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La Mondadori punta su Martin e Altieri promette corna di cervo

Creato il 06 marzo 2013 da Fant @fantasyitaliano

[Riporto l'interessante articolo by  apparso su Finzioni]

È trascorso circa un anno e mezzo da quando su Finzioni facevamo notare come, nel panorama editoriale italiano, gli estimatori del Fantasy fossero considerati lettori di serie B. A tal proposito chiamavamo in causa nientepopodimeno che la Mondadori, lamentando la poca cura riservata alle edizioni de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

Ebbene, le nostre critiche e le nostre richieste, insieme a quelle che voi stessi avete riportato nei commenti e a quelle di altri appassionati della saga (basti pensare, giusto per fare qualche esempio, a Martina Frammartino di FantasyMagazine nonché ai gestori del sito La Barriera e della pagina facebook dedicata alle Cronache) sono state ascoltate.

Lunedì 4 marzo, infatti, proprio la Mondadori ha organizzato un incontro tra alcuni responsabili dell’edizione italiana delle Cronache, il traduttore Sergio Altieri e un pool (è proprio il caso di dirlo) di blogger, addetti ai lavori e fan della serie.
Lo scopo dell’iniziativa? Realizzare un coraggioso esperimento editoriale attraverso il quale mettere a confronto chi i libri “li fa” e chi, dall’altra parte, li legge.

Il primo, spinosissimo, argomento che è stato trattato è quello relativo alla divisione dei libri originali nella versione italiana.
Cosa è saltato in mente ai responsabili Mondadori quando, nel lontano 1999, hanno deciso di dividere in due A Game of Thrones? Le ragioni sono molteplici. Sì, c’è quella ovvia del maggior guadagno economico, ma ce ne sono anche di più pratiche: come ben sappiamo, la traduzione dall’inglese all’italiano comporta, la maggior parte delle volte, un’importante percentuale di pagine in più. A parte l’evidente scomodità derivante dal portarsi dietro un malloppo di un migliaio di pagine, la considerevole lunghezza avrebbe probabilmente scoraggiato il lettore medio posto di fronte a un’opera nuova, imponente e pressoché sconosciuta. Oggi, visto il grande successo di Martin, almeno la parte relativa al “problema vendite” è venuta meno e, con essa, la necessità di continuare a tenere separati i vari romanzi.

Per questo, d’ora in poi, l’Edizione Oscar dal titolo Il Trono di Spade si atterrà alle pubblicazioni originali, senza rimaneggiamenti e spezzettamenti di sorta. In libreria trovate già i primi due volumi (1 – 2) mentre il terzo (che, per capirci, è l’originale A Storm of Swordsfinora diviso in Tempesta di spadeI fiumi della guerra e Il portale delle tenebreuscirà ad aprile 2013. Si tratta di un’edizione che segue, come si intuisce dalle copertine – che ricalcano le locandine – e dal titolo, la programmazione del telefilm HBO.
Arriverà ad aprile anche il secondo libro delle Cronache in Edizione Deluxe (corrispondente aA Clash of Kings, per noi Il regno dei lupi + La regina dei draghi), rilegato “in pelle di drago”. Dopo lo stemma della Casa Stark, che spicca sulla copertina del primo volume, questa volta toccherà ai Lannister. Seguirà i terzo volume (corrispondente a A Storm of Swords) in prossimità di Natale 2013. In questo modo, l’Edizione Oscar e quella Deluxe potranno successivamente andare di pari passo.
Tutto ciò non comporta, d’altra parte, l’eliminazione dell’edizione economica. A tal proposito, sempre in primavera sarà finalmente disponibile I Fuochi di Valyria, mentre bisognerà aspettare novembre per La danza dei draghi.

Alcuni di voi ricorderanno che, nell’aprile 2011, la Mondadori sembrava essersi pentita delle divisioni selvagge e aveva cercato di aggiustare il tiro. Ne era derivato il tomo(ne) da 1601 pagine, Le cronache del ghiaccio e del fuoco: 1, con i suoi ben noti problemi, non ultime le mappe assenti e le appendici piene di spoiler. L’accoglienza dei fan non era stata delle più calorose (per dirla con un eufemismo), il che ha convinto la Mondadori a sospenderne la pubblicazione. Non possiamo che unirci ai cori di giubilo.

Ulteriore motivo di scontento tra i lettori è rappresentato dall’assenza degli eBook ufficiali delle Cronache (di non ufficiali ce ne sono eccome, basta dare un’occhiata in rete). Sarete dunque lieti di sapere che, finalmente, in casa Mondadori se ne parla come di un progetto a breve termine. Sarà nostra cura tenervi informati e avvisarvi appena l’edizione digitale sarà disponibile.

Ma l’opera di Martin, lo sappiamo, non si può ridurre alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
È in programma per giugno l’arrivo in libreria di Wild Cards, la serie ideata e curata da Martin alla fine degli anni ’80 che verrà proposta da Mondadori in maniera integrale, per la prima volta in Italia. Si inizierà con i primi quattro volumiL’origineL’invasioneL’assaltoLa missione (i primi due, in realtà, sono già stati pubblicati nel 2010 da Rizzoli, in un’edizione ormai fuori catalogo) cui seguirà, nel corso del tempo, il resto della serie. Abbiamo avuto modo di visionare le bozze delle copertine e possiamo dirci soddisfatti (e sì, per inciso, anche quelle delle Cronachesubiranno notevoli miglioramenti).
Infine, a settembre sarà la volta di Tuf Voyaging, ciclo di racconti fantascientifici finora mai tradotto per intero in italiano.

Le sorprese in casa Mondadori non avranno comunque termine a breve, visto che sono in valutazione altri progetti riguardanti le opere di Martin, uno per tutti la probabile pubblicazione di un’antologia contenente i racconti dedicati a Dunk ed Egg.

Veniamo ora alla parte che interessa ogni fan col dente avvelenato che si rispetti: l’incontro con Sergio Altieri.
Dopo aver legato il suddetto traduttore a un palo e avergli puntato contro un arakh ben affilato, noi strenui difensori della parola martiniana abbiamo iniziato a porgli qualche cortese richiesta, del tipo: «Se non vuoi fare la fine di Viserys, spiegaci da dove accidenti hai tirato fuori quel dannato unicorno!» e altre amenità simili.
Le spiegazioni ci sono state fornite (senza arakh e oro fuso e, anzi, durante una chiacchierata interessante e costruttiva) e Altieri ha contestualizzato le sue scelte nel corso di un excursusrelativo alle sue esperienze e alla situazione della narrativa fantasy alla vigilia del 2000.
Quanto al benedetto «rostro mutilato di un unicorno», ha ribadito di aver preferito l’unicorno al cervo per dare un’aura ancora più “fantasy” alla storia.
Spiegazioni più o meno condivisibili dai lettori a parte, l’importante è che questo, così come i capelli corvini di Sansa e altri errori e aggiunte (probabilmente anche quella relativa all’inserimento del nome di Eddard Stark in un discorso relativo al torneo di Harrenhal ne La regina dei draghi), verranno eliminati nelle prossime edizioni. Insieme agli spoiler in quarta di copertina.

Insomma, per farla breve, nel 1999 nessuno in Mondadori si aspettava il successo planetario delle Cronache e ora che, anche grazie alla serie tv, è diventata una delle serie più lette al mondo, la Mondadori ha finalmente deciso di dedicarle l’importanza che merita. Non dimentichiamo che in Italia proprio Martin risulta l’autore più letto del 2012 in edizione tascabile, con vendite che superano perfino quelle relative alle opere di Italo Calvino (se ciò sia un bene o un male lo lasciamo giudicare a voi).

E quindi? Missione compiuta? Giustizia per i fan di Martin è fatta? Basta lettori di serie B? Chissà. Ogni promessa è debito e noi, ovviamente, controlleremo che quelle fatte lunedì vengano mantenute.
Ma siamo fiduciosi, inutile nasconderlo: il solo fatto che lettori e appassionati abbiano potuto dire la loro e abbiano trovato un gruppo serio e propositivo pronto ad ascoltarli e ad accogliere i loro suggerimenti fa ben sperare. E la disponibilità mostrata fa onore alla Mondadori. Perché, come è stato ripetuto più volte nel corso dell’incontro, errare è umano e nessuno è perfetto, ma in pochi sono disponibili ad ammettere i propri errori e a cercare di porvi rimedio aprendosi al dialogo.

È trascorso circa un anno e mezzo da quando su Finzioni facevamo notare come, nel panorama editoriale italiano, gli estimatori del Fantasy fossero considerati lettori di serie B. A tal proposito chiamavamo in causa nientepopodimeno che la Mondadori, lamentando la poca cura riservata alle edizioni de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

Ebbene, le nostre critiche e le nostre richieste, insieme a quelle che voi stessi avete riportato nei commenti e a quelle di altri appassionati della saga (basti pensare, giusto per fare qualche esempio, a Martina Frammartino di FantasyMagazine nonché ai gestori del sito La Barriera e della pagina facebook dedicata alle Cronache) sono state ascoltate.

Lunedì 4 marzo, infatti, proprio la Mondadori ha organizzato un incontro tra alcuni responsabili dell’edizione italiana delle Cronache, il traduttore Sergio Altieri e un pool (è proprio il caso di dirlo) di blogger, addetti ai lavori e fan della serie.
Lo scopo dell’iniziativa? Realizzare un coraggioso esperimento editoriale attraverso il quale mettere a confronto chi i libri “li fa” e chi, dall’altra parte, li legge.

Il primo, spinosissimo, argomento che è stato trattato è quello relativo alla divisione dei libri originali nella versione italiana.
Cosa è saltato in mente ai responsabili Mondadori quando, nel lontano 1999, hanno deciso di dividere in due A Game of Thrones? Le ragioni sono molteplici. Sì, c’è quella ovvia del maggior guadagno economico, ma ce ne sono anche di più pratiche: come ben sappiamo, la traduzione dall’inglese all’italiano comporta, la maggior parte delle volte, un’importante percentuale di pagine in più. A parte l’evidente scomodità derivante dal portarsi dietro un malloppo di un migliaio di pagine, la considerevole lunghezza avrebbe probabilmente scoraggiato il lettore medio posto di fronte a un’opera nuova, imponente e pressoché sconosciuta. Oggi, visto il grande successo di Martin, almeno la parte relativa al “problema vendite” è venuta meno e, con essa, la necessità di continuare a tenere separati i vari romanzi.

Per questo, d’ora in poi, l’Edizione Oscar dal titolo Il Trono di Spade si atterrà alle pubblicazioni originali, senza rimaneggiamenti e spezzettamenti di sorta. In libreria trovate già i primi due volumi (1 – 2) mentre il terzo (che, per capirci, è l’originale A Storm of Swordsfinora diviso in Tempesta di spadeI fiumi della guerra e Il portale delle tenebreuscirà ad aprile 2013. Si tratta di un’edizione che segue, come si intuisce dalle copertine – che ricalcano le locandine – e dal titolo, la programmazione del telefilm HBO.
Arriverà ad aprile anche il secondo libro delle Cronache in Edizione Deluxe (corrispondente aA Clash of Kings, per noi Il regno dei lupi + La regina dei draghi), rilegato “in pelle di drago”. Dopo lo stemma della Casa Stark, che spicca sulla copertina del primo volume, questa volta toccherà ai Lannister. Seguirà i terzo volume (corrispondente a A Storm of Swords) in prossimità di Natale 2013. In questo modo, l’Edizione Oscar e quella Deluxe potranno successivamente andare di pari passo.
Tutto ciò non comporta, d’altra parte, l’eliminazione dell’edizione economica. A tal proposito, sempre in primavera sarà finalmente disponibile I Fuochi di Valyria, mentre bisognerà aspettare novembre per La danza dei draghi.

Alcuni di voi ricorderanno che, nell’aprile 2011, la Mondadori sembrava essersi pentita delle divisioni selvagge e aveva cercato di aggiustare il tiro. Ne era derivato il tomo(ne) da 1601 pagine, Le cronache del ghiaccio e del fuoco: 1, con i suoi ben noti problemi, non ultime le mappe assenti e le appendici piene di spoiler. L’accoglienza dei fan non era stata delle più calorose (per dirla con un eufemismo), il che ha convinto la Mondadori a sospenderne la pubblicazione. Non possiamo che unirci ai cori di giubilo.

Ulteriore motivo di scontento tra i lettori è rappresentato dall’assenza degli eBook ufficiali delle Cronache (di non ufficiali ce ne sono eccome, basta dare un’occhiata in rete). Sarete dunque lieti di sapere che, finalmente, in casa Mondadori se ne parla come di un progetto a breve termine. Sarà nostra cura tenervi informati e avvisarvi appena l’edizione digitale sarà disponibile.

Ma l’opera di Martin, lo sappiamo, non si può ridurre alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
È in programma per giugno l’arrivo in libreria di Wild Cards, la serie ideata e curata da Martin alla fine degli anni ’80 che verrà proposta da Mondadori in maniera integrale, per la prima volta in Italia. Si inizierà con i primi quattro volumiL’origineL’invasioneL’assaltoLa missione (i primi due, in realtà, sono già stati pubblicati nel 2010 da Rizzoli, in un’edizione ormai fuori catalogo) cui seguirà, nel corso del tempo, il resto della serie. Abbiamo avuto modo di visionare le bozze delle copertine e possiamo dirci soddisfatti (e sì, per inciso, anche quelle delle Cronachesubiranno notevoli miglioramenti).
Infine, a settembre sarà la volta di Tuf Voyaging, ciclo di racconti fantascientifici finora mai tradotto per intero in italiano.

Le sorprese in casa Mondadori non avranno comunque termine a breve, visto che sono in valutazione altri progetti riguardanti le opere di Martin, uno per tutti la probabile pubblicazione di un’antologia contenente i racconti dedicati a Dunk ed Egg.

Veniamo ora alla parte che interessa ogni fan col dente avvelenato che si rispetti: l’incontro con Sergio Altieri.
Dopo aver legato il suddetto traduttore a un palo e avergli puntato contro un arakh ben affilato, noi strenui difensori della parola martiniana abbiamo iniziato a porgli qualche cortese richiesta, del tipo: «Se non vuoi fare la fine di Viserys, spiegaci da dove accidenti hai tirato fuori quel dannato unicorno!» e altre amenità simili.
Le spiegazioni ci sono state fornite (senza arakh e oro fuso e, anzi, durante una chiacchierata interessante e costruttiva) e Altieri ha contestualizzato le sue scelte nel corso di un excursusrelativo alle sue esperienze e alla situazione della narrativa fantasy alla vigilia del 2000.
Quanto al benedetto «rostro mutilato di un unicorno», ha ribadito di aver preferito l’unicorno al cervo per dare un’aura ancora più “fantasy” alla storia.
Spiegazioni più o meno condivisibili dai lettori a parte, l’importante è che questo, così come i capelli corvini di Sansa e altri errori e aggiunte (probabilmente anche quella relativa all’inserimento del nome di Eddard Stark in un discorso relativo al torneo di Harrenhal ne La regina dei draghi), verranno eliminati nelle prossime edizioni. Insieme agli spoiler in quarta di copertina.

Insomma, per farla breve, nel 1999 nessuno in Mondadori si aspettava il successo planetario delle Cronache e ora che, anche grazie alla serie tv, è diventata una delle serie più lette al mondo, la Mondadori ha finalmente deciso di dedicarle l’importanza che merita. Non dimentichiamo che in Italia proprio Martin risulta l’autore più letto del 2012 in edizione tascabile, con vendite che superano perfino quelle relative alle opere di Italo Calvino (se ciò sia un bene o un male lo lasciamo giudicare a voi).

E quindi? Missione compiuta? Giustizia per i fan di Martin è fatta? Basta lettori di serie B? Chissà. Ogni promessa è debito e noi, ovviamente, controlleremo che quelle fatte lunedì vengano mantenute.
Ma siamo fiduciosi, inutile nasconderlo: il solo fatto che lettori e appassionati abbiano potuto dire la loro e abbiano trovato un gruppo serio e propositivo pronto ad ascoltarli e ad accogliere i loro suggerimenti fa ben sperare. E la disponibilità mostrata fa onore alla Mondadori. Perché, come è stato ripetuto più volte nel corso dell’incontro, errare è umano e nessuno è perfetto, ma in pochi sono disponibili ad ammettere i propri errori e a cercare di porvi rimedio aprendosi al dialogo.


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