle nostre università, ai quali, con il contributo degli insegnanti e dei docenti, urge necessariamente tornare a parlare di poesia. Questo libro, in fondo, è stato pensato e realizzato dai curatori preminentemente per questo scopo. L’augurio, allora, è che questa antologia possa raggiungere l’intento di vedere nuovamente ridestato in tutti, ma prima di tutto nei giovani l’interesse per la poesia a trecentosessanta gradi e soprattutto per una poesia attuale e viva vissuta nella concretezza della nostra difficile realtà sociale ed esistenziale. Le voci dei poeti qui chiamati a raccolta ci invitano proprio a questa dimensione, attraverso la plurivocità di forma e sostanza, che caratterizza la loro singolarità o appartenenza di scuola, dal minimalismo all’esistenzialismo, alla poesia civile, dal materialismo naturalistico al misticismo spiritualistico, dalla lirica all’antilirica, dal classicismo al modernismo e al post-modernismo, e così via, e comunque in deroga all’idealismo del principio crociano di poesia-non poesia, perché la parola poetica non sia soltanto qualcosa di pneumatico, ma con essa ci si possa sporcare le mani insieme all’anima e al corpo.

L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990-2012),  a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo, Kairòs Edizioni, 784 pagine, 2013,  € 20,00


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