Consiglieri regionali che pagano, con soldi pubblici, interviste e ospitate nelle tv e nelle radio locali. Una bufera politica in pieno Ferragosto, che a Bologna coinvolge politici di ogni colore, solo il Pd si chiama fuori, e provoca l'intervento dell'Ordine dei giornalisti pronto ad aprire un'inchiesta. Tra i politici paganti, a sorpresa, c'è pure il grillino Giovanni Favia, che in Regione è stato eletto sull'onda della protesta contro la Casta e che ogni giorno denuncia gli sprechi del palazzo.
Accipicchia! Ma è una bomba o, come più opportunamente dice il giornalista di Repubblica, una vera e propria bufera politica! Ma di che cifre si parla tra l'altro, o meglio, di quali sprechi?
Il tariffario è vario, si va dai 200 fino ai 500 euro a presenza.Prego? I famosi consiglieri che pagherebbero con soldi pubblici queste interviste spenderebbero da 200 a 500 euro per volta? Un politico del PdL c'ha pure la ricevuta: 1.500 euro per 5 interviste, si vede che ha avuto lo sconto. Ma stiamo scherzando? Dov'è lo scandalo, dov'è la notizia? Anche il finto stupore dell'Ordine dei giornalisti, che cade dal pero, forse risvegliato da torpori atavici, sembra fuori luogo. E fuori luogo anche la sparata del presidente del Consiglio regionale Matteo Richetti del Pd, per quello che emergerebbe poi:
"Comportamento immorale sia da parte di chi paga che da parte di chi incassa"dice infatti Richetti. O anime candide! Ma si vede che non erano lavate bene perchè quattro giorni dopo il Fatto Quotidiano se ne esce con un altro titolo niente male: Non solo 5 Stelle: la bufera sulle interviste a pagamento travolge anche il Pd che sarebbe come dire, non ti sbilanciare troppo a fare il duro e puro:
(...) il renziano Matteo Richetti, che alcuni giorni, apostrofando il Movimento 5 Stelle e i “grillini”, aveva definito l’abitudine come “immorale”. Richetti è stato smentito addirittura dai suoi colleghi in Regione, che hanno ammesso senza problemi di aver acquistato spazi, interviste, trasmissioni. Contattati da Il Fatto Quotidiano, gli uffici commerciali di Teleromagna e Telerimini affermano senza troppe premure di aver venduto spazi tv a consiglieri regionali del Pd, del Pdl e della Lega: “Lavoriamo con tutti i partiti politici, nessuno escluso”, confermano.E allora, che ti lanci a fare in anatemi morali o punti il dito accusatore? Ancora prima di leggere questi resoconti del Fatto, e sempre ammessi che siano veri, non mi appassionava più di tanto la fumosa polemica che si era scatenata. Polemica agostana, quando le novità latitano e si raccoglie quello che si può. E poi, il consigliere Favia l'aveva, come dicono, candidamente ammesso, che ci andava per avere un po' di visibilità, perchè sui quotidiani quello che propongono in Regione non esce e se esce qualcosa sono spesso attacchi. Ora poi, dopo il battibecco con Grillo, si è pure riconvertito e dice che non lo farà più (Corriere, Movimento 5 Stelle, Favia fa«mea culpa» sulle interviste tv a pagamento), che con la televisione ha chiuso. C'è il rischio però, caro Grillo, di consegnare il pubblico televisivo, che è ancora il più corposo, ai due o tre partiti che ci vanno sempre e che rappresentano tutto lo spettacolo disponibile. La realtà politica, come una volta ai tempi del monopolio Rai la realtà televisiva, è solo quella che appare in televisione e che trasmettono e circoscrivono i politici che vi appaiono. I problemi rischiano di essere solo pro o contro Berlusconi o Monti mentre tutto il resto di quello che succede nei luoghi della politica rimane confinato sulla rete o, tutt'al più, sulla stampa locale.
Va a finire che un po' di ragione il Berlusconi forse ce l'aveva. La notizia, e lo ribadisco, così per maggiore chiarezza, è una non notizia non solo perchè lo fanno quelli del Movimento 5 Stelle. Se anche fossero stati gli unici a non farlo e tutti gli altri sì sarebbe stata sempre una non notizia e così pure l'indignazione dell'Ordine, che sarebbe meglio l'usasse per altre questioni (e sì che ce n'è). Basta, come spesso accade, che si dichiari apertamente che lo spazio concesso dall'emittente è a pagamento e la cosa finisce lì. Oppure ci sono le anime super candide che pensano ancora che tutte le interviste o le trasmissioni di approfondimento dei politici sulle televisioni nazionali sono libere e belle, senza condizionamenti o adattamenti? Comunque l'essenziale è che, come la politica, nemmeno l'informazione è tutta uguale, e così possiamo dormire sonni tranquilli. Intanto pubblico questo video di Favia e sotto la sua ricostruzione dei fatti (tratta dalla sua pagina Facebook) disposto, per par condicio, a pubblicare il resoconto e la voce delle altre forze politiche..(L'informazione è una brutta bestia del titolo non vuole significare esclusivamente che chi fa l'informazione spadroneggia e fa quel che gli pare ma anche che se tu fai qualcosa e nessuno lo sa è un po' come se non avessi fatto niente. E poi mi chiedo: ma se nessuno lo sa è perchè tu non ti sei dato da fare per farlo conoscere o perchè la stampa non ti si è filato?)
Il Movimento 5 stelle ha rifiutato il finanziamento pubblico ai partiti, voluto da tutte le forze politiche in sfregio alla volontà popolare espressa nel referendum del 93. In qualità di capolista alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna ho firmato io, due anni fa, per rinunziarvi. Gli enti pubblici hanno delle risorse per permettere il funzionamento della macchina amministrativa, composta dai consigli eletti e dagli esecutivi di governo. E’ il costo dell’istituzione, non dei partiti. Tra i compiti dell'ente vi è anche quello di informare i cittadini, dando la possibilità di conoscere sia l'attività degli assessorati che quella di tutti i gruppi assembleari, maggioranza ed opposizione. Ne avevo già parlato qui ( https://www.facebook.com/giofavia/posts/453690844662613?ref=notif¬if_t=feed_comment ) Noi cerchiamo di utilizzare questi soldi nella maniera più efficace possibile, con moderazione (siamo il gruppo che in percentuale risparmia di più) e con trasparenza (siamo gli unici ad avere il bilancio pubblico). Quindi paghiamo web designer per la grafica del sito, la stampa di volantini, gli spot radio per promuovere eventi o incontri coi comitati ed anche l'ormai famoso spazio radio-televisivo (tutti parlano di TV ma in realtà la forza di quella trasmissione è la diffusione radio, guardate lo studio e vi renderete conto che è una radio con addosso puntata una videocamera) di un'ora al mese in diretta, col telefono aperto ai cittadini. Spazio a cui a turno partecipavano tutte le forze politiche, proprio per informare i cittadini nella maniera più completa possibile (solo un forza politica partecipava senza dare il contributo alla trasmissione, indovinate chi è e chiedetevi il motivo). Evidentemente, se tutti e 4 i consiglieri regionali del M5s hanno ritenuto legittimo dedicare questi fondi per l'informazione anche allo strumento TV, qualche buona motivazione ci sarà stata. Vorrei spersonalizzare un po' dal "pro e contro Favia" e restare sul merito della questione, anche perchè dalle informazioni che escono sembra che io abbia firmato un contratto personale… quando così non è. Nel dare i giudizi, si dovrebbe anche tener conto del fatto, che a differenza dei consiglieri comunali di Bologna, i quali hanno partecipato gratuitamente alla stessa trasmissione, noi regionali eravamo obbligati a comprare gli spazi, proprio perchè le tv locali sanno che esistono questi fondi destinati alla comunicazione. Le stesse TV (parlo di quelle libere, che hanno grossi sponsor dietro le spalle), non ricevono finanziamento pubblico ed hanno i conti disastrati. Senza i contributi del consiglio regionale dubito che farebbero informazione su ciò che accade nei comuni ed in regione. Chiudo quest’argomento ricordando che sono soldi pubblici anche quelli che la regione spende durante la campagna elettorale regionale per acquistare spazi in par condicio presso le tv locali a disposizione di tutti, piccoli e grossi. Anche i nostri candidati, privi di soldi ed editori amici, nelle varie regioni ne hanno usufruito. Sono soldi pubblici anche quelli, ed io ne condivido la spesa. Senza informazione non c’è democrazia. Vorrei anche togliermi un sassolino: la mia risposta a Repubblica sul continuare o meno ad usufruire di questo servizio era provocatoria: "presumo di si, fino a quando l'informazione non sarà libera". In realtà, come può testimoniare l'agente della Tv locale o il mio collega Andrea Defranceschi o la nostra impiegata amministrativa, per quest'anno, ben due settimane prima delle polemiche, io avevo dato disposizione di bloccare il rinnovo del contratto con la TV locale, per via di alcune criticità che non mi convincevano. Tra cui l’unica ragione a mio avviso di Repubblica, ovvero che non fosse chiara la committenza pubblica degli spazi (competenza dell’editore). Segnalai la cosa a chi di dovere il quale mi tranquillizzò, ma questo non mi giustifica: devo fare anch’io un mea culpa. Oggi l'informazione in regione, è in mano a chi governa, a chi ha i rapporti con le lobby economiche. E' vero che si può arrivare al 20% alle elezioni nazionali (che è un voto molto d'opinione) usando solo internet, ma a me i voti interessano fino ad un certo punto. Voglio combattere questa nostra battaglia in regione fino in fondo, mettere in difficoltà chi in questi anni ha fatto scempio della cosa pubblica sbugiardandolo davanti a più cittadini possibile. Voglio che anche il pensionato in montagna che vota "il partitone" da una vita venga informato su quello che denunciamo, sulle nostre proposte e che cambi visione ed idea. Niente di più. Nei prossimi incontri coi cittadini (ogni sei mesi io propongo ai cittadini durante assemblee pubbliche le mie dimissioni) affronteremo anche il tema comunicazione e fondi del gruppo assembleare. Decideremo insieme, sono a disposizione. Io sono solo lo strumento, al servizio di una straordinaria moltitudine civica e sociale che ha deciso di costruire una nuova politica. E' dura, nei consigli dobbiamo fare tutto "da noi" e se mi volto dietro di me, non trovo nessuno con più esperienza che mi possa consigliare. Lo sapevamo. Ho però al mio fianco Andrea, che a volte mi fissa con la mia stessa faccia tra l'allibito ed il "proviamoci”, oppure qualche telefonata con Davide Bono. Anche loro in Piemonte contro una macchina elefantiaca ed estremamente complessa. Gran lavoro. Fino ad oggi ci siamo difesi e non solo, alla grande. Chi segue la nostra attività lo sa. Però è indubbio che abbiamo bisogno del contributo di tutti, non solo quando si va alle elezioni ne tanto meno quando i media venduti ai partiti tentano di spararci addosso. Ultima cosa. Oggi leggo titoli deliranti. Beppe svolge benissimo il suo lavoro di sensibilizzazione attraverso il blog. Ci siamo sentiti sia prima che dopo il suo post. Continui da battitore libero a scrivere ciò che pensa e quelle che sono le sue opinioni, che nella stragrande maggioranza dei casi condivido. Lo faccia anche senza troppe carezze o giustificazioni se coinvolti degli eletti M5S, e poi è il suo stile. Io in regione ho un impegno preso con i cittadini, un appuntamento con la speranza che non posso mancare. Se chi governa e chi vuole continuare a difendere i suoi interessi particolari contro quelli pubblici, spera che io sia rimasto ferito, indebolito o vacillante. Si sbaglia. Io, continuerò a picchiare il chiodo dentro al muro, sempre più forte, fino al giorno in cui sarà possibile appendere sull’Italia l'immagine di una nuova politica, pulita e svolta con buon senso e non per se, ma al servizio degli altri. Loro non molleranno mai, noi neppure. PS un abbraccio enorme a tutti quelli che mi stanno scrivendo in privato esprimendomi vicinanza. Stay tuned