Se ancora qualcuno di voi sprovveduti comuni mortali nutre dei dubbi sulle tendenze della prossima stagione – che ha durata variabile, ma quasi mai di 5 anni – sappiate che senza uno scudo non siete nessuno.
Uno scudo è per sempre, anche perché se non ci sono soldi, figurarsi diamanti.
Stolti che non siete altro, non correte a comprare uno Scudo Iveco, si gira in Audi dai vetri fumè. Se non sapete dove prenderla, si vede che non avete mai fatto parte del club dei 90. Che non sono gli anni, ma i deputati siciliani.
Lo scudo, dicevamo, non può seguire i vostri gusti. Siete voi che dovete adeguarvi a lui. Quindi l’abbinamento è sempre quello: bianco e rosso. Non vi piace? Turatevi il naso, con eleganza.
C’è chi ha deciso di adottarlo a tal punto che ne ha messo uno anche dove non batte il sole, pronunciando voto di castità in caso di vittoria alle elezioni. Croce o Crocetta, non è dato saperlo, siamo gente di classe, ne parliamo ma non chiediamo.
Siciliani, gente elegante. E pulita. Così pulita che qualche candidato, per mostrare la forza del suo programma improntato al candore e alla pulizia, ha regalato agli elettori dei fustini di Dash.
Ad ogni modo, anche la mondanità adesso cambia volto in Sicilia: dai party a base di cannoli di Totò agli spuntini a base di carta (pare che Lombardo abbia il tic nervoso di mangiarne dei pezzetti) fino all’austerity dell’astinenza sessuale promessa da Crocetta divenuto presidente.
In conclusione, e con eleganza, permetteteci di spendere due parole in favore di Totò Cuffaro. Quando c’era lui i treni (quei quattro che c’erano quantomeno) arrivavano sempre in ritardo. Ma i votanti arrivavano al 60%. Che tempi.
L'articolo La mondanità cambia volto in Sicilia è ovviamente opera di Frankezze.
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