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La mimosa e’ rossa di sangue

Creato il 09 marzo 2014 da Barbaragiorgi @gattabarbara
http://molisetabloid.altervista.org/agnone-presepe-vivente-dedicato-alle-donne-una-mimosa-rossa-contro-il-femminicidio/

http://molisetabloid.altervista.org/agnone-presepe-vivente-dedicato-alle-donne-una-mimosa-rossa-contro-il-femminicidio/

Oggi, 9 marzo, leggo dei 3 FEMMINICIDI che hanno macchiato di sangue la mimosa dell’8 marzo, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA.

http://qn.quotidiano.net/cronaca/2014/03/08/1036250-otto-marzo-omicidi-donne.shtml

L’avevo scritto solo ieri che NON C’E’ NIENTE DA FESTEGGIARE.
In ricordo delle 3 Sorelle assassinate, pubblico l’ultima parte del mio monologo “I MINI UOMINI” (cfr blog settembre 2013).

“I MINI UOMINI”

I MINI UOMINI….  quelli che sono “mini” in quanto non sono uomini. Non come gli altri. Sono omini, omuncoli, ometti.

I MINI UOMINI sono quelli che per sentirsi “maxi” usano la clava: non sono ancora usciti dalla caverna, non sono ancora sapiens sapiens, non hanno ancora capito che l’altra metà del pianeta è abitata da noi donne. Credono di essere gli unici esseri pensanti di tutto l’universo. Oltre a loro, tutto il resto, dal pidocchio alla donna, dal virus alla femmina… è roba da brodo primordiale. Anzi, credono che i virus siano anche più intelligenti della donna.
I MINI UOMINI sono quelli che prima dicono di amarti: vanno in cielo e rubano la luna per te, ti coprono di petali di rosa e ti fanno levitare dal suolo. Poi ad un tratto, un giorno, si tolgono la maschera mostrando il loro essere mostruoso.
E iniziano ad arrivare le critiche cattive, quelle costruite ad hoc per distruggere la nostra sicurezza, per farci sentire in balìa delle onde.
E poi arrivano le offese urlate, quelle scagliate contro come sassi: una lapidazione in piena regola per noi, colpevoli d’essere donne.
E ancora, come in un film dell’orrore quando la musica incalza, ecco le spinte, ecco il primo schiaffo.
E poi un altro ed un altro ancora.
E magari, nel tempo, arrivano i pugni. E i calci sul corpo disteso a terra, piegato e racchiuso in sé come quello di un neonato.

Noi non usiamo la forza. Non quella fisica. Raro.
Noi siamo forti dentro. Siamo dei contenitori immensi di forza interiore. Siamo così immense che in noi non esiste un principio e non esiste una fine.
O meglio, la fine spesso c’è. E noi, con il nostro contenitore di forza, ce ne andiamo senza far troppo rumore. Basta l’ultimo calcio, basta l’ultimo pugno.

Ma il MINI UOMO non vince. Non può vincere. Non vincerà mai.
Perché per ogni donna caduta sotto la sua clava da cavernicolo, ce ne saranno sempre altre mille che alzeranno la testa.
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CONTATTI 09 marzo 2014: 22.204

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