Giampiero Tasso
di Giampiero Tasso
Sono cinque giorni che non si parla di altro. Una nazione in ginocchio per il maltempo. I miei colleghi giornalisti, sono giorni che scrivono, raccontano, enfatizzano, commentano… cosa? Una cacatella di neve… quattro sbuffi… li vogliamo quantificare ? … a volte 5 al volte 10, a volte 30 centimetri di neve… e sembrano metri e metri…. A Torino in piazza fanno un igloo, a Roma sciano per strada, a Venezia i pinguini fanno la comparsa a San Marco, Milano apre gli impianti sciistici all’idroscalo, a Bologna oltre i due metri e mezzo di neve, a Palermo le foche. Nessuno che punta il dito sull’inefficienza di questa italietta, sui comuni che non hanno mezzi per spargere sale, spazzaneve e tantomeno chi li possa guidare. Strade abbandonate perchè,dicono, non ci sono soldi per spalare la neve e toglierla, venti centimetri di schifosissima neve, quando le condizioni a guardarle bene sono terribili. Tutti a raccontare e ad enfatizzare la catastrofe. Un mio collega giovanissimo ed alle prime esperienze, per enfatizzare e per provare lo scoop, si è inventato anche un treno bloccato dalla tormenta, i viaggiatori costretti all’addiaccio. Ma non si è accorto che citava un territorio dove non è mai passato il treno, dove non è mai esistito un binario, e dove non hanno mai costruito una stazione. La fretta ha trasformato lo scoop in una “contropresa” per il culo. Ma può stare tranquillo è in buona compagnia con tanti altri scribacchini che scrivono sotto dettatura.
Ora mi chiedo, che sia freddo è normale, siamo in pieno inverno, sarebbe una notizia se fosse ferragosto, mi chiedo, ma se la nostra italietta sole spaghetti e mandolini viene messa in ginocchio da 5 giorni di freddo, cosa c..bip succederà mai in Finlandia, in Svezia, in Norvegia… come vivranno da derelitti? Quei popoli nordici.. ed in Russia? in Ucraina? la Bielorussia, ohh poveri bielorussi… in Romania? in Transilvania, anche loro saranno in ginocchio come la nostra italietta? Il signor Monti ci avverte… iniziamo a pensare che il lavoro non è solo in Italia… riprendiamoci le vecchie valige di cartone e riprendiamoci quei meravigliosi treni di emigrati (siamo stati 24 milioni non ce lo dimentichiamo) per andare a lavorare nelle miniere di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo. Vivremmo pensando sempre al sole che abbiamo lasciato a casa e non penseremo che quattro cacatelle di neve ancora una volta mettono in ginocchio una nazione di fessi.