Fateci caso le mode sono cicliche, quello che andava di moda venti o trent’anni fa, dopo essere caduto nel dimenticatoio, lasciando solo uno sparuto numero di seguaci prima o poi ritorna in auge. Esempi ce ne sono tanti dai pantaloni a zampa, ai Rayban da aviatore o ai Wayfarer di moda negli anni 80.
Ma non voglio parlare di abbigliamento ma di peluria, che pare stia tornando parecchio in auge sia in campo femminile che in quello maschile.
In campo femminile non è certo sbandierato ai quattro venti ma le pubenda rasate in stile teen tanto in voga fino a qualche tempo fa stanno lasciando il passo a un’aiuola pelosa ma curata, diciamo non come quella in voga negli anni 70 dove al posto del triangolino faceva capolino una folta foresta di pelliccia, che può essere quasi definita come emblema dei tempi del libertinismo, ma comunque ben presente.
E i maschietti non da meno hanno seguito la stessa moda, ma in una diversa parte del corpo, ben più evidente: la barba. La moda di portare lunghe e possenti barbe che cingano il volto, grazie alle mode un po hipster del momento sono diventate simbolo di virilità, magari associate a grossi occhiali e abbigliamento da baseball.
Sembra che allo stato attuale viga il motto “Come si chiama un uomo senza barba? Donna”, ma per un caso strano del destino questa affermazione non è tanto corretta, se pensiamo a un personaggio recentemente salito agli onori della cronaca.
Mi riferisco a Conchita Wurst, recente vincitrice (o vincitore) dell’Eurofestival Song Contest, la manifestazione musicale europea probabilmente più importante nel campo della musica pop, magari snobbata dalle nostre parti, ma molto seguita in alcune nazioni, specie nei paesi dell’est europa.
La portacolori dell’Austria, infatti non è una cantante comune, ma una drag queen, e fin qui nonostante qualcuno possa già storcere il naso non c’è nulla di strano, inoltre diversamente dalla nostrana Platinette è molto più snella e femminile.
Ma c’è un però, che dipende dal suo aspetto fisico: porta la barba, daltronde essendo un’uomo che si veste da donna, quando smette i panni della cantante pop, vorrà pure avere una sua vita sociale ed essere alla moda?
Quindi giustamente porta, come la moda del momento impone, la barba, peccato che la cosa non si addice quando Thomas Neuwirth sale sul palco diventando Conchita Wurst, e ovviamente fa scandalo.
Effettivamente con quella barba non è un è un bel vedere, ma in effetti non lo è neanche guardare Platinette mi direte voi, ma probabilmente senza quel nero in faccia ai spettatori più distratti, magari poteva sembrare una donna normale, nonostante pomo d’adamo e proboscide ed evitarsi le proteste di russi e bielorussi , notoriamente poco simpatizzanti del mondo LGBT, che hanno cercato di boicottarne la partecipazione.
Al di la della provocazione, magari quello che fa specie è che ha vinto il fenomeno mediatico e non il cantante più bravo, pure la nostra rappresentante Emma Marrone , non certo mostro di bravura, e pure sfoggiando il suo pessimo inglese, oltre al pronunciato decolletè, meritava più della barbuta drag queen austriaca.
Brian Boitano (redattore)