disclaimer: stamattina sono particolarmente furente, perciò se il post seguente può darvi fastidio la soluzione è la seguente: copiancollare il post su word e usare il tasto “sostituisci”: indi sostituire l’espressione “i lucchesi” con le espressioni “alcuni lucchesi” oppure “molti lucchesi” oppure “tutti i lucchesi” a seconda dei gusti e delle sensibilità.
i lucchesi sono un popolo di miseri.
sono ricchi, spesso dalla nascita e vivono in una miseria inimmaginabile.
non si tratta soltanto della leggendaria tirchieria, si tratta dell’incapacità di vivere.
i lucchesi vivono passando i giorni in attesa di morire e nello stesso tempo non hanno chiaro che questa cosa succederà. perchè se l’avessero bene davanti agli occhi forse non sprecherebbero l’esistenza nel tran tran di tutti i giorni, nella ricerca dell’invisibilità, nel voler assomigliare a un muro scrostato di via mordini o di via san giorgio.
i lucchesi sono i sorci dell’esistenza, i topi della nave della vita. nascosti, segreti, ipocriti.
i lucchesi mentono, oppure omettono allo scopo di mentire senza peccato.
i lucchesi tacciono, accettano, subiscono la vita.
sono come vecchi paguri asserragliati dentro le loro conchigline, chiusi, serrati e indolenti. aspettano che il mare porti loro il cibo e si nutrono solo se qualcosa gli passa davanti al naso.
i lucchesi temono gli spifferi, le correnti d’aria e puzzano di muffa, di ragnatele, di vecchi soffitti affrescati e di lampadari dalle gocce di vetro opacizzate dal tempo e dalla sporcizia.
i lucchesi sono dei vecchi sofà gialli, riempiti di bambagia e di foglie secche.
i lucchesi sono un salotto buono, con la plastica sopra al divano e i fiori finti come centrotavola.
i lucchesi sono tristi, poveri e miseri.
e conducono una vita fatta di niente.
rendendo sé stessi e gli altri profondamente infelici senza alcun motivo.
i lucchesi non mangiano per non cacare.