Al principio degli anni '90 del XX secolo, cominciò a scrivere dei saggi sul tema del Nuovo Ordine Mondiale ed a proposito delle trame ordite da sette occulte, ispirandosi per lo più alle opere di William Guy Carr.
Fondò l'Agenzia internazionale per la stampa libera (A.I.P.L., Agence internationale de presse libre), con cui pubblicò la maggior parte dei suoi libri. Le sue ricerche ottennero una buona risonanza, specialmente grazie ad un'intervista televisiva rilasciata all’ufologo Richard Glenn: nell’intervista egli ripetutamente mise in guardia l’opinione pubblica sui pericoli costituiti da un governo mondiale totalitario.
Nel 1994 uscì il suo contributo più noto il “Project Blue Beam (N.A.S.A.)”, dove è descritto con dovizia di particolari il piano ideato dalla N.A.S.A. con la complicità dell'O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti, n.d.r.), volto ad imporre una religione nefanda, fondata sulla venerazione dell'Anticristo attraverso la Parousia di un Cristo tecnologico.
Come spesso avviene, la "cultura popolare" è la filigrana delle interpretazioni e delle scoperte dei ricercatori indipendenti: così alcuni episodi della saga fantascientifica “Star trek” e della sua bolsa appendice, “Star trek: the next generation”, contengono in nuce riferimenti alle macchinazioni delle élites, in particolare al Progetto Blue beam. Gli episodi sono “The God thing” e “Devil’s due”. In “Devil’s due”, sul pianeta Ventax II le nazioni sono dominate dal timor panico, poiché ritengono che il mondo sia prossimo alla fine. L’ambiente è inquinato, si susseguono i terremoti e nel cielo appaiono immagini (ologrammi) di Ardra, la “dea” con cui mille anni prima le genti di Ventax II avevano stipulato un patto: ella sarebbe tornata per salvarli dalle future calamità ed il suo avvento sarebbe stato preceduto da segni apocalittici. Ardra, in realtà, sfruttando una sofisticata tecnologia, intende ridurre in schiavitù la superstiziosa e credula popolazione, fingendo di strapparla alla catastrofe finale.
Nel 1995 Monast pubblicò la sua opera più impegnativa e dirompente, Les Protocoles de Toronto (6.6.6) per denunciare i crimini di una cricca denominata "6.6.6", mirante all'instaurazione di una dittatura planetaria.
Tra il 1995 e il 1996, il sistema cominciò a perseguitare il ricercatore canadese: non volendo che i suoi figli ricevessero un'"istruzione" pubblica, aveva deciso di educarli in casa. Le autorità gli sottrassero la prole e lo perseguirono per aver violato la legge. Monast morì di infarto il 5 dicembre 1996, all'età di cinquantun anni, il giorno dopo essere aver trascorso una notte in prigione.
Alcuni dei suoi ultimi lavori sono stati ristampati dallo studioso ed editore Jacques Delacroix.
Che cosa pensare dell’immaturo decesso di Monast? L’autore canadese fu quasi certamente assassinato per mezzo di un'arma elettromagnetica. Lunghissima è la lista degli ufologi uccisi, dei genetisti e dei ricercatori nel campo della cosiddetta “free energy”, anch’essi eliminati o di cui è stato inscenato il suicidio. Non credo che la morte di Monast sia stata naturale: chi denuncia le cospirazioni del governo ombra rischia, laddove gli pseudo-attivisti del Disclosure project non corrono né hanno corso in questi anni alcun pericolo. In Italia gli ufologi istituzionali che, da mezzo secolo, seguitano a scrivere tomi e ad organizzare conferenze su lucine nel cielo, non hanno alcunché da temere. Minimizzando o negando a priori tutti gli aspetti più spinosi della questione (rapimenti, mutilazioni animali misteriose, coinvolgimento dei militari…), costoro hanno formato un’accademia che conferma lo status quo.
Gli ufologi che, pur in buona fede, propalano un’immagine degli “alieni buoni”, anzi salvatori, portano acqua al mulino delle élites. Non si può escludere che esistano civiltà esterne benevole, ma i messaggi che provengono da sedicenti Pleiadiani, Siriani, “Fratelli dello spazio” etc. sono ingannevoli. Giustamente molti si chiedono per quale motivo i ricercatori che perorano la causa del rilascio di informazioni per opera dei governi circa i dischi volanti e l’energia libera, ignorino la Biogeoingegneria. Questi investigatori, tra l’altro, avallano la menzogna del riscaldamento globale dovuto al biossido di carbonio (!!!), attendendo risoluzioni e ragguagli dagli stessi apparati che causano i problemi e mentono in modo spudorato.
Non passa giorno in cui non si alimenti la speranza che la Cabala stia per essere esautorata: si favoleggia di arresti di massa, di una Quinta colonna pronta ad uscire dai suoi nascondigli per dare il colpo di grazia al potere, di “extraterrestri angelici” che agiranno per portare la pace e risanare il pianeta. Purtroppo queste storielle, spesso canalizzate da autoproclamatisi “maestri ascesi”, sono ripetute da molti anni, ma, con qualche scusa patetica, la data dell’intervento provvidenziale e risolutivo viene sempre procrastinata. Intanto il quadro nazionale ed internazionale si deteriora viepiù, mentre di un cambiamento positivo non si vede neppure l’ombra.
E’ imminente dunque l’ascensione, Leit-motiv di certi settori talora tangenti con il variegato movimento della New age, o monteremo sull’ascensore per l’inferno? Questo non significa scartare l’idea della palingenesi, ma il rinnovamento non può provenire dai tagliagole del sistema e da chi, in modo consapevole o no, li fiancheggia.
E’ triste, desolante ammettere che in questi mala tempora ce la dovremo cavare da soli, ma è preferibile una dura verità ad un sogno fallace.
Fonte: F. Ossola, Dizionario enciclopedico di ufologia, Milano, 1981, s.v. inerenti
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APOCALISSI ALIENE: il libro